Nella giornata di ieri, i principali gruppi di credito italiani hanno preso in prestito ventisei miliardi e mezzo di euro al termine della seconda asta Tltro promossa dalla Banca centrale europea.
Essa si configura come un’operazione di rifinanziamento avente scadenza quadriennale, destinata a riportare credito presso le aziende.
La cifra raccolta dalle banche italiane è pari al 20% dei 129,8 miliardi raccolti dalle 306 banche europee che hanno preso parte all’iniziativa dell’istituto centrale tedesco. Tuttavia, il peso delle richieste delle italiane cresce al 25% del totale se si somma all’asta di ieri la precedente, tenutasi durante il mese settembre. In quell’occasione le richieste erano state pari 23,3 miliardi. Nel giro di sessanta giorni, sostanzialmente, le prime quindici banche italiane hanno fatto domanda per circa 50 miliardi (49,95 per la precisione) su un totale di 212 miliardi erogato a livello europeo.Il presidente dell’Abi Antonio Patuelli ha dichiarato:
Questa è una ulteriore dimostrazione dell’intenso impegno delle banche in Italia per la ripresa che si evidenzia anche con la forte crescita dei mutui pur esclusi dai finanziamenti finalizzati dalla Tltro. Queste immissioni di nuova liquidità si assommano ai circa 1.800 miliardi di prestiti già in atto da parte delle banche in Italia e rappresentano un concreto ed assai ingente sostegno alle prospettive di ripresa. Nel dettaglio, fra le banche italiane che ieri hanno risposto all’asta della Bce, va segnalata la partecipazione delle due banche principali, Intesa Sanpaolo e Unicredit, che hanno richiesto rispettivamente 8,6 e 2,2 miliardi. Buona anche la domanda di Mps (pari a 3,3 miliardi), Ubi (3,2 miliardi), Banco Popolare (2,7 miliardi), Bpm (1,5 miliardi), Iccrea (1,7 miliardi), Banca Popolare di Vicenza (1,25 miliardi), Veneto Banca (980 milioni), Pop Sondrio (750 milioni), Carige (400 milioni), oltre a Banca Sella (200 milioni, che però è fuori dall’elenco Bce).