Ci sono nuove considerazioni da fare per quanto riguarda il prezzo dell’energia in Europa, visto che ci avviciniamo alla stagione estiva 2023. A seguito dell’invasione russa dell’Ucraina e della successiva triplicazione dei prezzi del gas e del raddoppio dei prezzi dell’elettricità, c’erano diffusi timori per la minaccia alla produzione europea. Tuttavia, una nuova ricerca di Lionel Fontagne, Philippe Martin e Gianluca Orefice mostra che negli ultimi tre decenni le aziende si sono adattate rapidamente, con forza e attraverso molteplici canali a tali shock dei prezzi dell’energia.
La situazione prezzo dell’energia in Europa verso l’estate 2023
Il loro studio delle esperienze delle imprese manifatturiere francesi nel periodo dal 1996 al 2019 mostra che, di fronte a un aumento dei prezzi dell’energia, le imprese hanno ridotto la loro domanda di energia, migliorato la loro efficienza energetica, aumentato le loro importazioni di fattori di produzione intermedi e ottimizzato l’uso di energia nei loro stabilimenti. Come conseguenza di questi molteplici canali di aggiustamento, la produzione e l’occupazione sono diminuite, ma la caduta dei profitti è stata modesta o concentrata sulle imprese a più alta intensità energetica.
Quali sono le implicazioni di questa evidenza per i meccanismi di resilienza del settore manifatturiero europeo nel contesto dell’attuale crisi energetica? Un messaggio chiave è che il segnale dei prezzi funziona, quindi è importante che l’obiettivo della politica pubblica a breve termine sia quello di aumentare l’efficienza energetica piuttosto che assorbire gli shock dei prezzi. La politica a più lungo termine dovrebbe concentrarsi sull’uso del denaro pubblico per promuovere l’innovazione e l’efficienza energetica per aiutare la transizione verso l’energia pulita, nonché le riforme del mercato elettrico europeo.
All’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina e del conseguente aumento dei prezzi del gas e dell’elettricità, si sono diffuse preoccupazioni circa la potenziale minaccia per l’industria manifatturiera europea, timori che sono stati ampiamente placati dall’apparente resilienza del settore. Il nuovo rapporto esplora i meccanismi alla base di questa risposta a livello aziendale, attingendo ai dati dei passati shock dei prezzi dell’energia in Francia.
L’analisi mostra che le imprese manifatturiere francesi si adattano rapidamente, con forza e attraverso più canali agli shock energetici, anche se le bollette dell’elettricità e del gas rappresentano una quota molto piccola dei loro costi totali.
Anche se le imprese sono state in grado di sopportare completamente lo shock dei costi sui prezzi all’esportazione, la loro produzione, le esportazioni e l’occupazione sono diminuite. Ma una conseguenza dei molteplici canali di aggiustamento utilizzati dalle imprese è che la caduta dei profitti è stata poco significativa, piccola o concentrata sulle imprese più energivore.
Nel tempo, l’impatto degli shock elettrici si è indebolito, il che suggerisce che sono sopravvissute solo le aziende in grado di adattare il proprio processo produttivo agli shock dei costi meteorologici. Vi sono anche alcune prove che le imprese reagiscono meno a forti shock sui prezzi dell’elettricità e del gas. Vedremo come cambierà il prezzo dell’energia a stretto giro.