In questo post vi vogliamo parlare di una opzione inerente il pagamento dell’IVA che l’Agenzia delle Entrate concede a specifiche categorie di contribuenti. Si tratta, in sostanza, di una posticipazione del pagamento dell’imposta, che può tornare particolarmente comodo in vista di un possibile aumento dell’aliquota dell’IVA. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.
Redazione
Stretta di vite sul’evasione, l’UE in cerca di paradisi fiscali
I paesi che cercano di attirare le grandi aziende e i grandi capitali con le loro morbide regole fiscali sono avvertiti: l’UE si è messa alla caccia di chi cerca di sottrarre denaro alle casse degli stati facendo accordi con le grandi aziende.
► L’Ocse presenta al G20 il piano anti – elusione
Al momento l’Unione Europea non ha formalizzato nessuna accusa, ha solo voluto ‘mettere in guardia’ alcuni paesi che sembra facciano questo tipo di accordi: la sua azione al momento si limita solo alla richiesta di informazioni più dettagliate sulle politiche fiscali applicate.
In realtà l’UE ha un quadro ben chiaro di come i vari paesi applichino la tassazione, ma questa azione mira a portare allo scoperto, laddove esistono, i vari accordi e intese che le grandi aziende stipulano con i governi che le ospitano, come si sospetta sia già accaduto tra la Apple e Dublino.
Nel caso le risposte e le successive analisi dell’Unione Europea provino la sussistenza dell’evasione fiscale, l’UE potrebbe richiedere tutti gli arretrati.
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Lo scopo di questa azione è duplice: da un lato l’Unione Europea vuol mettere un freno a queste incresciose situazioni che rischiano di esacerbare una situazione economica e sociale già molto tesa e, dall’altro, c’è un’evidente necessità di far cassa.
Riforma Costituzionale: l’iniziativa del Governo per coinvolgere gli italiani
Una Consultazione On Line e una serie di Dibattiti Pubblici presso Scuole, Università e Fondazioni. Queste le principali azioni di Governo per coinvolgere attivamente e più che mai il popolo italiano nella fase di Riforma Costituzionale.
Fase delicata, che richiede l’aiuto di tutti e non solo quello degli addetti ai lavori. Il nuovo Testo, dunque, gioverà dei consigli del popolo. I cittadini, nello specifico, sono chiamati ad esprimere il proprio parere prima via Web e poi presso gli Istituti Pubblici organizzati al fine di promuovere discussioni e confronti.
La consultazione via Web
La prima fase di questa azione indetta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e rivolta agli italiani, chiamati alla riforma del Testo Costituzionale, avverrà su internet.
Entro martedì 8 ottobre 2013, ci si potrà collegare al sito www.partecipa.gov.it. Qui, gli utenti troveranno due questionari.
Il primo questionario è composto di otto domande alle quali dare otto risposte brevi (e chiuse).
Il secondo questionario si compone invece di 20 domande, alle quali è possibile dare risposte approfondite sulle tematiche prescelte.
Temi
Il Governo chiama a raccolta i pareri della cittadinanza in merito ad alcuni temi fondamentali per la riscrittura della Costituzione. Temi di interesse pubblico quali:
– le forme di Governo e Parlamento;
– Gli Strumenti della Democrazia diretta;
– Le Autonomie Territoriali;
Al termine della consultazione on line proposta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri sarà archiviata raccolta di opinioni. Il loro peso è notevole all’interno delle decisioni che l’esecutivo prenderà in futuro in sede di riforme. Gli elementi che emergeranno dalla consultazione saranno inseriti in un rapporto finale, pubblicato sempre via web e consegnato alla Presidenza del Consiglio.
Seguirà, come anticipato, una fase dedicata ai dibattiti negli Istituti Pubblici. Scuole, Università e Fondazioni in primis, ma anche Uffici Postali. Questi ultimi saranno adibiti a spazi di confronto in cui in data 24 settembre saranno organizzate delle Consulte Studentesche Provinciali per discutere sui principali punti della riforma. Lo stesso succederà presso i principali centri anziani di tutte le città.
La raccolta dei pareri
Nella gestione delle opinioni espresse tramite internet, giocherà un ruolo importante il Comitato Scientifico che si occuperà di leggerli. Un comitato composto da Istat e Fondazione Ahref e presieduto dall’Onorevole Francesco Profumo, ex Ministro della Pubblica Istruzione.
Per saperne di più
Ecco i canali attivati suoi social network, da tenere d’occhio per conoscere meglio quest’importante iniziativa di Governo:
L’Europa vuiole il mercato unico delle TCL e elimina il roaming
La novità più importante, o almeno quella che interessa più da vicino al momento tutti i consumatori, che arriva grazie al pacchetto di norme approvato dalla Commissione Europea, è l’eliminazione del roaming, ossia tutte quelle apparecchiature che permettono di far interagire le reti telefoniche, sarà gratuito.
