Anche la disoccupazione italiana cambia piano piano il suo volto. Ma non accenna a diminuire. Il tasso dei disoccupati italiani, infatti, non accenna ad abbassarsi, ma al suo interno variano le percentuali di composizione.
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Nel nostro Paese, infatti, nell’ultimo periodo è decisamente aumentato il numero dei disoccupati di lungo periodo, ovvero di coloro che sono senza lavoro da più di 12 mesi.
Secondo l’Ocse, infatti, i disoccupati di lungo periodo italiani sono oggi il 56,4% del totale. Nel corso degli anni le loro percentuali sono andate sempre aumentando, passando dalle 717 mila unità del 2007, pari a poco più del 47% del totale, agli attuali 1,74 milioni.
Questo significa che nel giro di poco più di 5 anni, il numero dei disoccupati di lungo periodo in Italia è cresciuto del 143%. Ciò dimostra che a causa del perdurare della crisi economica coloro che hanno la sfortuna di perdere il lavoro incontrano poi grande fatica nel trovarne uno nuovo.
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Questo fenomeno, in realtà, registra l’Ocse, è diventato negli ultimi tempi molto comune anche negli altri Paesi europei colpiti dalla crisi. La media Ocse per questa tipologia di lavoratore – in pratica uno su tre – è pari a poco più del 35% del totale dei disoccupati nazionali.
Solo la Germania ha potuto contare su dinamiche inverse, e, negli ultimi tempi è riuscita a portare a casa una flessione del 10% dei disoccupati di lungo periodo. Un’altra nazione che ha ridotto il loro numero è stata la Repubblica Ceca.