Assunzioni Primadonna

 Primadonna SpA è un’azienda specializzata nella vendita di scarpe, borse e accessori moda del brand Primadonna Collection. La società opera mediante una rete di negozi in franchising dislocati in numerose città italiane, particolarmente celebri e graditi per l’ottimo rapporto che vige tra qualità e prezzo dei prodotti. Primadonna Collection è un marchio in forte ampliamento in Italia e sono moltissime le nuove aperture su tutto il territorio nazionale, ragion per cui le opportunità di impiego non mancano.

L’azienda è alla ricerca, attualmente, di Addetti Vendita, Responsabili, Manager e altre figure per diverse sedi in Italia. Coloro i quali sono interessati alle assunzioni Primadonna Collection possono valutare le offerte di lavoro nei negozi del brand attive in questo periodo.

ADDETTI VENDITA
Sedi di lavoro: Rozzano, Milano, Vimercate, Brugherio, Brescia, Reggio Emilia, Roma
La ricerca è rivolta a diplomati, preferibilmente ma non necessariamente con esperienza nel ruolo, dotati di conoscenza della lingua inglese e del Pacchetto Office.

RESPONSABILI PUNTO VENDITA
Sedi di lavoro: Reggio Emilia, Roma
I candidati ideali sono diplomati, con esperienza pregressa almeno biennale in ruoli analoghi, preferibilmente nel settore delle calzature, ottimo uso del PC e buona conoscenza della lingua inglese parlata.

AREA MANAGER
Sedi di lavoro: Lombardia, Toscana, Piemonte
Si richiedono età tra i 25 e i 35 anni, esperienza di almeno 3 anni in ruoli analoghi, ottimo uso del PC e buona conoscenza della lingua inglese.

Come candidarsi alle offerte
Gli interessati alle future assunzioni Primadonna Collection e alle offerte di lavoro attive possono visitare la pagina dedicata alle offerte di lavoro (lavora con noi) del marchio dalla quale è possibile prendere visione dettagliata delle ricerche di personale in corso, dei requisiti richiesti per ciascuna mansione e delle modalità di invio del curriculum vitae, oppure inviare una candidatura spontanea compilando l’apposito form online.

Trovate le coperture per altri 6.500 esodati: chi e come può fare richiesta

 Il Decreto 101 del 2013 sulla razionalizzazione delle spese della Pubblica Amministrazione e con il Decreto 103, quello che ha eliminato la rata dell’Imu, entrambi già pubblicati in Gazzetta Ufficiale (31 agosto 2013) sono entrate in vigore delle interessanti novità per i lavoratori esodati e per i dipendenti del settore pubblico.

 Pensioni dipendenti pubblici: le ultime novità di settembre 2013

I Decreti sono serviti, infatti, a trovare le coperture per altri 6.500 esodati, ossia i lavoratori che hanno lasciato il lavoro ma che sono stati privati della possibilità di andare in pensione con l’entrata in vigore della Riforma Fornero, cha ha innalzato i requisiti per l’accesso alla previdenza.

I requisiti per gli esodati

I lavoratori che sono usciti dal mondo del lavoro entro la fine del 2011 e che da allora non percepiscono né stipendio né pensione, potranno accedere al trattamento pensionistico dell’Inps, secondo i requisiti previsti prima della Riforma Fornero solo se:

1. in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi vigenti prima della riforma, avrebbero maturato il diritto ad avere la pensione entro il 2014;

2. l’uscita dal lavoro non è precedente al 1° gennaio 2009 e successiva al 31 dicembre 2011;

3. non sia stato percepito dopo il licenziamento un reddito annuo lordo complessivo per qualsiasi attività non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente, superiore a 7.500 euro.

► Risorse in arrivo per gli esodati e per la CIG

Tempistiche e modalità di presentazione della domanda per gli esodati

Il termine ultimo fissato dal Governo per presentare la domanda di accesso al trattamento pensionistico per chi rientra nei requisiti sopra esposti è il 25 settembre 2013. Le informazioni necessarie, i documenti da presentare e anche maggiori dettagli sui requisiti sono reperibili sul sito del Ministero del Lavoro.

 

Assunzioni Athletes World

 Sorgono nuove opportunità di impiego presso i negozi Athletes World, dal momento che sono ormai prossime le selezioni di personale. La nota catena specializzata in calzature e abbigliamento sportivi ha organizzato un selection day a Roma, Milano e Napoli.

