Il Jobs Act ha imposto il riordino dei contratti di lavoro e visto che adesso è entrato in vigore si farà piazza pulita di una serie di accordi che prima si potevano stipulare tra datori di lavoro e lavoratori. In particolare non esisteranno più già dal 2015 le collaborazioni a progetto e le collaborazioni coordinate e continuative. La riforma del Lavoro è diventata legge dopo l’approvazione in Senato e benché moltissime novità “pubblicizzate” riguardino l’articolo 18 e i licenziamenti, ci sono delle news anche sul fronte degli ammortizzatori sociali, degli incentivi e dei contratti. L’obiettivo è quello di andare oltre le classiche collaborazioni coordinate e continuative.
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L’obiettivo nobile e generale è quello di far diventare il contratto a tempo indeterminato la forma contrattuale più comune ma per questo deve anche diventare conveniente per le aziende. Il Governo in tal senso ha predisposto delle misure di decontribuzione per le assunzioni stabili del 2015.
Il superamento dei Co.Co.Pro. è definito dall’articolo 1 comma 7 del Jobs Act che dispone il riordino dei contratti di lavoro per renderli coerenti con il contesto lavorativo italiano. Il Governo ha previsto di emanare dei decreti legislativi ad hoc entro 6 mesi dall’entrata in vigore della legge delega sul lavoro.
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Il Jobs Act prevede l’abbandono di Co.Co.Pro. e l’introduzione di un compenso orario minimo, che si può applicare ai nuovi rapporti di lavoro fino al momento del superamento. L’ASpI diventa universale ed è estesa anche ai collaboratori a progetto e a coloro che collaborano con l’azienda in modo coordinato e continuativo. Il tutto sempre fino al superamento definitivo del contratto.