Potere d’acquisto e crisi immobiliare

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 Il crollo del mercato immobiliare è oggi da considerare un dato di fatto visto che tutte le statistiche annunciano la riduzione del 50 per cento delle compravendite. Adesso, a livello speculativo, si cerca di capire le origini di questa situazione. L’ultima proposta interpretativa è quella di Federconsumatori e dell’Adusbef.

Queste due associazioni che si occupano della tutela dei consumatori hanno annunciato che il crollo del mercato immobiliare dipende dall’azione combinata dell’aumento dei prezzi delle case e della perdita del potere d’acquisto delle famiglie.

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Il rapporto cui le due associazioni fanno riferimento è quello dell’Associazione nazionale costruttori edili, l’Ance che ha parlato del dimezzamento delle compravendite nel nostro paese. Un dato che risulta quanto mai catastrofico. Non si deve pensare però che la stretta sui mutui abbia inciso in modo determinante,  né che a fare la differenza siano le tasse sulle abitazioni.

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La radice principale della situazione contingente del mercato immobiliare è nella perdita del potere d’acquisto delle famiglie. Questo è diminuito del 14,1 per cento in cinque anni, dal 2008 ad oggi. Se poi si considera che i prezzi delle case non sono mai diminuiti, il gioco è fatto.

Con riferimento ai prezzi delle case bisogna specificare che la diminuzione dei costi degli immobili è stata lieve e limitata alle zone marginali e periferiche, così lieve da non poter influire sulla ripresa delle compravendite.

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