Per l’ IVA 40 anni di aumenti dell’ aliquota

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Siamo ormai all’ inizio del mese di settembre e l’ avvicinarsi, sempre più veloce della data del primo di ottobre, data a cui è stato in prima istanza procrastinato dal Governo l’ aumento dell’ aliquota dell’ IVA, accende i riflettori su questa imposta indiretta.

Negli ultimi 40 anni, ovvero dal lontano 1973, anno della sua prima introduzione in Italia, l’ aliquota dell’ Imposta sul valore aggiunto, l’ IVA,  non ha fatto altro che aumentare. Il suo valore è infatti passato dai 12 punti percentuali degli anni ’70, agli attuali 21 punti percentuali. 

I poveri saranno i più colpiti dall’ aumento dell’ Iva

L’ aliquota dell’ Imposta sui consumi ha dunque subito, in quaranta anni, un aumento complessivo di ben 9 punti percentuali. Un aumento che tuttavia è risultato essere superiore a quelli che nello stesso periodo di tempo hanno interessato lo stesso tipo di tassa che si paga in altre nazioni europee.

Germania, Olanda, Austria e Belgio seguono l’ Italia nella classifica dei Paesi in cui gli aumenti sull’ Iva sono stati più consistenti. Ma l’ Italia sembra destinata a conservare il suo primato.

I possibili effetti dell’aumento dell’Iva ad ottobre 2013

Sono queste, dunque, le conclusioni a cui è giunta la Cgia di Mestre, che ha compiuto l’ indagine in questione sull’ evoluzione dell’ aliquota dell’ IVA. Per il momento, dunque, l’ ultimo ritocco dell’ IVA è caduto nell’ anno 2011, anno in cui l’ aliquota è passata al 21%, ma il mese di ottobre 2013 potrebbe riservare ulteriori sorprese agli italiani e ulteriori aumenti, a meno che il Governo non riesca a disporre di ulteriori risorse per evitarli.

 

 

 

 

 

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