Entro la fine del 2013 il numero dei lavoratori italiani occupati diminuirà ulteriormente e i contratti di lavoro in essere subiranno una riduzione di almeno 112 mila unità. A rilevarlo è uno studio compiuto dagli esperti di Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro, sulla base dei dati forniti da Excelsior, che ha preso in considerazione le intenzioni di assunzione del mondo produttivo italiano e di quello dei servizi.
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Sulla base di quanto emerso dalla presente ricerca, dunque, entro la fine del presente anno il numero degli occupati italiani sarà inferiore di 250 mila unità rispetto ai livelli registrati a fine 2012, dal momento che circa un milione di lavoratori dovranno lasciare il proprio posto di lavoro ma solo 750 mila ne troveranno uno.
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Secondo lo studio, inoltre, il fenomeno interesserà in maniera variegata tutti gli ambiti produttivi e territoriali, anche se saranno più colpiti i dipendenti del mercato interno appartenenti alle imprese di più piccole dimensioni – quelle con meno di 10 dipendenti – e il Sud Italia sarà più esposto ai tagli della manodopera.
Per quanto riguarda, infine, un bilancio relativo ai settori produttivi, quelli più colpiti saranno il settore edile, quello del commercio al dettaglio e il settore turistico.
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