Le nuove norme di contrasto all’evasione che hanno irrigidito anche la struttura del Reddiometro, prevedono che nel calderone ci finiscano anche prestiti e regali in denaro che i famigliari si scambiano. Come si fa per non incorrere nelle sanzioni?
L’Italia è capofila di una serie di tristi primati tra cui anche quello per l’evasione fiscale. Ogni anno quello che si evade, dicono le statistiche, è tre volte superiore a quello che il fisco riesce ad incassare. A questo particolare si aggiunge poi il debito pubblico arrivato a livelli esorbitanti. Il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale è quindi un imperativo.
Una lotta che contiene al suo interno anche dei paradossi, degli estremi, che possono portare i cittadini ad inciampare nelle maglie sempre più fitte dei controlli fiscali. Quanti sanno ad esempio di dover dichiarare anche le paghette, i prestiti e i regali in denaro dei parenti?
> La paghetta dal marito diventa reddito
Le buste regalo con i soldi o i prestiti che si fanno tra famigliari, sono operazioni che vanno dichiarate al fisco. Hanno infatti una rilevanza fiscale e anche giuridica. Chi riceve un prestito anche da parte di un genitore, deve tenere al corrente l’Agenzia delle Entrate. Se questi soldi non sono dichiarati, il Fisco è autorizzato a pensare che derivino da lavoro nero.
L’esigenza di tracciare ogni movimento di denaro, anche i più banali, è fondamentale nella lotta all’evasione e anche se sembra un paradosso, oggi tutti i movimenti vanno dichiarati per evitare di finire nella lista nera degli evasioni. Il Redditometro terrà conto anche dei soldi finora nascosti sotto il materasso.