Dopo la lunga e spinosa questione dell’IMU, che ancora manda i propri colpi di coda a scompaginare la situazione, soprattutto a livello internazionale, si apre un’altra spinosa questione: quella dell’IVA. Il blocco o meno dell’aumento dell’aliquota della maggiore delle imposte indirette, per la quale è previsto un aumento di un punto percentuale il 1 di ottobre, ha fatto in questi giorni vacillare la stabilità del Governo. Tanto che sul tavolo di Letta sono anche arrivate le dimissioni del Ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni, che non vuole in alcun modo venire meno agli impegni presi con l’Europa in relazione al b.
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Ora, tuttavia, la situazione sembra essersi in parte già ristabilita, con una promessa, da parte del premier Letta di bloccare l’aumento dell’IVA almeno fino alla fine dell’anno, con l’erogazione di un altro miliardo. Un miliardo, che, lo Stato italiano sta faticando a trovare, ma almeno garantirà una stabilità politica almeno fino all’inizio del 2014. Dopo questa data, infatti, l’intero sistema di tassazione italiano, comprese le sue aliquote, dovrà essere completamente rivisto.
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Intanto, tuttavia, il Governo è saldo, e anche il Ministro dell’Economia, che in queste ultime ore è invece impegnato, insieme ai tecnici della Ragioneria dello Stato, a cercare di trovare le coperture necessarie per non venire meno agli impegni presi con la Commissione Europea. Fabrizio Saccomanni deve, infatti, entro Natale, ammortizzare in qualche modo anche quello sforamento dello 0,1% che già presenta il rapporto debito – PIL italiano, e che, stando alle prime stime, dovrebbe costare agli italiani un altro miliardo e 600 milioni.