Il brand, in continua espansione, ha organizzato un selection day (giornata di selezione), che si terrà il 2 ottobre 2013 a Roma, Milano e Napoli, destinato al reclutamento di Store Manager e Store Manager in Training. I candidati in linea con le figure ricercate saranno invitati a partecipare alle selezioni Athletes World.

Requisiti richiesti per lavorare in Athletes World
Nel corso del selection day Athletes World – AW LAB che si terrà a Roma, Milano e Napoli potranno candidarsi giovani di talento, dinamici, dotati di capacità commerciali, leadership e voglia di mettersi in gioco, che sono interessati al mondo delle sneakers e dell’abbigliamento sport lifestyle.

Tra le offerte di lavoro Athletes World nella sezione “lavora con noi” occorre menzionare oltretutto la ricerca di un Addetto Vendita in vista dell’apertura di un nuovo store presso il Centro Commerciale Auchan di Giugliano, in provincia di Napoli.

Come candidarsi al selection day Athletes World – AW LAB e alle offerte

Coloro i quali sono interessati alle future assunzioni Athletes World e alle offerte di lavoro Athletes World possono candidarsi visitando la pagina lavora con noi del gruppo, dove è possibile registrare il curriculum vitae in risposta agli annunci. Al fine di partecipare alle prossime selezioni a Roma, Milano e Napoli occorre invece compilare l’apposito form online disponibile nella sezione dedicata al selection day 2013.

Per Visco ci sono spiragli di ripresa per l’economia italiana

 Il Governatore della Banca d’ Italia Ignazio Visco ha rilasciato in questi ultimi giorni interviste in cui si dice ottimista sulla possibilità che l’ Italia esca finalmente dalla crisi e si realizzi quella ripresa economica di cui già si possono intravedere i timidi spiragli. 

Boom di richieste di prepensionamento all’Enel, ora tocca alle centrali

 L’ex detentore del monopoli dell’energia elettrica in Italia, l’Enel, non sta certo vivendo un periodo sereno. La grande azienda ha dovuto rimettere mano a tutto l’impianto aziendale per cercare di ridurre il debito monster che l’attanaglia: un buco di 43 miliardi, che può essere coperto solo con un deciso taglio delle spese.

► Conviene di più il mercato libero o il servizio di maggior tutela per la fornitura di energia?

Come solitamente accade, il primo settore al quale si mette mano è quello dei dipendenti: Enel ha proposto un piano di prepensionamenti, che è poi stato accettato, con i dovuti aggiustamenti, anche dai sindacati del settore Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil. Il risultato sono state oltre 5.328 domande di prepensionamento.

Le domande, che sono state effettuate come previsto dall’accordo dai dipendenti Enel ai quali mancano meno di quattro anni per il raggiungimento dei requisiti pensionistici, sono al momento al vaglio dell’Inps, che al momento pare ne abbia accolte solo 4.300.

Per sopperire alla mancanza di personale dopo questa ondata di prepensionamenti, l’Enel ha già previsto un piano per l’assunzione di 1.500 giovani (che potrebbero diventare 2.000), i quali saranno inseriti in azienda, anche se con tempistiche e modalità ancora in via di definizione, attraverso specifici percorsi formativi.

► I costi nascosti della bolletta della luce

Sulle restanti è ancora in corsa la verifica dei requisiti e delle coperture, ma Enel può iniziare a cantare vittoria: adesso il passo successivo sarà quello della dismissione delle centrali elettriche più obsolete, meno efficienti e più inquinanti, partendo dalle centrali ancora alimentate ad olio combustibile.

 

Gli Usa scommettono sull’Europa: mai così tanti capitali dal 1977

 Nei primi sei mesi del 2013 in Europa sono arrivati ben 65 miliardi di dollari dagli Stati Uniti, sotto forma di investimenti da parte dei principali fondi pensione americani e da varie istituzioni.

Una cifra del genere non si registrava dal 1977 e questo trend ha una sola spiegazione: gli Stati Uniti credono nelle capacità dell’Europa, e delle sue aziende, di uscire dalla crisi e di tornare competitive sui mercati e, a giudicare dal flusso costante di denaro affluito sui mercati europei, gli States credono in una ripresa molto veloce, che dovrebbe arrivare entro la fine di quest’anno.

