Confimea: darsi da fare per favorire investimenti a lungo termine

Darsi da fare per favorire progetti di investimento a lungo termine nel paese: è questo il messaggio lanciato forte e chiaro da Gubbio, dove si sono riuniti gli Stati Generali di 30, Confederazione Datoriale di piccole e medie imprese italiane.

Un interlocutore importante per lo stesso mondo imprenditoriale ma ancor di più per i sindacati e le Istituzioni, per i quali rappresenta uno stimolo alla ricerca del miglioramento. Da Gubbio il presidente Nazionale Roberto Nardella ha spiegato che la sua associazione non intende tirarsi indietro davanti alle sfide che il paese sta mettendo davanti all’imprenditoria.  Il fatto che l’Italia sia il Paese che in Europa cresce meno, sottolinea, è un problema che esiste per via dello squilibrio esistente tra il mercato e lo Stato e tra il modello imprenditoriale e l’organizzazione del sistema pubblico.

“Le nostre imprese chiedono l’avvio di un processo serio di spending review” ha sottolineato, “con meno tasse, meno spese, meno privilegi, meno burocrazia e un mercato del lavoro più elastico: questo va fatto in fretta e senza indugi, e questo porteremo al Governo”.

Confimea non dimentica di inserire nei suoi obbiettivi anche il Mezzogiorno, nel quale il divario con il Nord è ancora sensibile: È indubbio che, per ciò che riguarda il territorio in generale e le Pmi in particolare, ripartire in modo efficace significa perlomeno affrontare un adeguamento dei contratti che sia in grado non solo di far calare l’occupazione ma allo stesso tempo attirare gli investimenti, al fine di dare vita ad un circolo virtuoso di lavoro e crescita.

Nel corso degli Stati generali di Confimea Imprese si è parlato di PNRR e transizione ecologica, digitalizzazione e made in Italy: temi caldi e di attualità. Ma soprattutto si è parlato di quelli che sono i problemi più gravi e difficili da risolvere che colpiscono le Pmi italiane: il costo del lavoro, il fisco e la difficoltà di costituire dei corridoi internazionali capaci di favorire con il loro contributo la crescita delle imprese.

La presenza di rappresentanti delle Istituzioni a Gubbio ha reso possibile una discussione proattiva, senza dimenticare di centrare il punto delle criticità: l’Italia ha bisogno di riforme strutturali che tardano ad arrivare, cresce più lentamente dei suoi competitor e soffre della bassa dinamica della produttività totale. Completa il quadro un flusso di investimenti non sufficiente. Sono questi i problemi che Confimea vuole risolvere. E ancora una volta lo ha ribadito con decisione.

Pietro Greco indica le tecniche per un’ottima mediazione

In materia di locazione la mediazione gioca un importante ruolo per consentire alle parti di giungere ad una soluzione soddisfacente. Un esperto di mediazione è Pietro Greco, calabrese, nato a Lamezia Terme, Amministratore Unico della STAR Srls, azienda di consulenza imprenditoriale e amministrativo gestionale per società finanziarie e fondi di investimento.

STAR è in grado di affiancare proprietari e locatari in ciascuna delle fasi del ciclo di vita di una proprietà, che parte dall’acquisto alle migliori condizioni di mercato. Tra le diversità modalità di assistenza ai Clienti, la STAR di Pietro Greco si occupa della gestione delle pratiche per i bonus ristrutturazione.

“La mediazione – dice Greco – è uno strumento rapido, economico ed efficace che consente alle parti di raggiungere un soddisfacente accordo, oppure se le parti sono in lite di risolvere la loro controversia. L’ottima mediazione comporta che il professionista terzo, indipendente e imparziale, sia in possesso di requisiti di formazione ed esperienza professionale previsti dalla Legge”. Aggiungendo inoltre: “nella mediazione si applicano tecniche negoziali che consentono alle parti di raggiungere un accordo in linea con i loro interessi”.

Pietro Greco dopo la collaborazione con l’Università Luigi Bocconi e con l’Istituto per gli studi di Politica Internazionale di Milano, per i quali cura l’organizzazione di eventi sulla politica economica e il commercio internazionale, consegue nel 2005 la laurea in Economia delle Istituzioni e dei Mercati Finanziari presso la stessa Bocconi, specializzandosi in ambito finanziario, mercati finanziari e relazioni con il sistema politico-economico.

