Dopo la reintroduzione dell’imposta sugli immobili, per i cittadini c’è stata molta confusione, legata soprattutto al fatto che si voleva interpretare l’IMU come una versione rivisitata e corretta dell’ICI. In effetti qualcosa in comune, queste due imposte, ce l’hanno ma l’IMU cambierà pelle ancora nel 2013.
Se vi siete avvalsi dell’aiuto di un Caf per il calcolo dell’IMU e per la compilazione dell’F24 necessario al pagamento dell’imposta, avete notato l’inserimento di due codici distinti per far sì che una parte dei soldi fosse versata allo Stato e l’altra rimanesse nelle casse del Comune. Ma come? L’IMU non è un’imposta municipale?
La risposta è affermativa se si guarda al 2013, anno in cui l’IMU diventerà municipale di nome e di fatto. Il secondo anno di vita dell’IMU, dunque, sarà caratterizzato dalla trasformazione dell’imposta. Gioiscono i sindaci che si vedranno recapitare per intero nel portafoglio comunale il gettito legate alle abitazioni.
Lo Stato non resterà a bocca asciutta ma conserverà il gettito sui capannoni e sugli opifici.
Ne guadagnano tanto i cittadini anche in termini di semplificazione degli adempimenti, visto che sul prossimo F24 si dovrà inserire un solo codice tributo e le aliquote di partenza saranno ancora le stesse: lo 0,4 per cento sulla prima casa e lo 0,76 per cento sulle altre case.