► Cambio Euro/Dollaro – Le previsioni per settembre 2013

I primi segnali della ripresa, che purtroppo non interessano l’Italia, è stata già tracciata dll’Eurostat, così come anche la rinnovata fiducia dei consumatori. Fattori che piacciono ai grandi investitori americani che, con le loro immissioni di denari, stanno ulteriormente rafforzando i titoli azionari delle imprese del vecchio continente.

Le prospettive, quindi, sembrano essere ottime per l’Europa, grazie anche all’azione diretta ed incisiva di Mario Draghi: dal giugno 2012 le azioni europee sono risalite del 27 per cento; da inizio 2013 il Ftse Mib è salito del 7,4%, il Dax dell’8,5%, il Cac 40 di oltre 13 punti percentuali.

Secondo Hsbc, inoltre, in futuro la situazione potrebbe volgere ulteriormente al meglio, dato che al momento le azioni della zona euro sono ancora sottovalutate del 15% rispetto al loro reale valore nel lungo periodo, discrepanza che si risolverà presto grazie alla ritrovata fiducia degli investitori.

► La Siria fa crescere il prezzo del petrolio

L’Europa, però, se vuole davvero tornare ad essere un attore economico e finanziario importante deve fare attenzione ad alcune variabili fondamentali: la direzione degli investimenti americani e le sue conseguenze e, soprattutto ora, la possibilità di un attacco Usa in Siria.

PIL italiano in calo del 2,1% annuo nel secondo trimestre 2013

 Nonostante le ventate di ottimismo circolate, anche da parte del Governo, in questi ultimi tempi le cifre impietose dell’ economia ancora tengono l’ Italia allo scacco. A rivelarle è, ad esempio, l’ Istat, che diffonde i dati relativi all’ andamento del Prodotto Interno Lordo italiano nel secondo trimestre 2013, quello che va da aprile a giugno 2013. 

Spread azzerato tra titoli italiani e spagnoli

 Dopo 18 mesi di inseguimento la Spagna ha raggiunto l’Italia: i titoli di stato iberici hanno adesso lo stesso valore di quelli italiani, dato che lo spread tra i due è azzerata. Il motivo principale è da trovarsi nella rinnovata instabilità politica italiana che, con un governo costantemente a rischio, non riesce a garantire un adeguato ritorno per gli investitori.

► Perché conviene acquistare Bonos

In pratica, per gli investitori internazionali non c’è differenza (sia per quanto riguarda il livello di rischio che la soglia di rendimento) tra i BTP e i Bonos, che ora hanno uno spread uguale rispetto ai titoli tedeschi: 256 punti base.

E’ fatto più che risaputo che l’Italia e la Spagna sono due tra i paesi europei che più hanno risentito della crisi, e il fatto che la Spagna abbia raggiunto l’Italia non stupisce molto gli investitori internazionali: il Belpaese aveva avuto la sua possibilità di uscire dalla crisi con l’avvento del governo Monti, ma poi i risultati non sono stati quelli sperati dagli investitori. L’Italia soffre degli stessi problemi che l’hanno portata sull’orlo del precipizio e gli investitori scappano.

Al contrario, la Spagna, nonostante il perdurare delle incertezze economiche, è riuscita a darsi un governo stabile che sta riconquistando la fiducia degli investitori internazionali.

► La tendenza europea sull’emissione di titoli di stato

L’azzeramento dello spread tra i titoli di stato italiani e quelli spagnoli è un chiaro segno della grave situazione nella quale versa ancora il paese, alla quale si aggiunge la nuova crisi di governo nata dalla questione della decadenza da parlamentare del condannato Silvio Berlusconi.

Nuove regole per gli indici finanziari e per i mutui dal Parlamento Europeo

 Il Parlamento Europeo riprende la sua attività legislativa e si occupa in primo luogo di risolvere alcune questioni rimaste in sospeso da molto tempo. Come quelle inerenti gli abusi che si sono verificati in passato in merito ad alcuni strumenti e prodotti finanziari, come i mutui subprime e gli indici di benchmark. 

Nuovo Redditometro – Le spese che determinano il reddito accertabile

 In un post pubblicato in precedenza abbiamo segnalato che a partire dalla scorsa settimana sono cominciati i controlli e gli accertamenti da parte dell’ Agenzia delle Entrate, basati sull’ utilizzo dello strumento del Nuovo Redditometro, che è entrato ufficialmente in funzione solo qualche settimana prima, cioè nel mese di Agosto.