Non è ancora ufficiale, ma da parte del Governo già cominciano a circolare le prime dichiarazioni attendibili. Stiamo parlando del temuto aumento dell’aliquota dell’IVA, che, rimandato in data 1 luglio alla ventura data del 1 ottobre, si fa oggi sempre più vicino e minaccioso. E probabile.
Alcune voci provenienti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno infatti oggi dichiarato che non è possibile rintracciare risorse sia per l’abolizione della tassa sulla prima casa – l’IMU cancellata per decreto solo qualche settimana fa – sia per il blocco dell’aumento dell’aliquota dell’IVA al 22% previsto a partire dal 1 di ottobre.
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E così, in un certo senso, hanno trovato maggiore concretezza anche quelle paure e quei timori che già sembravano trapelare nei giorni scorsi in merito ad un possibile aumento della prima tra le imposte indirette. Solo qualche giorno fa, inoltre, il premier Enrico Letta aveva del resto dichiarato che la partita dell’IVA risultava una questione purtroppo ancora aperta, dal momento che gli sforzi economici che in questo momento le misure urgenti richiedono al Paese sono già consistenti.
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E dello stesso parere sembra essere anche lo stesso Ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni, che in questi giorni si è concentrato su altre problematiche e su altre priorità, come quelle relative alla riduzione del cuneo fiscale del mondo del lavoro. Conti alla mano, del resto, il blocco dell’aliquota fino a fine anno costerebbe allo Stato 1 miliardo di euro, ma altri 3 nel 2014. E l’esiguità delle risorse oggi a disposizione dell’Italia impone comunque una scelta.