Non ci saranno più prelievi “forzati” sulle pensioni d’ oro d’ Italia.
Con una sentenza emessa il 5 giugno scorso, infatti, la numero 116 del 2013, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il cosiddetto contributo di solidarietà fino a questo momento chiesto alle super pensioni, ovvero alle pensioni di importo superiore a 90 mila euro lordi l’ anno.
Per questo motivo, quindi, i soldi che sono stati trattenuti a partire dall’ estate del 2011 saranno restituiti ai contribuenti.
> Prorogati i termini per le dichiarazioni di chi ha pensioni legate al reddito
Tale provvedimento, in realtà, ha visto la luce alcune estati fa sotto il governo Berlusconi, quando le prime avvisaglie della crisi economica avevano imposto una nuova strategia e visione dei tagli. La manovra estiva del 2011, infatti, attraverso l’ articolo 18, comma 22-bis, aveva imposto alle pensioni d’ oro un prelievo ripartito secondo le seguenti modalità:
> Le pensioni degli italiani nel 2012
- 5% della quota per quelle superiori a 90 mila euro
- 10% della quota di quelle oltre 150 mila
- 15% della parte sopra quota 200 mila euro.
L’ iniziativa di solidarietà, realizzata attraverso il prelievo di perequazione, tuttavia, non sembra essere andata a buon fine. A guardare, bene, però un simile destino ha colpito anche i prelievi forzati relativi agli stipendi dei manager pubblici, che erano stati tassati in via eccezionale a partire dal 2010 e il cui prelievo ha subito una analoga abolizione da parte della stessa Corte costituzionale nell’ottobre scorso, con la sentenza numero 223 del 2012.