Tra il 2005 e il 2020, il mediatore d’affari di Lamezia Terme, consolida le sue competenze nei ruoli di ricercatore analista prima e di consulente e Amministratore delegato poi di compagnie di assicurazioni, società finanziarie e fondi di investimento, maturando nel contempo una specifica esperienza del mercato assicurativo, del mondo sanitario italiano e della Pubblica Amministrazione, ma anche del recupero e della valorizzazione di immobili – con particolare attenzione a quelli storici.

Da sempre sensibile all’Arte e alla Cultura, Pietro Greco sta costruendo un progetto per la sua città natale – Lamezia Terme – che veda “il Bello” e le eccellenze locali protagoniste, come contributo alla ripresa post-pandemica ma anche alla migliore valorizzazione del patrimonio e delle maestranze calabresi.

Emissioni CO2 in forte flessione sull’economia italiana

 

Stando a quanto comunica l’ultimo report Istat sulla situazione italiana delle emissioni di CO2, non mancano le buone notizie in termini inquinanti, sebbene – forse – non strutturali.

Il rapporto afferma infatti che nel periodo 2008-2019 la riduzione delle emissioni di CO2 dell’economia italiana è stata pari al 25,5% (da 579 a 431 milioni di tonnellate di CO2 eq), più elevata della riduzione della media UE (17,5%). Per il 2020 è prevista un’ulteriore contrazione, anche a causa – si legge nel dossier – di una caduta dell’attività economica e delle limitazioni agli spostamenti. Quanto basta per prevedere una riduzione del 9,6% rispetto all’anno precedente.

Sul taglio delle emissioni di CO2, prosegue ancora l’Istat, incidono alcuni comportamenti delle famiglie sul riscaldamento, sull’aria condizionata e sul trasporto, con una contrazione delle emissioni inquinanti pari al 13,7% contro l’11% della media UE, e quelle che sono generate dalla produzione di beni e servizi (- 28,9% per il nostro Paese, e – 19% per la media UE).

Nonostante ciò, lo smog continua ad abbattersi sulle nostre città e, soprattutto, su quelle di maggiori dimensioni. L’Istituto Nazionale di Statistica sottolinea in questo senso che l’85,6% dei 90 Comuni capoluogo che hanno monitorato l’inquinamento da PM2,5 hanno superato il valore di riferimento raccomandato dall’OMS per la salute, con differenze territoriali (97,8% al Nord, 88,9% al Centro, 63% al Sud), che tuttavia si annullano nei 14 capoluoghi metropolitani, che arrivano tutti sopra il limite di riferimento per il PM2,5, con una condizione che comporta rischi per la salute della popolazione.

Infine, l’analisi si sofferma sul fatto che potenziale i servizi del trasporto pubblico locale è in grado di porsi come principale leva per la transizione verso un sistema di mobilità urbana sostenibile, con la rete TPL su ferro che risulta essere in crescita, ma circoscritta a poche città.

Come archiviare e gestire i documenti dei dipendenti?

Come archiviare e gestire i documenti dei dipendenti? Buste paga, cedolini: la gestione della documentazione relativa ai dipendenti può trasformarsi in un vero e proprio incubo per il reparto delle risorse umane di un’azienda.

Soprattutto se questa ancora si avvale molto del cartaceo, pensare ad un cambiamento importante e alla digitalizzazione dei documenti potrebbe rivelarsi un’ottima mossa, in particolar modo se si decide di archiviare i documenti del personale avvalendosi di un software di gestione come Fluida, facilmente consultabile sia da smartphone che da PC.

È importante comprendere immediatamente che la gestione dei documenti aziendali non è quasi mai semplice: questo perché presuppone occuparsi della visibilità di tutti documenti, archiviare in modo sicuro tutte le informazioni che riguardano l’azienda e tenere sotto controllo le buste paga, i contratti, gli accordi e tutta la documentazione legata ai dipendenti.

