Come funzioneranno gli incentivi ai mutui?

 Approvato di recente nell’ambito delle nuove disposizioni provenienti dal Consiglio dei Ministri, il ‘pacchetto casa‘ contempla tra le sue misure anche un intervento della Cassa Depositi e Prestiti. Intervento, quest’ultimo, atto ad alimentare il mercato dei mutui per la prima casa.

Prima che sia possibile stipulare mutui usufruendo di questo fondo, tuttavia, sarà necessario siglare un accordo tra Abi e Cassa Depositi e Prestiti. In altri termini, sarà necessario comprendere il funzionamento di tale intervento della Cassa Depositi e Prestiti. Al momento nessuno è in grado di fornire una risposta adeguata. Per tale ragione, saranno necessari dei decreti di natura attuativa, nonché tanti chiarimenti per capire come funzionerà questo aiuto di due miliardi.

Decreto attuativo

Aiuto che dovrebbe prendere forma di garanzie prestate a chi presenta difficoltà nell’ottenere accesso ad un mutuo. Secondo i principali esperti di settore, al momento la situazione è tale per cui ad una giovane coppia vengono chiesti determinati requisiti che non si hanno, ragione per la quale una siffatta misura sarebbe piuttosto importante. In conclusione, tale intervento è finalizzato a fornire nuovi ingressi al mercato. Al momento l’Italia, con particolare riferimento alle nuove coppie e a coloro che intendono stipulare un mutuo sulla prima casa, si trova allo stadio zero del problema.

Le carte di debito

 La carta di debito, meglio conosciuta sotto il nome di bancomat, viene erogata da un istituto bancario a vantaggio di un consumatore che detiene un conto corrente presso lo sportello di una delle sue filiali.

Il bancomat altro non è che una tessera magnetica che permette di prelevare denaro contante dai distributori automatici ATM (Automatic Teller Machine), nonché di avere accesso ad una vasta gamma di servizi. Tra questi occorre menzionare le ricariche telefoniche nonché la possibilità di effettuare acquisti in mancanza di liquidità presso gli esercizi convenzionati tramite il sistema POS (Point of Sale).

Cosa differenzia le carte di debito dalle carte di credito? Una carta di debito come suggerisce il nome stesso contempla la possibilità di addebito, tendenzialmente in tempo reale, di ogni transazione sul conto corrente bancario ad essa connesso.

L’addebito si verifica direttamente sul conto corrente del titolare con valuta del giorno stesso. Il suo utilizzo, sia per il prelievo di contante che per il pagamento contempla la digitazione del proprio PIN (Personal identification number).

Bancomat

Bancomat è il marchio che contraddistingue la funzione di prelievo contante nei pressi di tutti gli sportelli ATM degli istituti bancari del circuito nazionale.

Al fine di accedere al servizio di prelievo contante o a qualsiasi altro servizio erogato dallo sportello automatico occorre inserire la carta bancomat nell’apposito spazio presente nello sportello stesso e digitare il codice personale di identificazione Pin (Personal identification number). Il PIN altro non è che un codice di 5 cifre che, in modo tale da mantenerne le garanzie di sicurezza, deve assolutamente restare segreto e custodito separatamente dalla carta bancomat.

Utilizzare il servizio di prelievo contante dallo sportello automatico ATM è una prassi soggetta in alcuni casi a commissione, in base alle condizioni dell’istituto emittente la carta.

La miglior piattaforma per fare trading

 Le piattaforme delle opzioni binarie indispensabili per effettuare l’accesso ai mercati. Per questo motivo è fondamentale selezionare la propria piattaforma ponendo la massima attenzione. Servendosi di una piattaforma intuitiva e semplice da usare sarà più facile effettuare le proprie operazioni in maniera efficace ed ottenere il giusto successo. Occorre pertanto cercare una piattaforma che sia chiara e di utilizzo immediato.

La piattaforma deve offrire un’ampia gamma di prodotti, così da poter scegliere quali operazioni effettuare. Avere a disposizione una vasta gamma di prodotti vuol dire essere sicuri di crescere ed evolversi come trader, dal momento che la piattaforma avrà i prodotti giusti per il trader.