► Consumi TLC in calo nel nostro paese
Lo ha stabilito la Commissione Europea allo scopo di creare un mercato unico per le telecomunicazioni e abbattere dei costi, spesso anche molto alti, che sono stati fino ad adesso riversati sui clienti. Con il nuovo pacchetto di norme a partire da luglio 2014 se vi trovate al di fuori dai confini nazionali (ma entro quelli europei) non pagherete più per ricevere delle chiamate e, a partire da luglio 2016, non ci saranno più sovrapprezzi di “roaming“” nemmeno per le chiamate in uscita.
Il provvedimento sul roaming ha lasciato spiazzati i maggiori operatori telefonici europei (Vodafone, Orange e Telefonica in primis) che non sono molto convinto che azzerare i costi roaming possa davvero essere uno stimolo per il settore delle telecomunicazioni, come invece il provvedimento si propone di fare, oltre che a comportare una perdita di circa 6 miliardi.
► In calo la competitività dell’Italia secondo la Commissione Europea
Secondo la Commissione europea, invece, il taglio del roaming sarà un volano per le TLC in quanto elimina le frontiere tariffarie e stimola la circolazione di merci e persone anche grazie al decoupling, ossia la possibilità di usare la propria sim con i servizi di un altro operatore all’estero per abbassare ulteriormente le tariffe e aumentare la competitività.
Confcommercio prevede un calo dei consumi del 2,4% entro fine 2013
Anche l’associazione dei Commercianti emette il proprio verdetto in merito all’andamento dei consumi degli italiani per la fine dell’anno in corso. E sebbene da tutta Italia sia attesa con grande ansia quella ripresa economica che viene profetizzata soprattutto in Europa e da alcune voci ufficiali del Governo, il mondo del commercio resta ancora ancorato a dati e a previsioni piuttosto negative.
Dow Jones cambia faccia: fuori Alcoa, dentro Goldman Sachs
► Gli Usa scommettono sull’Europa: mai così tanti capitali dal 1977
La rivoluzione del Dow Jones: chi esce e chi entra
Il difetto principale del Dow Jones è che la sua composizione è limitata a soli 30 titoli (in gergo sono chiamati Blue Chips) che, anche se nel corso del tempo sono variati, non riescono a riflettere l’intero andamento del listino azionario americano.
Per questo la S&P Dow Jones Indices, la società che gestisce l’indice controllata da Mcgraw Hill Financial, ha deciso di rivoluzionare la sua composizione per dare nuovo smalto a questo indice, eliminando dei titoli storici che, però, non sono più rappresentativi dell’industria americana.
Dal 20 settembre, giorno in cui debutterà il nuovo Dow Jones, i 30 titoli azionari del Dow Jones non comprenderanno più: Alcoa, il colosso dell’allumino presente sul listino da ben 54 anni, Hewlett-Packard, il produttore di pc sul listino dal 1997, e la Bank of America.
► A Wall Street non piacciono i nuovi iPhone e il titolo affonda
Al loro posto subentreranno, rispettivamente, il marchio dell’abbigliamento sportivo Nike, il gruppo di carte di credito Visa e, dopo 5 anni, Bank of America verrà sostituita da Goldman Sachs.
A Wall Street non piacciono i nuovi iPhone e il titolo affonda
► Microsoft acquista Nokia: l’Europa è fuori dal mercato della telefonia mobile
Tim Cook e soci puntavano tutta sull’iPhone 5C, l’iPhone low cost che avrebbe dovuto spalancare le porte dei mercati emergenti, ma il prezzo proposto, 99 dollari negli States, dai 500 ai 600 nel resto del mondo, non ha convinto nessuno. Tanto meno Wall Street che ha punito la Apple con un forte ribasso del suo titolo.
Il problema non l’iPhone 5 s, la nuova e potentissima versione del modello 5 da poco uscito, ma l’iPhone 5c che doveva essere il volano per l’arrivo in massa dei melafonini nei mercati emergenti e che, invece, molto probabilmente rimarrà invenduto. La differenza con il prezzo base dell’iPhone 5s, infatti, è di circa 100 dollari, una differenza che ha ben poco senso dato il costo proibitivo di questi smartphone.
Apple potrebbe non vincere la sfida ingaggiata con Google e i suo Android, che riesce a piazzare sul mercato smartphone dello stesso livello qualitativo, se non anche più alto, a prezzi che facilmente scendono sotto ai 500 dollari.
► Record di utili e calo delle vendite per Samsung
Gli analisti non hanno visto di buon occhio questa strategia e sono state tagliate le stime di vendita del titolo Apple: Ubs e Bank of America Merrill Lynch hanno rivisto al ribasso la valutazione da “buy” a “neutral”, Crédit Suisse ha tagliato il rating da “outperform” a “neutral”. Solo Oppenheimer va controtendenza, confermando la valutazione del titolo Apple come “outperform”, con un ‘obiettivo di prezzo da 460 a 540 dollari per azione.
L’inflazione aumenta dell’1,2% ad agosto 2013 per l’Istat
L’Istat ha rilasciato in questi giorni i dati definitivi relativi all’andamento dell’inflazione nel nostro Paese per il mese di agosto 2013. Dopo la pausa dei mesi passati, infatti, l’inflazione è tornata a salire e si è attestata su un livello pari all’1,2%, rispetto al dato dell’1,1% che era stato invece previsto in precedenza.