È per tale motivo che è basilare affidarsi a un software di gestione documenti del personale di alto livello, in grado di elevare l’efficienza del settore delle risorse umane in questa attività e di integrarsi nell’impresa. Nel caso di Fluida tra l’altro non bisogna nemmeno temere che un suo utilizzo possa mettere in competizione la gestione dei documenti con quella delle ferie essendo la piattaforma la stessa per entrambe le attività.

Per far sì che l’archiviazione di documenti dei dipendenti sia condotta in maniera esemplare, è importante che tutto venga sincronizzato con il software di gestione delle assenze per poter controllare i permessi e tutta la documentazione relativa.

Nel rispetto della privacy dei dipendenti è importante poi assicurarsi che le buste paga siano visibili solo al lavoratore a cui appartengono e si deve organizzare un’area privata per ogni dipendente nella quale archiviare i documenti d’identità, buste paga, assenze, ferie e contratti in modo tale da rendere la consultazione più agevole.

Inoltre, il sistema scelto per archiviare i documenti dei dipendenti deve soddisfare gli standard di sicurezza e la GDPR: ulteriore ragione per la quale usare un software di gestione come Fluida rappresenta la soluzione migliore.

Un’azienda è efficiente quando riesce a mantenere un’alta produttività e riesce a gestire al meglio tutto ciò che riguarda i propri lavoratori. Mettere a disposizione in modo corretto la documentazione dei propri dipendenti consente una gestione più fluida della burocrazia di una impresa, ottenendo un’ottimizzazione importante dei costi e della gestione del tempo che si trasformerà in un guadagno per l’azienda che potrà in questo modo migliorare sempre di più il proprio fatturato.

Studi legali dell’anno 2021: lo Studio Borrelli scelto da Il Sole 24 Ore

La ricerca “Studi Legali dell’anno 2021” condotta da Statista per il Sole 24 Ore è online.

Questa terza edizione del sondaggio ha visto crescere il numero degli studi segnalati (368), i riconoscimenti (815) e le segnalazioni ricevute (oltre 40.000) rispetto all’edizione passata. Anche quest’anno lo Studio Legale Borrelli è stato scelto dalla società di ricerca tedesca Statista e dalla prestigiosa rivista ilsole24ore.

Fondato nel 2008 dall’Avv. Paolo Borrelli, lo Studio Borrelli è stato riconosciuto tra i migliori studi del settore M&A e Restructuring nella macro-area Centro Italia. Con tre sedi a Pescara, Milano e Crotone opera su tutto il territorio nazionale.

Il suo punto di forza è un team multidisciplinare di professionisti, la grande competenza ed esperienza in vari ambiti di elevata complessità e valore. Si occupa di operazioni societarie straordinarie, concordati preventivi e fallimentari, pianificazione e protezione patrimoniale, procedure di ristrutturazione del debito, risanamento e sovraindebitamento.

Tra i principali clienti dello Studio Borrelli: PMI, società quotate, studi professionali, enti pubblici e privati che si rivolgono a questa eccellenza del legal per la concretezza nel raggiungimento degli obiettivi.

Studi legali dell’anno 2021 Sole 24 Ore: un sondaggio che premia i migliori

L’indagine indipendente condotta dalla società di ricerche tedesca Statista per Il Sole 24 Ore è frutto della raccolta di migliaia di segnalazioni di clienti e professionisti nel periodo compreso tra il 27 ottobre 2020 ed il 17 gennaio 2021 in tre passaggi.

La ricerca è stata effettuata a seguito di una complessa procedura di ricerca ed analisi.

Attraverso questo sondaggio, il quotidiano economico-finanziario ha identificato le eccellenze del panorama legale in Italia, tra cui anche lo Studio Legale Borrelli. Questa mappa delle eccellenze legal italiane è stata pensata sia a livello regionale sia per aree di attività.

Quest’anno la ricerca ha individuato 368 studi legali che si sono distinti nell’ultimo anno per settore di specializzazione (15 in totale) o per sede geografica. Innovativa la presenza di studi ‘boutique’ a fianco dei big della consulenza legale.

I risultati dell’indagine si basa su oltre 40.000 segnalazioni rilasciate da avvocati, clienti di studi legali, giuristi d’impresa, che hanno indicato le realtà migliori escludendo gli studi di appartenenza. La metodologia utilizzata è quella del peer-to-peer, tra pari.

