Si intitola “Action Plan on Base Erosion and Profit Shifting” il piano anti – elusione presentato nelle scorse ore dall’ Ocse sul tavolo delle conferenze di Mosca per il G20, il cui scopo è quello di porre un freno alla pratica dell’ evasione delle imposizioni fiscali da parte delle grandi aziende internazionali.
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Il piano, lungo circa una quarantina di pagine e composto da quindici suggerimenti, vuole fare in modo che non si ripetano più scandali fiscali come quelli che hanno visto recentemente protagoniste società del calibro di Google, Apple e Yahoo! e che vi sia a tutela delle comunità un assetto normativo valido per i prossimi due anni.
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Enorme è infatti, oggi, il divario che esiste tra la pressione fiscale che devono sostenere le grandi multinazionali del globo, che arrivano a pagare anche solo il 5% dei loro profitti, e quella che grava invece sulle spalle delle piccole e medie imprese e sui liberi professionisti.
Le proposte redatte dall’ Ocse si sono concentrate nel rendere meno fluide le norme che ora regolano i sistemi fiscali ed in particolare si sono concentrate sulle nuove realtà dell’ economia digitale, il cui capitolo sulla tassazione è ancora tutto da scrivere.