Come è stato più volte annunciato nel corso degli ultimi mesi, a partire dal prossimo 1 Luglio è previsto l’ innalzamento dell’ aliquota dell’ IVA, che passerà dall’ attuale 21% al futuro 22%. Questo aumento, tuttavia, come si può immaginare, avrà delle notevoli conseguenze sul mondo dei consumi a livello nazionale e graverà, in modo particolare, sulle spalle delle famiglie italiane.
L’ ufficio studi della Confcommercio ha quindi calcolato che il suddetto incremento dell’ aliquota dell’ IVA produrrà per ogni famiglia (calcolata su una base di 3 persone) una stangata da 135 euro all’ anno, cifra media che produrrà un aggravio totale da 2,1 miliardi di euro per il 2013 e di ben 4,2 miliardi di euro per il 2014.
> Per il Codacons i carrelli della spesa sono sempre più vuoti
L’ aumento dell’ IVA voluto dal Governo Monti, infatti, interesserà il 70% dei consumi e, in particolare, subiranno il rincaro una serie di prodotti di ampio utilizzo. Tra questi, ad esempio, vino e birra per le bevande, vestiario, calzature, elettrodomestici e mobili, carburanti, giocattoli, computer e riparazioni auto.
Le associazioni dei consumatori, tuttavia, come Federconsumatori e Adusbef, alla luce della presente situazione, chiedono che il provvedimento venga rivisto, perché il potere di acquisto delle famiglie italiane già si trova ai minimi storici e questa ulteriore misura contribuirà solo a contrarre ancora di più il mercato, gravando anche sul mondo delle imprese.