Licenziamento per giusta causa: rifiuto del trasferimento per chiusura di unità produttiva
Se all’interno dell’azienda per la quale state lavorando, l’unità produttiva di vostra competenza viene chiusa e il datore di lavoro ritiene opportunità trasferirvi in un’altra unità, è meglio che accettiate di buon grado il nuovo ruolo.
Altrimenti, come stabilito dalla sentenza n. 8843/2013 della Corte di Cassazione, il vostro capo può licenziarvi per giusta causa. La vicenda che ha dato vita a questa sentenza è piuttosto controversa, ma dal momento che le sentenze possono sempre rappresentare un precedente, se vi trovate in questa situazione fate attenzione alle vostre scelte.
► Cos’è il licenziamento per giusta causa?
Licenziamento per giusta causa: rifiuto del trasferimento ad altra sede
Nel caso in cui la sede in cui siete soliti andare a lavorare venga trasferita, non potete opporvi alla decisione presa, pena la possibilità di essere licenziati, come avvenuto ad una donna che per sette mesi non si è recata sul posto di lavoro, dopo che l’azienda per la quale lavorava era stata trasferita da
Vicenza a Treviso.
La donna è stata licenziata e, seppure il caso sia finito in tribunale, la dipendente non ha riavuto indietro il posto di lavoro. La sentenza n. 7045/2010 della Corte di Cassazione ha ritenuto il comportamento della donna come una insubordinazione, passibile della massima sanzione disciplinare, confermando il licenziamento.
I motivi del licenziamento per giusta causa
Infedeltà all’azienda e scarso rendimento
Mancata comunicazione delle assenze e falsi certificati
Irreperibilità e cumulo di impieghi
Outsourcing e ridimensionamento
Comportamenti scorretti nei confronti del datore di lavoro
Uso privato degli strumenti aziendali
Eccessi nella condotta professionale e privata
Uso improprio del telefono privato e aziendale
Altri motivi di licenziamento per giusta causa