Il FMI ha partecipato al simposio organizzato dalla Federal Reserve e il direttore generale ne ha approfittato per dire la sua sull’abbandono del programma di Quantitative Easging. Gli stimoli monetari, in un periodo di forte crisi, sono stati cruciali anche se hanno determinato un protagonismo inaspettato delle banche centrali.
►Attesa per l’ultima riunione della FED
Adesso negli Stati Uniti è iniziata la ripresa e il mercato appare molto tranquillo tanto che gli investitori hanno dirottato negli States i fondi che prima tenevano al sicuro nei paesi emergenti. Eppure l’America ha ancora molto da fare: è necessario consolidare l’economia con le riforme strutturali, un po’ come nel Vecchio Continente, per questo il FMI suggerisce di non avere fretta nell’abbandono del QE.
►Europa: Draghi pronto a partire
Il numero uno della FED di Dallas, però, Richard Fisher, ha già detto che da settembre partirà il tapering dell’istituto monetario di Washington. Nonostante all’ordine del giorno ci sia la questione della scelta del successore di Bernanke, sarà sufficiente analizzare degli indicatori macroeconomici per prendere le decisioni definitive.
Il tapering, il piano di riduzione degli stimoli monetari, dovrebbe andare avanti per oltre quattro anni, ma l’avvio, deciso, ci sarà sicuramente entro la fine del 2013. Il prossimo mese è in programma una nuova riunione della FED ma prima della data saranno studiati tutti i market mover per far sì che il mercato non risenta di questa situazione.