Mentre scopriamo che esiste una nuova generazione di pensionati più poveri che in passato e mentre scopriamo che al diminuire dei pensionati, cresce la spesa fatta per questi cittadini che si sono ritirati dal lavoro, dobbiamo prendere nota della distribuzione della ricchezza nel nostro Paese.
Il 5 per cento delle famiglie più abbienti, con un patrimonio medio di 1.300.000 euro , deteneva a fine 2014 oltre il 30 per cento della ricchezza. Nello stesso anno, il reddito familiare annuo, al netto delle imposte sul reddito e dei contributi sociali, è risultato in media pari a circa 30.500 euro, circa 2.500 euro al mese. Lo indica Bankitalia nell’indagine sui bilanci delle famiglie italiane nel 2014.
La mediana del reddito familiare (il reddito della famiglia che occupa la posizione centrale della distribuzione) è inferiore alla media e pari a 25.700 euro, cioè circa 2.100 euro al mese. Il 10 per cento delle famiglie a più alto reddito percepisce più di 55.000 euro (circa 4.600 euro al mese). Continua l’Adnkronos:
Il reddito familiare si compone, in media, per il 40% di reddito da lavoro dipendente, per più di un quarto da trasferimenti (pensioni, Cig, ecc.), per circa l’11% di reddito da lavoro autonomo e per il restante 21% di reddito da capitale (affitti effettivi, imputati, rendite finanziarie), continua la Banca d’Italia. Nel 2014 il reddito familiare netto medio è stato pari a circa 30.500 euro annui. Tra il 2012 e il 2014 se ne è arrestata la diminuzione, che proseguiva dal 2008ed era collegata principalmente alla riduzione dei redditi da lavoro, dipendente e autonomo. Il reddito equivalente, una misura del livello di benessere individuale ottenuta tenendo conto della struttura familiare, è ancora diminuito, sebbene molto meno intensamente che negli anni precedenti. Vi ha contribuito la crescita, per la prima volta dai primi anni ottanta, della dimensione media dei nuclei familiari.