Ogni trader può trovare il prodotto che più si confà alle sue caratteristiche e alle sue esigenze. C’è chi preferisce gestire con tranquillità e senza affanni il proprio rapporto rischio/profitto e sceglierà di conseguenza un prodotto caratterizzante tale funzione. C’è chi predilige la funzione “Rollover“, o ancora la funzione “Sell option“. C’è chi, ancora, si concentra su piattaforme tali da fornire con chiarezza istruzioni chiare sulle funzioni “Conferma operazione”, “Grafico storico” e “Stock pair” al fine di arricchire l’esperienza la propria esperienza di trading e la propria abilità nel personalizzare le operazioni.

 

Le agevolazioni per i giovani del Piano Casa 2013

 Come si può pensare a metter su famiglia se non c’è la possibilità di comprare una casa? è questa la domanda che si pongono tantissimi italiani, soprattutto i più giovani, che si trovano di fronte ad un vicolo cieco, con un’endemica mancanza di lavoro che non permette di avere a disposizione né il denaro né le garanzie per l’acquisto di una casa.

 Per la casa si sceglie tra mutuo e prestito

Anche per molte famiglie italiane si presenta lo stesso problema e a farne le spese, oltre a chi è direttamente coinvolto, il mercato immobiliare. Il Piano Casa del Governo lavora proprio su questi due fronti, prevedendo delle agevolazioni e delle garanzie a favore di chi vorrebbe avere un prestito per l’acquisto di una casa. in questo sarà la Cassa Depositi e Prestiti a giocare un ruolo di primo piano, in quanto si porrà come garante dei futuri acquirenti di fronte alle banche.

Le ultime stime parlano di un possibile aumento delle compravendite immobiliari con il Piano Casa comprese tra il 3 e il 5%, non molto, ma almeno un inizio.

Chi potrà usufruire delle agevolazioni del Piano Casa 2013

Il Governo ha predisposto delle misure a favore delle categorie maggiormente svantaggiate, per cui potranno fare richiesta delle agevolazioni previste le coppie, i nuclei monogenitoriali con figli minori e i lavoratori atipici, purché in possesso di determinanti requisiti.

► Piano Casa – Le idee allo studio del governo per il rilancio del settore immobiliare

I requisiti per accedere alle agevolazioni del Piano Casa 2013

Chi fa richiesta di aderire ad una delle agevolazioni previste dal Piano Casa deve richiedere un mutuo non superiore a 200.000 euro, che sarà garantito al 50%. Inoltre, la concessione delle garanzie spetta solo a under 35 con un reddito ISEE non superiore ai 40.000 euro all’anno.

Limiti anche per le tipologie di immobili per le quali si può richiedere una garanzia: la superficie deve essere inferiore ai 95 metri quadri e l’immobile non deve essere accatastato come di lusso.

Assunzioni Globo nel settore abbigliamento e accessori

 Al fine di ottemperare all’elevata crescita, nonché alle nuove aperture di punti vendita progettate in numerose regioni della Penisola, sono sempre moltissime le offerte di lavoro presso l’azienda Globo. Le selezioni generalmente sono inerenti tanto a ruoli da membro dello staff all’interno dei negozi situati sul territorio nazionale, quanto a mansioni impiegatizie da effettuare presso gli uffici della sede centrale del gruppo, locata in Abruzzo e più precisamente a Corropoli in provincia di Teramo.

Opportunità di impiego di vario genere, dunque, che non mancano in questo periodo per coloro che sono interessati a lavorare presso il noto brand specializzato in abbigliamento e accessori. Attualmente, Globo assume in  Sardegna, Lazio, Abruzzo, Puglia, Toscana e Marche. Ecco le opportunità di impiego disponibili in questo periodo:

OFFERE DI LAVORO GLOBO
Globo è alla ricerca di diversi profili, anche senza esperienza, sia operativi che impiegatizi, da inserire nei punti vendita e in sede. Ai candidati interessati a lavorare nei negozi Globo si richiede, generalmente, un’età compresa tra i 18 e i 29 anni. La ricerca è rivolta ai seguenti ruoli:
– ADDETTI CASSE E REPARTI, Porto S. Giorgio, Olbia, Roma;
– RESPONSABILI PUNTO VENDITA, Porto S. Giorgio, Olbia, Bari, Prato;
– RESPONSABILI REPARTO, Bari, Prato;
– MAGAZZINIERE, Bari;
– LAUREATO PER ANALISI DI GESTIONE, Corropoli;
– RAGIONIERE, Corropoli;
– ISPETTORE PER CONTROLLO PUNTI VENDITA.

