In alcuni post pubblicati prima di questo ci siamo occupati delle norme che soggiacciono alla stipula dei contratti di locazione e delle norme fiscali che sono alla base della tassazione degli stessi. Parlando quindi di imposte quali la tassa di registro e di regimi fiscali di tassazione quali quelli della cedolare secca e quello normale su base IRPEF, abbiamo fatto più volte riferimento ai contratti concordati.
I contratti concordati sono contratti che per loro natura vengono stilati sulla base di accordi territoriali, regionali, etc., siglati tra le associazioni degli inquilini e quelle dei proprietari di immobili. I contratti concordati si distinguono in linea di massima da quelli a canone libero perché si rifanno a vincoli ben precisi in fatto di canone massimo richiedibile e clausole obbligatorie da inserire all’interno del testo del contratto – una di queste potrebbe essere quella del subentro.
In questo post vogliamo quindi proporre un utile ricapitolazione sulle agevolazioni e sulle aliquote che vengono applicate ai contratti concordati.
Aliquote agevolate per i contratti di affitto concordati
Per quanto riguarda ad esempio l‘imposta di registro, come abbiamo sottolineato anche in un post pubblicato in precedenza, i contratti concordati godono di una riduzione del 30 per cento se riferiti a immobili situati in comuni ad alta densità abitativa.
> Calcolo della tassa di registro sul contratto di affitto – 2014
Per la tassazione, invece, nel caso in cui il locatore aderisca al regime opzionale della cedolare secca l’aliquota da tenere presente è pari al 10 per cento, per gli anni che vanno dal 2014 al 2017, come stabilità di recente dal Piano Casa.
> Aliquote affitto 2014 per cedolare secca o tassazione IRPEF
Per quanto riguarda infine la tassazione IRPEF che avviene sulla base dell’imponibile, per i contratti concordati la percentuale è pari al 66,5 per cento.
> Aliquote affitto 2014 per regime normale di tassazione IRPEF