Sono circa 150 mila i lavoratori precari della Pubblica Amministrazione che rischiano di rimanere a casa entro la fine del 2013. Pur occupandosi di servizi essenziali per i cittadini, infatti, questi a questi lavoratori non hanno forme di contratto in grado di assicurare loro la permanenza all’ interno dell’ organico.
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A rilevarlo è il coordinatore del Dipartimento del pubblico impiego della Cgil, Michele Gentile, il quale sottolinea come, oltre che di un problema di tipo giuridico, che potrebbe far rimanere a casa, a partire dal prossimo 31 dicembre, tutti i lavorati precari che hanno già avuto una proroga di tre anni sul loro contratto, si tratta anche di un problema di risorse.
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Sono infatti più di 80 mila – nello specifico 86.467 – i contratti a tempo determinato stipulati a partire dal 2011 nella Pubblica Amministrazione., al quale vanno aggiunti i lavoratori con contratto co.co.co -più di 42.409 – i circa 10 mila lavoratori interinali e i lavoratori socialmente utili – 17.998.
Ma proprio recentemente, al fine di ridurre le spese relative all’organico, il Consiglio dei Ministri ha approvato il blocco dei contratti e degli scatti di anzianità per i prossimi 3 anni per tutti i dipendenti pubblici. Senza contare che nella PA vi sono ancora vincitori di concorso che non possono essere assunti. Quello dei precari sarà quindi un ulteriore problema da risolvere.