In un post pubblicato in precedenza è stato segnalato che a partire da lunedì prossimo, 20 Maggio, in 6000 Comuni italiani, l’ azienda di recupero crediti dell’ Agenzia delle Entrate, Equitalia S.p.a., non sarà più autorizzata alla riscossione coatta dei tributi.
> Equitalia fuori da 6 mila comuni italiani
Da lunedì prossimo, dunque, i cittadini in contravvenzione potranno certo strappare finalmente le loro multe, ma questa uscita di Equitalia S.p.a. dai Comuni rischia di costare agli enti locali almeno 2,5 miliardi di euro. Sì, perché sebbene si tratti di un provvedimento annunciato almeno con due anni di anticipo, nel 2011, la maggior parte dei Comuni – cioè più di 4000 – non hanno ancora provveduto a rimpiazzare la società di recupero crediti e quindi tutto fa pensare che presto, senza gli introiti delle multe, le casse delle amministrazioni locali potranno ritrovarsi completamente vuote.
A questo si deve aggiungere, poi, anche la recente mancanza del gettito della rata IMU, la cui sospensione per i possessori di prima casa e di terreni agricoli e fabbricati rurali è stata ratificata proprio oggi per decreto.
>Ecco il decreto per la sospensione dell’IMU
Un’altra conseguenza , infine, ricadrà inevitabilmente sulle spalle delle amministrazioni, sarà quella del personale: 2000 esuberi negli impiegati di Equitalia addetti agli enti locali significano altri costi – da rimpiazzare – per i Comuni.