Come candidarsi alle offerte
Al fine di prendere visione di tutte le offerte di lavoro Globo e delle ricerche di personale in corso in vista di future assunzioni è necessario visitare la pagina lavora con noi sul sito del gruppo. Su di essa vengono costantemente pubblicate le posizioni aperte e sono indicate le modalità di invio delle candidature.

Pensioni Quota 96: cosa sono e le implicazioni di una nuova riforma

 Cosa sono le pensioni quota 96

Le pensioni Quota 96, che interessano una larga fetta degli insegnanti italiani, sono un particolare tipo di pensione che è stata istituita molto tempo fa per permettere a chi aveva maturato 61 anni di età e 35 di servizio, oppure 60 anni con 36 anni di anzianità contributiva, di andare in pensione.

 Aspetti fiscali delle pensioni integrative: aliquote, deduzioni e risparmio

Facendo la somma dei deu requisiti, in entrambi i casi si ottiene 96, da qui il nome della quota.

Potevano farlo tutti coloro che avrebbero raggiunto entrambi i requisiti (età e anzianità contributiva) prima del 31 dicembre 2011.

La riforma Fornero e le modifiche alle pensioni quota 96

Con l’entrata in vigore della Riforma Fornero, sono state abolite le quote che danno accesso alla pensione, ragion per cui circa 10.000 persone che avevano raggiunto i requisiti alla data richiesta, si sono visti sfuggire l’opportunità di mettersi a riposo.

Un problema, questo, meno grave di quello degli esodati, ma che mostra comunque quanto sia necessario provvedere alla riforma del sistema pensionistico italiano.

► Risorse in arrivo per gli esodati e per la CIG

Quale sarebbe la soluzione migliore in vista di una riforma delle pensioni?

La soluzione più semplice, e forse anche l’unica, è quella di ristabilire le quote e permettere così a questi 10.000 insegnati di andare in pensione. Il Governo vorrebbe farlo, ma, al momento, non ci sono le coperture finanziarie per farlo.

Assunzioni ONU

 Nel corso dell’anno sono moltissime le offerte di lavoro provenienti dall’ONU. Riguardano sia le sedi delle Nazioni Unite dislocate in tutto il mondo che le sedi delle organizzazioni partner e delle agenzie. Le opportunità di lavoro all’ONU sono rivolte inoltre tanto a professionisti specializzati in vari settori di interesse per l’organizzazione quanto a giovani senza esperienza; per questi ultimi sono disponibili interessanti programmi di stage e formazione on the job.

Gli inserimenti nelle Nazioni Unite si verificano generalmente per effetto di contratti a tempo indeterminato, tirocini o apprendistati professionalizzanti, ma non mancano anche le opportunità a tempo determinato in virtù degli incarichi temporanei connessi a necessità di organico in particolari momenti dell’anno o a specifici progetti, i quali però non possono superare i 24 mesi. I posti di lavoro disponibili presso l’ONU riguardano al momento varie figuri. In vista ci sono assunzioni nei comparti seguenti: Sviluppo Economico e Sociale, Affari Legali, Informazione, IT, Amministrazione, Politica e Sicurezza, Conference Management, ecc. Ecco le diverse posizioni aperte.

LAVORO NELLE OPERAZIONI DI PACE
Vi è la possibilità di lavorare all’ONU anche nell’ambito delle operazioni di pace che le Nazioni Unite conducono in tutto il mondo. Le selezioni attive durante l’anno sono rivolte soprattutto a profili esperti in vari settori, disponibili ad adattarsi a condizioni di vita e lavoro spesso difficili e pericolose. Per ulteriori informazioni sulle offerte di lavoro disponibili e le candidature vi invitiamo a visitare questa pagina.

