Fino all’anno scorso di potevano detrarre dalle imposte le spese sostenute per il pagamento degli interessi passivi del mutuo, le spese per le assicurazioni e i figli a carico, singolarmente. Con la prima bozza del decreto di stabilità sembra che queste detrazioni siano state messe da parte.
O meglio, la prima versione del documento che ha generato diverse perplessità tra i cittadini, prevedeva che fosse ridotto il tetto massimo di detrazioni e fossero unite tutte le spese, in modo tale che oltre agli interessi passivi del mutuo, non si potesse “scaricare” alcunché.
Oggi si apprende che in tal senso il Governo ha fatto un passo indietro o meglio ha perfezionato la normativa sulle detrazioni relative ai mutui. Il testo non è ancora definitivo, quindi è necessario attendere una conferma ufficiale dei dati che stiamo per elencare.
La buona notizia per i mutuatari è che è stato abolito il tesso massimo sulle detrazioni, che era stato inserito nella prima versione della legge di stabilità. Per cui, chi ha acceso un mutuo, potrà continuare a fare come l’anno scorso, quindi a detrarre il 19 per cento su un importo massimo di 4000 euro che vuol dire avere uno sconto di massimo 760 euro.
E’ stata poi ristretta la base sulla quale calcolare le detrazioni ed ora i mutui fanno di nuovo storia a sé e non sono compresi nell’insieme di assicurazioni, figli a carico e altri costi.