Partendo dal presupposto che in Italia l’economia sommersa vale circa 272 miliardi di euro. In questa cifra, secondo Stefano Fassina, vice ministro all’economia, è compresa anche l’evasione di sopravvivenza, ossia la piccola evasione alla quale fanno ricorso molti lavoratori autonomi per alleggerire la pressione fiscale che brucia oltre la metà delle loro entrate.
► Ridurre i contanti per combattere l’evasione
Il Centro Studi e Ricerche Sociologiche “Antonella Di Benedetto” di Krls Network of Business Ethics per conto dell’Associazione Contribuenti Italiani, in un recente studio ha identificato 5 diverse tipologie di evasione fiscale.
Si tratta di cinque tipologie di evasione fiscale che si differenziano per il grado di moralità. Vediamo quali sono e a quanto ammonta il loro valore.
Una grossa fetta dell’economia sommersa è composta da lavoratori in nero: circa 3 milioni di lavoratori – cinesi ed extracomunitari – assunti senza un regolare contratto di lavoro, ai quali si aggiungono 850 mila lavoratori dipendenti al loro secondo o terzo lavoro non contrattualizzato. Insieme, generano un sommerso di 34,2 miliardi di euro.
Una terza categoria di evasione è quella composta da lavoratori autonomi e piccole imprese, che non emettono fatture o scontrini, per un valore pari a 8,2 miliardi di euro.
Le ultime due tipologie di evasione fiscale sono i più gravi e si compongono del giro di affari prodotto dalle mafie, italiane e straniere, pari a circa 78,2 miliardi di euro e le tasse non pagate dalle grandi compagnie – 38 miliardi di euro – grazie al trasferimento di costi e ricavi in paesi con regole fiscali più leggere.