Il TFR in busta paga serve ad avere qualche anticipo di liquidità per sostenere le spese immediate. Al lavoratore è lasciato un margine di scelta, quanto all’avere o non avere questi soldi come integrazione al reddito. L’anticipazione del TFR è diversa dal TFR in busta paga e non valgono le stesse regole.Nonostante da tempo si parli dell’anticipo del TFR in busta paga e del TFR in busta paga, c’è ancora confusione tra le due misure, perché fondamentalmente, rispondono ad bisogno analogo, quello di avere qualche soldo in più alla fine del mese o per il pagamento di spese extra. Ci sono tuttavia delle regole da rispettare nell’uno e nell’altro caso. Ci concentriamo sull’anticipo del TFR che è stato lievemente modificato dalla Legge di Stabilità.
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Per quanto riguarda l’anticipo del TFR in busta paga, ecco i motivi per cui è possibile richiederne al proprio datore di lavoro un anticipo:
- spese sanitarie per interventi e terapie dispensate dal servizio sanitario nazionale
- spese relative all’ acquisto o alla ristrutturazione della prima casa per sé stessi o per i propri figli
- spese per estinzione o per pagamento del mutuo relativo alla prima casa
- spese relative a congedi parentali o a malattie dei figli
- spese per la formazione e per l’educazione professionale
- spese legali
- spese funerarie.
Per le spese matrimoniali non è prevista alcuna liquidità aggiuntiva, ma esistono al contrario numerosi prestiti che possono soddisfare i novelli sposi. Per tutti gli altri casi si può chiedere fino al 75% della quota, se si hanno 8 anni di anzianità nell’azienda. Il datore di lavoro ha altri limiti che rientrano negli accordi sindacali e che servono ad evitarne la crisi.
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