Facciamo un rapido confronto con la passata edizione ovvero la seconda (Studi Legali del 2020).

Quest’anno gli studi segnalati sono stati 368 contro i 337 del 2020. Le segnalazioni sono raddoppiate passando da oltre 20.000 ad oltre 40.000 e sono aumentati anche i riconoscimenti complessivi (da 725 a 815).

Studi legali 2021: i 15 settori

La ricerca del Sole 24 Ore è online ed è costituita da una mappa interattiva.

Cliccando sul nome dello studio legale si scopre subito in quale settore si è distinto e per quale sede ha ottenuto il meritato riconoscimento. La mappa consente anche una navigazione territoriale o per settore di specializzazione.

L’elenco include 15 settori di competenza e 5 macro-aree: Nord, Centro, Sud e Isole, Milano, Roma. E’ stata prevista la possibilità di segnalare le sedi locali di studi multisede.

I 15 settori di competenza prescelti dal Sole 24 Ore sono:

  • Ambientale, energia e infrastrutture;
  • Amministrativo e appalti;
  • Diritto bancario e finanziario;
  • Contenzioso e arbitrato;
  • Lavoro e welfare;
  • Famiglia e successioni;
  • Proprietà e real estate;
  • Diritto penale, Corporate;
  • Diritto tributario;
  • Life science e Healthcare;
  • M&A e restructuring;
  • Privacy e cybersecurity;
  • Proprietà intellettuale e Tmt;
  • Risarcimento danni;
  • Condominio.

Lo Studio Legale Borrelli è stato riconosciuto tra i migliori studi del settore M&A e Restructuring nella macro-area Centro Italia.

EMSOpedia: prima enciclopedia dedicata alle Operazioni sullo Spettro Elettromagnetico

In occasione del suo 70° anniversario, Elettronica ha pubblicato EMSOpedia. Si tratta della prima enciclopedia della storia dedicata alle Operazioni sullo Spettro Elettromagnetico.

La pubblicazione online sul mondo EMSO (Electromagnetic Spectrum Operations) informa a 360 gradi su questo particolare mondo che non è, di certo, fantascienza ma realtà pura e sempre più attuale.

Prima di immergerci nell’universo EMSO, spendiamo due parole su Elettronica S.p.A.

E’ un gruppo globale, integrato nei settori Difesa, Sicurezza e Cyber, fondato nel 1951 dall’ingegner Filippo Fratalocchi. In Italia, ha introdotto il concetto di guerra elettronica come necessità di difendere navi, aerei e veicoli da minacce elettromagnetiche come i radar.

Questo Gruppo che, da sempre, investe in ricerca e sviluppo in previsione di future minacce, ha voluto raccogliere in un’enciclopedia dedicata a EMSO tutte le conoscenze accumulate nei decenni condividendo il suo sapere con la comunità di difesa globale.

Giunta al suo 70° anniversario, ha voluto così ringraziare per il supporto e l’aiuto ricevuto da istituzioni, università, fornitori, Forze Armate e tutte le parti interessate nel grande progetto.

EMSOpedia : un’iniziativa unica al mondo

Non esiste nel mondo un’iniziativa come EMSOpedia in grado di descrivere le numerose interconnessioni tra i vari temi legati a EMSO – ha ammesso Enzo Benigni, Presidente e CEO di Elettronica S.p.A.

Cos’è lo spettro elettromagnetico (EMS)? E’ un dominio, una sfera di influenza nel quale, dal quale e attraverso cui si eseguono tutte le missioni militari. Insieme a terra, aria, mare e spazio, l’EMS rappresenta ormai un fattore chiave per le attività spaziali e per la guerra informatica. Predominare lo spettro elettromagnetico significa prevalere in tutti i domini, cyberspazio incluso. Questa sfera d’influenza, entro cui avverranno battaglie silenziose, diventerà una risorsa sempre più contesa.

Lo spettro elettromagnetico coinvolge militari e civili (con i dispositivi si può accedere e sfruttare lo spettro). L’economia globale dipende dall’EMS più di quanto si possa immaginare. Pur essendo virtuale, questa infrastruttura mondiale è un dominio critico. Proteggerla è di vitale importanza.

