Tutte le speranze dell’America e anche dei paesi che dipendono nel loro business dall’andamento del mercato a stelle e strisce, sono riposte nelle decisioni della FED che come tutte le altre banche centrali deve decidere se stimolare ancora l’economia con una svalutazione del dollaro.
►Cala Wall Street dopo i dati macroeconomici USA
Ben Bernanke ha tenuto con il fiato sospeso i mercati che si sono trovati davanti alla decisione forse più ovvia, soltanto dopo le 16, quando il presidente della FED ha tenuto la sua audizione davanti al senato americano. Una mezz’ora d’interazione in cui gli investitori internazionali hanno avuto idea della direzione del mercato.
►Il piano monetario contro il dollaro
Il numero uno della FED, dall’aver escluso a priori la possibilità di continuare con il QE, è tornato sui suoi passi e invece di annunciare l’abbandono progressivo del programma ha confermato la volontà dell’istituto che guida a proseguire con il programma d’acquisto dei bond. Si parla di un’iniezione di liquidità di circa 85 miliardi di dollari al mese. Il quantitative easing resta allora invariato.
Bernanke ha spiegato con chiarezza che in questo momento la stretta sulla politica monetaria sarebbe un passo troppo azzardato perché di riflesso ci sarebbe un rialzo dei tassi d’interesse e un rallentamento nella crescita dell’economia.
Le borse americane, preso atto delle decisioni della FED sono rimaste in territorio positivo ed hanno raggiunto i livelli massimi del periodo.