L’esclusione delle rappresentanze sidacali di Anpac, Avia e Anpav dal tavolo della trattativa ha fatto scattare uno sciopero di 24 ore per il prossimo venti luglio.
Anpac, Avia e Anpav hanno allegato all’ annuncio del blocco dei voli un messaggio di chiara critica nei confronti del governo: «Un atto antidemocratico che ignora la rappresentatività» di sigle «ampiamente maggioritarie e si pone in palese contrasto con l’annunciata volontà dell’esecutivo a svolgere il ruolo di facilitatore del buon esito della difficile trattativa tra Alitalia e Etihad». Dice Giovanni Galiotto, presidente di Anpac: «E’ un atteggiamento che rischia di portare la trattativa in una palude da cui sarà difficile uscire». «La miope scelta operata dal ministro dei Trasporti – chiariscono in un comunicato le sigle sindacali – di convocare esclusivamente le organizzazioni sindacali confederali, scarsamente rappresentative del personale navigante, rende più difficile la ricerca di soluzioni idonee a favorire il buon esito del confronto e si pone in netto contrasto anche con le indicazioni inclusive trasmesse dall’azienda che ha manifestato in più occasioni la necessità di equilibrio e partecipazione attiva di tutte le parti coinvolte».
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Gran parte del personale navigante – anche se il numero maggiore è rappresentato dai dipendenti di terra – è sotto la minaccia, rappresentata dal attuale piano Alitalia che presume 2.251 esuberi. Di questi, 588 rappresentano dipendenti di terra già in cassa integrazione volontaria a zero ore da circa 4 anni che vi resteranno fino al 2015. Ad essi si sono aggiunti in seguito 27 piloti e 172 assistenti di volo, per un totale di 787 dipendenti