Sono in discussione le misure che dovrebbero andare a compensare il mancato pagamento della seconda rata Imu. Per riuscire a coprire l’eliminazione della seconda rata dell’Imu è previsto l’aumento al 128% per il 2013 (al 127% nel 2014) dell’acconto Ires per banche e assicurazioni, a partire dal 2015 l’aumento delle accise su carburanti e l’acconto sull’imposta del risparmio amministrato.
Il consiglio dei ministri ha deciso di rinviare l’ approvazione del decreto per l’abolizione della seconda rata al Consiglio dei Ministri che si terrà, martedì 26 novembre, mentre le notizie che girano rimangono sempre quelle in merito ad aumenti degli acconti dell’imposta sull’Ires dal 100 al 101% per le società.
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Tutti coloro che applicano l’imposta sostitutiva, entro il 16 dicembre di ciascun anno, saranno tenuti al versamento di un importo, a titolo di acconto, pari al 100% della somma totale dei versamenti dovuti nei primi undici mesi dello stesso anno. Sono poi annunciati aumenti delle accise su benzina e gasoli che mirano a ‘determinare maggiori entrate nette non inferiori pari a 1.505 milioni di euro per l’anno 2015 ed a 42,2 milioni di euro per l’anno 2016’.
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In verità, il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanni Legnini, ha smentito la notizia sull’aumento dei carburanti sarebbe affermando che: “Non ci sarà alcun aumento della benzina. Il dl Imu sarà all’esame del Cdm che discuterà di questa ipotesi, che si atteggia come clausola di salvaguardia differita nel tempo. Ci sarà quindi tutto il tempo per non farla scattare. Il via libera al decreto che cancella la seconda rata dell’Imu dovrebbe arrivare dal consiglio dei ministri di martedì”