Sono molti i casi in cui le persone sottoposte ad un procedimento giudiziario che hanno paura di vedere polverizzate le loro proprietà, provvedono ad intestare i beni alla prole. L’Amministrazione finanziaria ha voluto vederci chiaro in queste faccende e alla fine ha stabilito, grazie al parere delle Corte di Cassazione che si possono confiscare anche i beni appartenenti ai figli del condannato.
►Per i sequestri basta la disponibilità della casa
La relazione di consanguineità che c’è tra la persona che si presume colpevole e quella a favore della quale sono trasferiti i patrimoni, consente all’Erario e alla Giustizia di andare avanti con la confisca. E’ tutto spiegato nella sentenza numero 28913 pubblicata l’8 luglio 2013, della Corte di Cassazione.
In questa sentenza si ribadisce che il sequestro preventivo dei beni, finalizzato alla confisca, può essere richiesto sia per i beni intestati apparentemente ad un soggetto interposto, sia per i beni intestati effettivamente al soggetto interposto che, come risulta dagli atti, ha un legame fiduciario con l’interponente. Nel primo caso, quindi, si parla d’interposizione fittizia e nel secondo caso d’interposizione reale.
►Le intestazioni di comodo non piacciono al Gip
La definizione della Cassazione è arrivata dopo che un contribuente ha chiesto un chiarimento perché, indagato per dichiarazione infedele ed indebita compensazione, ha chiesto la revoca del sequestro preventivo dei beni.