Il mondo delle materie prime, in questo momento, vive sulle corde dell’oro. Il metallo in questione, dall’essere considerato un bene di rifugio, aveva perso molta della sua brillantezza nelle ultime settimane, inaugurando un trend negativo di lungo periodo.
►Aumentano i rialzisti tra gli hedge funds
Dopo le attese ottimistiche dell’inizio del 2013 che parlavano dell’oro scambiato per 1900 dollari l’oncia, si è capito che le previsioni non erano rispondenti all’andamento reale delle quotazioni auree. C’è stato subito un ripensamento e tantissimi hedge funds sono tornati sui loro passi. Alla fine del primo semestre 2013, quindi, l’oro è stato dato in calo.
Il 22 luglio, però, qualcosa deve essere cambiato visto che si è registrata la migliore giornata dell’oro da più di un anno a questa parte. Il prezzo della materia prima in questione è cresciuto del 3,3 per cento per oncia in poco più di 4 settimane.
►Continua la discesa del prezzo dell’oro
Gli analisti, allora, hanno nuovamente corretto le valutazioni profetizzando un rialzo dell’oro di lungo periodo. A preoccupare c’è sempre il legate tra il lingotto e il biglietto verde. L’oro infatti è crollato proprio mentre guadagnava terreno il dollaro, spinto in questo movimento dalle dichiarazioni della FED che sperava di ridurre nel brevissimo periodo il piano di Quantitative Easing.
Certo è che stanno tornando sul lingotto sia la Cina, sia il Giappone.