STAGE ONU
Sono numerose le opportunità di stage sia presso le Nazioni Unite che nelle Agenzie specializzate che ne fanno parte. I programmi di tirocinio sono riservati, generalmente, a laureati in Comunicazione, Giornalismo, Relazioni Internazionali, Scienze Politiche, Traduzione, Marketing o altre discipline, di età non superiore ai 30 anni e con eccellente conoscenza della lingua inglese o francese. Per informazioni e candidature vi invitiamo a prendere visione della pagina dedicata ai tirocini ONU.

PROGRAMMA PER ESPERTI ASSOCIATI
Tra le possibilità di collaborare con le Nazioni Unite c’è anche un programma di assunzioni nel quadro di accordi bilaterali tra l’ONU e paesi donatori per vari progetti di sviluppo o regionali, rivolte generalmente a giovani laureati fino a 32 anni con esperienza di lavoro almeno biennale. Per tutte le informazioni vi invitiamo a consultare la pagina relativa all’Associate Expert Programme.

PROGRAMMA DI VOLONTARIATO
Gli interessati ad intraprendere azioni concrete per la pace e lo sviluppo globale possono partecipare anche al programma delle Nazioni Unite per i Volontari – UNV, che permette a diplomati e laureati over 25 di fare esperienze di lavoro di 6/12 mesi presso le Nazioni Unite con la copertura delle spese per bisogni primari, alloggio, assicurazione e viaggio. Per candidarsi occorre visitare la pagina dedicata allo United Nations Volunteers Programme.

Aspetti fiscale delle pensioni integrative: aliquote, deduzioni e risparmio

 La previdenza complementare è l’unico strumento che hanno a disposizione la maggior parte dei lavoratori italiani in questo periodo di profonda crisi, che vede il destino dell’Inps e delle principali casse previdenziali a rischio.

 Fondo pensione aperto o PIP: alcuni aspetti da considerare per la scelta della pensione integrativa

I giovani di oggi, così come anche i professionisti e i lavoratori autonomi, non possono sperare su quanto restituirà l’Inps dei contributi versati, quindi non c’è altra soluzione che scegliere e versare mensilmente in un fondo integrativo, che permetterà, inoltre, anche di poter risparmiare sul fisco, grazie alla possibilità di dedurre, entro un certo limite, le quote versate ogni anno.

Le soluzioni a disposizione dei lavoratori italiani per la previdenza integrativa sono due: i fondi pensione aperti e i PIP (Piani Pensionistici Individuali) che comunque sono identici a livello fiscale, in quanto per entrambe le alternative è possibile dedurre dall’imponibile Irpef fino ad un massimo di 5.164,57 euro, con un risparmio fiscale che varia in base al reddito. Vediamo nel dettaglio.

► Possibile destinare il TFR ai fondi pensione

Incidenza sulla dichiarazione dei redditi dei Fondi pensione in base al reddito

Reddito fino a 15.000 euro

L’aliquota applicata per il calcolo dell’Irpef è del 23%, che comporta un risparmio fiscale di 1.187,85 euro.

Reddito fino a 28.000 euro

L’aliquota applicata per il calcolo dell’Irpef è del 27%, che comporta un risparmio fiscale di 1.394,43 euro.

Reddito fino a 55.000 euro

L’aliquota applicata per il calcolo dell’Irpef è del 38%, che comporta un risparmio fiscale di 1.962,53 euro.

Reddito fino a 75.000 euro

L’aliquota applicata per il calcolo dell’Irpef è del 41%, che comporta un risparmio fiscale di 2.117,47 euro.

Reddito fino a 85.000 euro

L’aliquota applicata per il calcolo dell’Irpef è del 43%, che comporta un risparmio fiscale di 2.220,76  euro.