Un supporto prezioso per comprendere le sfide presenti e future

EMSOpedia è uno strumento unico e fondamentale, in grado di aiutare chiunque a capire che genere di sfida è lo spettro elettromagnetico in ambito sia militare sia civile. Coinvolge Forze Armate, mondo accademico, politici, giornalisti, studenti.

L’enciclopedia di EMSO è stata redatta dai principali esperti di guerra elettronica a livello internazionale: esperti interni ed esterni alla società, supportati da vari collaboratori qualificati.

Questa enciclopedia online rappresenta l’opera di riferimento in ambito EMSO, un progetto aperto a chiunque voglia dare il proprio, qualificato contributo. Associazioni di settore, esperti, professionisti, Enti istituzionali, rappresentanti del mondo accademico possono arricchire il sapere legato allo spettro elettromagnetico aggiungendo nuove voci all’interno di EMSOpedia.

Ad oggi, la versione avviata dell’enciclopedia conta 100 voci. Il progetto iniziale è partito con contenuti di base e significativi che possono essere ulteriormente arricchiti ed ampliati da esperti in materia. Qualsiasi specialista del settore può scrivere al Comitato scientifico del progetto e candidarsi per inserire nuovi validi contenuti. Come ogni enciclopedia degna di questo termine, è in continuo aggiornamento e non può essere altrimenti, considerando il mondo dinamico di EMSO.

Il portale di EMSOpedia (www.emsopedia.org) è di facile ed intuitiva navigazione, utilizzabile da PC, smartphone, tablet, laptop.

Le ultime previsioni sugli investimenti nell’idrogeno in Europa

L’Europa sembra avere grandi piani per l’idrogeno e, a conferma di ciò, pochi giorni fa sono arrivate le parole della Commissaria europea all’Energia, Kadri Simson, la quale – intervenuta ad una conferenza sul tema – ha confermato che qualsiasi strategia per l’idrogeno debba oggi essere considerata un’agenda di investimento, e che a livello di Unione Europea sono in previsione investimenti tra 320 e 460 miliardi di euro di impieghi entro il 2030.

Idrogeno, una risorsa su cui puntare

Commentando positivamente i passi fin qui effettuati, la rappresentante di Bruxelles ha poi confermato che l’Unione Europea dovrà puntare energie e attenzioni crescenti nei confronti dell’idrogeno, andando ad alimentare aspetti fondamentali come la visione strategica, gli strumenti per la sua attuazione, i finanziamenti per il suo sostegno e l’approccio sempre più integrato e internazionale per farla crescere.

Per quanto concerne le risorse economiche, la commissaria UE ha poi specificato che rispetto alla strategia per l’idrogeno in Europa nei prossimi anni serviranno fino a 42 miliardi di euro di investimenti in elettrolizzatori, fino a 340 miliardi di euro in impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili e fino a 65 miliardi di euro per trasporti, distribuzione, stoccaggio e rifornimento di questa risorsa.

A che punto siamo?

Almeno per il momento, l’Unione Europea non è certo vicina agli obiettivi di investimento succitati. È la stessa commissaria a ricordare come sia necessario accelerare su tali piani, accompagnandoli – peraltro – a investimenti sostenuti nella ricerca e nello sviluppo.

In questo scenario, è inevitabile pensare al fatto che la spinta economica verso l’idrogeno deve avvenire in un’ottica internazionale, collaborando non solamente all’interno della regione, quanto anche con le macro aree territorialmente vicine, al fine di stimolare la sinergia tra più territori e la nascita di progetti transfrontalieri che possano dare il giusto merito alla cooperazione globale.

 

Costa Firenze protagonista del Mediterraneo: partenza il 28 febbraio 2021

È tutto pronto per il debutto di Costa Firenze nel mar Mediterraneo: Fincantieri, proprio nei giorni scorsi, ha consegnato al gruppo crocieristico (che fa parte della Carnival Corporation & plc) la nuovissima cruiser realizzata per intero nei cantieri di Marghera.

