L’Irlanda è stata a lungo considerata uno stato esemplare nella storia europea visto che ha trovato la soluzione per uscire dalla crisi rinunciando alla moneta unica e riuscendo quindi, in un secondo momento, a restituire le somme prese in prestito.
► Sfida Irlanda – Ue su debiti bancari
In questi giorni il paese torna sulle prime pagine dei quotidiani finanziari in virtù di una diatriba intrapresa con l’Unione Europea.
Il governo irlandese, in questo momento ha raggiunto la poltrona della presidenza dell’Unione Europea ed è intenzionato a convincere tutti gli stati membri della necessità di alleggerire i debiti bancari che il paese ha dovuto contrarre in questo momento di crisi finanziaria.
► Banche in crescita dopo Basilea III
Herman Van Rompuy, che presiede il Consiglio Europeo ha dimostrato in modo indiretto di essere d’accordo con il tentativo che sta compiendo l’Irlanda, ma gli stati membri, adesso, sono troppo presi dalla famosa questione dell’unità bancaria.
La BCE, tanto per riepilogare la questione, nel 2010 ha prestato ben 32 miliardi di euro all’Irlanda in modo che il paese potesse procedere con la ricapitalizzazione delle banche, l’AIB e la Bank of Ireland. In quel periodo, però, l’Europa non aveva ancora un fondo cui attingere per salvare le banche e quindi adesso, l’Irlanda si trova a chiedere una modifica del piano di restituzione del debito sottoscritto.
Secondo il ministro irlandese Kenny, i negoziati cono in corso e sembra che si possa contare sull’aiuto dell’Europa.