Fondo pensione aperto o PIP: alcuni aspetti da considerare per la scelta della pensione integrativa

 Per chi non ha un contratto a tempo indeterminato, quindi la maggior parte dei giovani lavoratori, insieme a professionisti ed autonomi, ha scarsissime possibilità di riuscire ad ottenere una pensione che possa garantire un adeguato livello di vita in vecchiaia. L’unica soluzione per questi lavoratori, ma anche per tutti gli altri se hanno intenzione di rimpinguare quanto darà l’Inps, è quella di avere una posizione previdenziale alternativa, ossia aderire ad un fondo pensione.

► Aspetti fiscali delle pensioni integrative: aliquote, deduzioni e risparmio

I fondi pensione permettono, infatti, versando una quota variabile in base alla tipologia scelta, di avere un reddito garantito per il futuro. In Italia ci sono due soluzione principali: i fondi pensione aperti e i PIP, i Piani Pensionistici Individuali.

Due soluzioni che non hanno particolari differenze a livello fiscale, in quanto garantiscono entrambi uno soglia di deducibilità, ma che hanno delle caratteristiche strutturali molto diverse che li rendono adatti a diverse categorie di lavoratori.

Tra le principali differenze che si riscontrano è il destinatario dei versamenti effettuati dal futuro pensionato: i fondi pensione aperti sono gestiti da società di gestione del risparmio (SIM) che prevedono diversi piani e linee di gestione, mentre i PIP si possono equiparare a delle polizze assicurative definite in base alle esigenze di ogni singolo aderente.

► Possibile destinare il TFR ai fondi pensione

Altri elementi da considerare nella scelta della pensione integrativa sono i costi di gestione (più bassi nei fondi aperti che nei PIP) e la flessibilità dei versamenti (i fondi pensione aperti permettono di versare solo ciò che si vuole quando si vuole, mentre i PIP hanno un piano di versamenti ben definito).

Inoltre, con i fondi pensione aperti, viene anche data la possibilità di modificare nel tempo la linea di gestione scelta.

Pensioni d’oro: quante sono e quanto costano

 Le pensioni d’oro in Italia non si possono toccare. Lo ha deciso la Consulta: le pensioni d’oro non possono essere oggetto di prelievo di solidarietà, perché sarebbe un atto discriminatorio nei confronti di contribuenti italiani che non ha motivo di esistere.

► Nessun prelievo sulle pensioni d’oro, lo dice la Consulta

La sentenza è nel rispetto delle leggi della Costituzione Italiana, ma c’è da dire che di fronte ad una situazione che vede la maggior parte dei giovani senza un futuro lavorativo e tantomeno previdenziale, sarebbe da rimettere mano all’intero sistema e dargli un impianto più equo.

Il Governo Letta è a lavoro anche su questo, ma nel frattempo, fino a che i lavori di ristrutturazione del sistema pensionistico italiano non saranno terminati (e di tempo ce ne vorrà, visto che non sono ancora iniziati), i lavoratori di oggi continuano a pagare i contributi per il mantenimento delle pensioni d’oro.

Per capire meglio di cosa stiamo parlando, vediamo quanti sono gli italiani che hanno diritto ad una pensione da favola e quanto percepiscono ogni mese, riportando i dati presentati dall’Inps.

Numero totale dei pensionati in Italia: 16.533.152

Pensione media: 1.443 euro al mese (16.300 euro all’anno, comprensiva di tredicesima)

Pensionati d’oro: 882, che hanno una pensione mensile è di almeno 20mila euro al mese (41/42 volte il minimo). In questi 882 pensionati più fortunati, sono compresi anche 291 pensionati super-ricchi (quelli che percepiscono 50 volte il rateo minimo (394mila 900 euro all’anno).

► Gli stipendi d’oro dei dipendenti della Camera

Le altre pensioni superiori alla media nazionale

8.000 pensionati percepiscono più di 10.000 al mese (21 volte il minimo) ma meno di 20mila, con una pensione annua tra i 134mila e i 259mila euro all’anno.

179 mila pensionati hanno un rateo mensile compreso tra la media nazionale e i 10.000 euro (da 10 a venti volte il minimo), portando a casa tra i 65mila e i 134mila euro all’anno.