La prima proposta dell’ICE (Intercontinental Exchange) per l’acquisto di Nyse Euronext è stato nel 2011, con un’offerta di 11,1 miliardi di dollari, ma l’accordo non fu raggiunto. La nuova proposta, invece, anche se più bassa – l’offerta per l’acquisto è di 8,2 miliardi di dollari – ha incontrato il favore di Wall Street.
Per ora si è giunti solo al consenso dei due consigli di amministrazione e il risultato finale dell’operazione si avrà solo entro la metà del 2013, se anche le autorità di regolamentazione dei mercati finanziari dell’Europa e degli Stati Uniti daranno il loro assenso. Nell’accordo si prevede il pagamento degli 8,2 miliardi di dollari per l’acquisto in contanti e in azioni della nuova società, di cui il 36% saranno date agli azionisti del Nyse.
Dal canto suo, l’ICE promette che sarà preservato il marchio Nyse Euronext e che la sede di Wall Street rimarrà quella tradizionale, come anche sarà mantenuto l’assetto dei vertici societari.
La vendita va a tutto vantaggio dell’ICE che, essendo specializzata nel trading di energia e commodity, con il controllo di Nyse può entrare nel mercato dei future di Londra, eliminando, di fatto, ogni possibili concorrenza.
Per questo si attende con trepidazione il giudizio delle varia autorità di vigilanza che, già nel 2011, furono contrarie alla fusione (all’epoca l’ICE si era alleata con il Nasdaq) proprio per il problema della tutela dell concorrenza sui mercati mondiali.