La scure del rating colpisce ancora e lo fa minando alla base il sistema creditizio del nostro paese dove sono state sottoposte ad un downgrade molto importante ben 18 banche. Entriamo del dettaglio del report dell’agenzia Standard&Poor’s che ha salvato comunque Intesa Sanpaolo ed Unicredit.
S&P’s ha pensato che il downgrade dell’Italia dovesse trovare origine nei conti delle realtà economiche e creditizie del paese, per questo, quasi a giustificare il declassamento dello Stivale, non ha tardato nel declassamento di 18 banche tricolore, mettendo al sicuro soltanto gli istituti più stabili.
►Aumentano i rialzisti tra gli hedge funds
I motivi del declassamento sono abbastanza semplici da individuare, infatti in Italia prima e in Europa poi, la crisi si è prolungata per troppo tempo e quindi anche gli effetti sulla stabilità economica della Penisola sono indiscutibili. I conti poco in ordine delle banche, tra l’altro, aprono la strada a lacerazioni più profonde del tessuto finanziario e fanno ipotizzare una recessione ancora più profonda per il nostro paese.
►Retrocesso anche il Fondo Salva Stati
Le previsioni sul PIL del 2013, tra l’altro, non vanno in una direzione diversa. L’anno scorso si pensava che ci fosse una contrazione pari all’1,3 per cento, poi la previsione è stata rivista al rialzo e si è iniziato a pensare ad un calo del prodotto interno lordo più vicino all’1,9 per cento.