Nell’ultimo giorno di contrattazioni della settimana, l’Asia diventa la zavorra dei listini occidentali, o meglio, europei. Intanto Wall Street recupera terreno e segna un altro record. Tokyo affronta dunque una fase negativa legata probabilmente all’attesa generata dalle elezioni.
►Retrocesso anche il Fondo Salva Stati
Domenica i giapponesi tornano alle urne e ci potrebbe essere una nuova maggioranza a sostegno della politica di Shinzo Abe. Nel frattempo, mentre l’Asia trema nell’attesa del responso delle urne, gli indici americani volano sostenuti dal giudizio delle agenzie di rating.
L’ultima a pronunciarsi è stata Moody’s che sostiene di aver visto migliorare l’outlook degli Stati Uniti dopo due anni performance con segno negativo. Per gli Stati Uniti, così come per la Germania una settimana fa, è stata confermata la tripla A.
►Confermata la tripla A per la Germania
I listini europei, invece che seguire l’onda dell’entusiasmo americano, sono costretti a fare retromarcia e legano il loro destino a quello asiatico. Le borse del Vecchio Continente finiscono nel quadrante “rosso” e l’unica piazza che riesce a resistere meglio delle altre è Milano.
Le vendite in Europa, in questo momento, sono tornate ad essere moderate per questo non sorprende che gli investitori abbiamo deciso di trasferire di nuovo i loro soldi in America dove il Nikkei ha superato la soglia dei 15 mila punti.