Il diritto di recesso è uno dei diritti fondamentali di cui i consumatori italiani e non si possono avvalere nei confronti di prodotti e servizi acquistati. Il suo esercizio e le diverse modalità a cui è soggetto sono stabilite in Italia dal Codice del Consumo.
> Come risparmiare fino a 180 euro sul conto corrente
Forse non tutti sanno, però, che i consumatori si possono avvalere del diritto di recesso anche in relazione ai prodotti bancari e finanziari, come i conti correnti, che sono gli strumenti più richiesti e diffusi a livello bancario. Nei confronti del diritto di recesso, infatti, i conti correnti bancari e postali devono essere considerati come normali prodotti di consumo, offerti dagli istituti di credito.
> Le spese di gestione dei conti correnti arrivano fino a 350 euro l’anno
Per questo motivo, anche nei confronti dei conti correnti è possibile che i consumatori esercitino questo diritto. Dal punto di vista tecnico e quindi giuridico, il diritto di recesso consiste nella possibilità che una delle due parti che stipulano un contratto, receda entro un periodo di tempo stabilito dal contratto stesso senza l’applicazione di alcuna penale.
L’esercizio del diritto di recesso deve però essere sempre notificato attraverso una apposita richiesta scritta.
Per avvalersi di questo diritto, quindi, i titolari di conti correnti, devono inviare all’Istituto con cui hanno stipulato il contratto, una comunicazione, che deve pervenire però nei tempi stabiliti, che sono di volta in volta stabiliti o dalle clausole contrattuali o dai termini di legge.
Per i contratti stipulati all’interno dei locali commerciali il diritto di recesso deve pervenire al massimo entro 15 giorni, per i contratti stipulati al di fuori di essi il tempo minimo è pari ad una settimana.