Costa Firenze è stata progettata in pieno stile rinascimentale e richiama la cultura, l’arte e la bellezza tipica della cittadina toscana del tempo. A bordo potranno essere ospitati ben 5.200 passeggeri che avranno modo di gustare i piatti tipici della cucina mediterranea in uno dei 13 ristoranti o dei 7 bar disponibili sulla cruiser, caratterizzata anche dalla presenza di un divertente parco avventura che la rende perfetta per le famiglie.

La consegna da parte di Fincantieri ed il rapporto consolidato con Costa  

La consegna di Costa Firenze al noto gruppo crocieristico è sinonimo di un rapporto consolidato nel tempo tra lo stesso e Fincantieri che, a fronte di un piano di espansione che prevede la realizzazione di sette cruiser, entro il 2023, consegnerà a Costa altre tre navi, per un investimento totale del valore complessivo di 6 miliardi di euro.

A conferma della sinergia e della produttività, ci sono i numeri: delle 14 navi operative targate Costa Crociere, sono 11 quelle realizzate interamente da Fincantieri.

I due itinerari: Italia ed Europa immersi nel rinascimento 

Costa Firenze solcherà i mari del Mediterraneo con le sue 135.500 tonnellate con due itinerari differenti: dal 28 febbraio 2021, si partirà da Genova e La Spezia alla volta di Firenze e Napoli, per poi raggiungere Valencia, Barcelona e Marsiglia, mentre da maggio fino ad ottobre 2021, la cruiser toccherà Genova, Civitavecchia, con possibilità di escursioni anche a Roma e Napoli per poi dirigersi a Valencia, Ibiza e Marsiglia.

Terminati i tour, la nave da crociera ispirata al rinascimento fiorentino si ricongiungerà alla gemella Costa Venezia, già operativa dal 2019, e salperà alla volta dell’Asia.

 Obiettivo sostenibilità: Costa Firenze si aggiunga il Green Star 3

Ma è proprio il caso di dire che Costa Firenze non è solo bellezza. Infatti, per il sodalizio tra le due realtà societarie è stato determinante l’obiettivo comune e condiviso della sostenibilità. Le prestazioni della cruiser ispirata al rinascimento sono state valutate così eccellenti, tanto da ottenere la certificazione Green Star 3 rilasciata da parte del Rina, a conferma dell’altissima attenzione prestata nei confronti del rispetto dell’ambiente, in ogni fase della progettazione e della realizzazione della nave.

Insomma, per l’inaugurazione di Costa Firenze è davvero tutto pronto: un tuffo nel passato per immergersi nella meraviglia del rinascimento è ora possibile! Si parte il 28 febbraio prossimo.

 

 

 

4 motivi per investire nella logistica nel 2021

La logistica è uno dei settori che nel 2021 dovrebbe restituire le maggiori soddisfazioni a tutti gli operatori che sceglieranno di investire in questo comparto. Ma quali sono i motivi che potrebbero determinare un positivo impatto dei propri impieghi?

E-commerce

Cominciamo dal ruolo dell’e-commerce, la cui straordinaria crescita sta facendo emergere una impellente necessità di adeguate infrastrutture e spazi di magazzino. La crisi sanitaria ha contribuito ad accelerare ulteriormente questo processo, ma il trend era già in atto e, dunque, gli operatori più lungimiranti hanno certamente avuto il merito di entrare nel settore nei tempi più adeguati.

Crescente urbanizzazione

Anche se il Covid-19 potrebbe aver parzialmente rallentato questa tendenza, la popolazione europea è sempre più urbana, e lo sarà ancora di più nei prossimi anni. Lo stesso vale, peraltro, anche per gli investimenti extra-UE: due terzi della popolazione mondiale vive già nelle città, con un trend che aggrava la carenza di spazi liberi.

Flussi più veloci

Il commercio elettronico, quale principale catalizzatore della trasformazione della logistica, sta influenzando anche le caratteristiche dei flussi organizzativi. I clienti necessitano delle merci acquistate in poche ore dal momento dell’ordine, e questo sta inducendo gli operatori della logistica ad organizzarsi anche su strutture di piccola scala che siano più vicine al cliente finale e possano limitare i tempi di trasporto.

