L’Italia che accenna timidi segnali di ripartenza economica si vede anche in un’inversione di tendenza del mercato degli affitti, che dopo un lustro torna a far registrare un incremento dei prezzi: +1,7% nel 2015.
A stimolare la ripresa sono gli immobili di quattro e tre locali, che svelano una tendenza importante per l’Italia. Nella patria della casa di proprietà, infatti, dove ci sono abitazioni per 5mila miliardi di valore, sempre più famiglie prendono in affitto un appartamento in qualità di “abitazione principale”: sono ormai sei su dieci gli affitti.
“Dal 2010 al 2014 – afferma in una nota Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti che ha curato la ricerca insieme a Nomisma – i canoni d’affitto erano diminuiti del 12,5%, quest’anno registriamo una ripartenza con prospettive migliori per il mercato. Le abitudini degli italiani stanno cambiando e la locazione diventa sempre più una scelta permanente. Molte famiglie, infatti, prendono casa in affitto come abitazione principale, anche per ragioni economiche, orientandosi su ambienti più ampi e confortevoli per i loro bambini”.
Malgrado l’aumento dei prezzi a livello nazionale sia contenuto, ci sono delle città dove il trend è allarmante, soprattutto se si considera che la dinamica dei salari difficilmente in questo periodo è stata positiva per i lavoratori. Si arriva così a rincari in doppia cifra a Bologna (+11,6%), per poi trovare i casi di Perugia (+9%) e Bari (+8,5%). Oltre la media nazionale l’aumento a Napoli (+6,3%), Genova (+5,5%) e Catanzaro (+5,2%). A Milano, che già nel 2014 aveva anticipato il trend in risalita sotto la spinta dell’Expo, si registra un +2,4%. In alcune piazze tuttavia persiste il segno meno. A Palermo la contrazione più consistente degli affitti: -7,7%. Seguono Potenza e Campobasso (-5% ciascuno), Roma (-2,2%), Trieste (-1,9%) e Trento (-1,2%). Una generale stabilità si rileva ad Aosta (+0,8%), Ancona (+0,1%) e Cagliari (-0,4%).