Nuovi aggiornamenti per il decreto sullo sblocco del pagamento del debito che le Pubbliche amministrazioni italiane hanno contratto verso le aziende fornitrici di beni e servizi. Dopo, infatti, il primo rinvio e il nulla di fatto della successiva riunione, i ministri potrebbero essere costretti ad un surplus di lavoro per giungere alla versione definitiva del testo entro il fine settimana.
► Rinviato il decreto sul pagamento dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni
Il provvedimento ha carattere di massima urgenza: le aziende italiane necessitano di quel denaro per poter continuare a sopravvivere e, come ha detto anche Mario Draghi, il governatore della Banca Centrale Europea:
La misura di stimolo più importante che un Paese possa dare è restituire gli arretrati, che in alcuni casi valgono diversi punti di Pil.
In effetti le imprese italiane sono in attesa di questo provvedimento, già da parecchio tempo, ma questo decreto sembra non essere destinato a veder la luce in tempi brevi nonostante le pressioni che sono arrivate anche dall’Europa e nonostante il fatto che i conti pubblici, come dimostrato dall’ultimo bollettino trimestrale dell’Istat, e il rapporto tra deficit e Prodotto interno lordo siano negli standard indicati dall’EuroTower per procedere.
Ma è l’esatto ammontare del debito delle pubbliche amministrazioni verso le aziende a non essere ancora stato definito con precisione: se per il Governo si tratta di 40 miliardi di euro, per Bankitalia ammonta a 90 miliardi e per l’Abi, invece, i debiti dello Stato superano i 100 miliardi di euro.
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Come spiegato da Antonio Patuelli, presidente dell’Abi:
Bankitalia al 31 dicembre 2010 valutava i debiti della P.A. in 70 miliardi e alla fine del 2011 in circa 90 mld. Se facciamo una progressione stiamo già oltre i 100 miliardi. In termini bancari è una cifra rilevantissima per ridare poi nuova finanza alle imprese.