L’esordio di Windows 10 non sembra agevolare molto il mercato dei pc, che dovrebbe far registrare quest’anno un crollo dell’8,7% a livello mondiale.
Vendite in calo, per lo più, che non andranno a vantaggio dei tablet, le cui vendite dovrebbero contrarsi sempre a livello globale dell’8%. Le analisi della società di ricerca Idc offuscano quindi i primi dati rilasciati ieri da Microsoft sul tasso di adozione di Windows 10, la nuova versione del sistema operativo rilasciata a fine luglio sotto forma di aggiornamento gratuito per i possessori di un pc basato su Windows 7 o Windows 8.
Le cause di questa pesante contrazione del mercato sono diverse e comprendono tanto il tasso di saturazione di tutti i mercati, compresi ormai quelli dei Paesi emergenti, quanto le condizioni economiche ancora incerte, ma la mancanza di reali novità sta peggiorando notevolmente il quadro. Windows 10, infatti, è visto da buona parte dei consumatori come un semplice aggiornamento necessario a sanare le problematiche di Windows 8, che non ha mai convinto.
Il precedente sistema operativo era infatti pensato e ottimizzato per pc ibridi dotati di schermo touch, e capaci così di essere utilizzati anche senza le classiche tastiere e mouse. Strumenti però ancora indispensabili nell’attività professionale e ritenuti più comodi anche da milioni di consumatori, tanto da portare all’insuccesso Windows 8 la cui diffusione a livello mondiale ha da poco superato quella dell’ormai vetusto Windows Xp, ma lontanissima da quella di Windows 7, invece molto apprezzato per la stabilità e la semplicità d’uso.
Con previsioni di vendite, secondo Idc, di circa 281 milioni di pc e 212 milioni di tablet quest’anno, il mercato si avvia quindi all’ennesima flessione che peserà non solo sui conti della stessa Microsoft, che ha offerto per la prima volta Windows 10 come aggiornamento gratuito per il possessori di pc basati su Windows 7 e Windows 8, seguendo così le orme di Apple, ma anche per l’intero ecosistema dei pc, a partire da Intel.