La Banca Centrale Europea e il suo governatore Mario Draghi sono chiamati in questi giorni a decidere gli interventi che andranno operati sul costo del denaro. In attesa di questa importante decisione sia i mercati, sia i principali attori della situazione politica si sono espressi a favore o meno della previsione di un eventuale taglio sui tassi.
>Verso un ulteriore riduzione del costo del denaro
La maggior parte delle voci politiche, tuttavia, ha messo in evidenza come la Bce si trovi in merito a questa scelta in una situazione di particolare difficoltà, perché data la disomogeneità della compagine europea sotto il profilo economico, quella che viene a presentarsi agli occhi del governatore Draghi è quantomeno una situazione paradossale.
>Critiche dalla Bundesbank alla Bce
Interviene su questa linea, infatti, anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, che riterrebbe necessario in realtà una soluzione diversificata. Il tasso del costo del denaro andrebbe infatti alzato per la Germania, mentre andrebbe reso più basso per gli altri Paesi europei. A differenza della Germania, infatti, gli altri Pesi dell’ Eurozona hanno bisogno di politiche monetarie che mettano a disposizione maggiore liquidità e che premettano alle imprese di accedere alla liquidità stessa. Per i risparmiatori tedeschi, tuttavia, tassi di interesse troppo bassi finiscono per essere nocivi.