La Corte Europea ha condannato proprio oggi l’ Italia per la mancata applicazione nel mondo del lavoro delle normative che garantiscano un adeguato inserimento delle persone disabili nel mondo professionale.
> Cosa sono le categorie protette?
Da Bruxelles arriva, dunque, per il nostro Paese una sentenza per non aver rispettato alla lettera i principi imposti dall’ Unione Europea in materia di diritto del lavoro e di pari opportunità.
> E se la disabilità fosse un valore aggiunto per il lavoro?
La sentenza emessa dalla Corte Europea ha infatti rilevato come le norme nazionali in questo campo risultino parziali e insufficienti, perché non coinvolgono la totalità dei datori di lavoro e la totalità dei rapporti di lavoro.
A sollevare l’ attenzione sull’ intera faccenda era stata, in primo luogo, la Commissione Europea, che aveva poi deferito l’ intera questione alla giustizia. Sotto gli occhi dei giudici e dei Commissari europei è dunque finita in particolare l’ impossibilità per i disabili italiani di godere pienamente dei diritti di cui gli altri disabili godono in campo europeo sotto il profilo legislativo.
La sentenza rivolta all’ Italia ha quindi stabilito che tutti gli stati membri dell’ unione debbano consentire alle persone disabili di accedere a e di svolgere un lavoro senza imporre oneri eccessivi agli stessi datori di lavoro.