Diversificazioni e rendimenti

Anche alla luce delle determinanti che sopra abbiamo riassunto, è lecito immaginare che gli investimenti nella logistica italiana ed europea possano costituire una quota di rilievo all’interno di un portafoglio di impieghi ben diversificati, da cui trarre rendimenti sempre più in linea con le attese. Naturalmente, questo non significa che sia sufficiente investire in qualsiasi progetto logistico per ottenere gli auspicati riscontri: risulterà infatti sempre decisiva la fase di corretta analisi e selezione delle destinazioni di investimento.

L’industria 4.0: tecnologie e agevolazioni

Da qualche anno a questa parte il termine Industria 4.0 è entrato a far parte della dialettica comune, ispirando un nuovo approccio alla trasformazione economica in atto in Italia e nel resto del mondo. Nel nostro Paese, in particolar modo, il termine è stato coniato in riferimento a un piano governativo lanciato quattro anni fa, e successivamente aggiornato e modificato più volte.

Ma quali sono le previsioni di Industria 4.0 nel nostro Paese? In che modo le innovazioni tecnologiche e digitali andranno a impattare sull’economia nazionale? E quali sono le agevolazioni di Industria 4.0 attualmente fruibili dalle aziende?

Vantaggi Industria 4.0: un ampio ventaglio di benefici

Per quanto concerne i vantaggi di Industria 4.0, non si può non sottolineare in queste poche righe come il ventaglio di benefici concreti riservati alle imprese sia stato molto vario, passando dall’iper ammortamento al credito di imposta sulla ricerca, per la finanza di supporto e le agevolazioni alle start up innovative, e per lo sviluppo delle competenze mediante gli auspicati Digital Innovation Hub e i Competence Center.

Da Industria 4.0 a Transazione 4.0

Fatte simili premesse, e cercando di dare uno sguardo al prossimo futuro, è abbastanza evidente come le intuizioni di cui all’Industria 4.0 dovranno essere ulteriormente accentuate.

È dunque lecito che il nuovo piano nazionale Transizione 4.0 – che ha di fatto sostituito Industria 4.0 – sia uno dei perni fondamentali del nuovo Recovery Fund italiano, con la necessità di stimolare gli investimenti privati e fornire maggiore stabilità alle imprese, sul fronte della fruizione dei crediti di imposta e di altri vantaggi fiscali per i prossimi anni.

In tale scenario, è molto probabile che una parte preponderante dell’impegno da parte del legislatore sarà indirizzata a favorire le attività di ricerca & sviluppo, innovazione, green e digitale, così come le attività di formazione dei dipendenti e degli imprenditori. Spunti fondamentali, per un’occasione che potrebbe impattare sul tessuto imprenditoriale nei prossimi anni, influenzandolo per almeno una generazione.

Le principali novità fiscali per il 2021

Per quanto concerne le principali novità fiscali per il 2021 introdotte dalla Transizione 4.0, riassumiamo:

  • possibilità di poter beneficiare del credito di imposta per l’acquisto di beni strumentali dietro versamento dell’acconto di almeno il 20% dell’importo;
  • fruizione del credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali (ex Superammortamento) e in beni immateriali (non 4.0), realizzati da soggetti con ricavi inferiori a 5 milioni di euro, in un anno;
  • compensazione immediata del credito sugli investimenti in beni strumentali, direttamente nell’anno in corso;
  • aumento dal 6% al 10% del credito per beni strumentali materiali (ex Superammortamento) per il 2021, e dal 6% al 15% per investimenti effettuati nell’attuale anno per implementare il c.d. “lavoro agile”;
  • per il programma Beni materiali 4.0, nuova aliquota del 50% (2021) e del 40% (2022) per le spese inferiore a 2,5 milioni di euro, e del 30% (2021) e 20% (2022) per le spese superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro. Per le spese superiori a 10 milioni di euro, aliquota al 10% nel 2021 e nel 2022;
  • per il programma Beni immateriali 4.0, incremento dell’aliquota dal 15% al 20%, con massimale da 700.000 euro a 1.000.000 euro.

Ricordiamo infine l’incremento delle aliquote e dei massimali per i progetti di ricerca e sviluppo (20% fino a 4 milioni di euro), innovazione tecnologia (10% fino a 2 milioni di euro), innovazione green e digitale (15% fino a 2 milioni di euro), design e ideazione estetica (10% fino a 2 milioni di euro).