Gestione Separata dell’Inps: aliquote contributive e massimali per il 2013

 L’Inps ha reso noti i dettagli per il calcolo dei contributi 2013 per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata dell’Inps, la cassa previdenziale creata dalla Riforma Dini del 1996 per i lavoratori autonomi e i professionisti per i quali non sono previsti albi e ordini e relative casse.

Aumentano le aliquote della Gestione Separata per il 2013

Quello che si nota dalla circolare dell’Inps è che, rispetto alla scorso, con l’entrata in vigore della Legge Fornero, sono state aumentante di 2 punti percentuali le aliquote ridotte, ossia quelle riservate ai lavoratori autonomi che hanno già un’altra copertura previdenziale e assicurativa.

Per loro un’aliquota al 20% (dal 18% dello scorso anno), mentre rimane invariata l’aliquota piena, pari al 27,72%.

Massimali e minimali di reddito per la Gestione Separata

Per chi è iscritto alla Gestione Separata il calcolo della contribuzione previdenziale si fa in base alle aliquote decise anno per anno dal Governo, che si applicano, però, fino ad una determinata soglia di reddito, che per il 2013 è stato fissato a 99.034,00.

Allo stesso modo, per avere l’accredito dei contributi, il reddito percepito nel 2013 per gli autonomi iscritti alla Gestione Separata è di 15.357,00.

Guida alla Gestione Separata dell’Inps

Quali lavoratori devono iscriversi alla Gestione Separata dell’Inps?

I redditi esclusi ed esenti dalla Gestione Separata dell’Inps

Come si calcolano anzianità e contributi per la Gestione Separata

Le aliquote di finanziamento della Gestione Separata

Aliquote contributive e massimali per il 2013

 

Le aliquote di finanziamento della Gestione Separata

 La Gestione Separata è la cassa previdenziale dell’Inps dedicata ai professionisti senza un albo o un ordine e la relativa cassa. Destinata a questa particolare categoria di lavoratori, ha delle regole specifiche di funzionamento, soprattutto per quanto riguarda il calcolo del reddito imponibile e la relativa contribuzione all’Inps.

Non prevedendo un minimale di contribuzione – come accade invece per la Gestione degli Agricoltori e dei Commercianti – per gli iscritti alla Gestione Separata l’importo da versare all’Inps si calcola in base a determinate aliquote di finanziamento, che  variano a seconda delle categorie di assicurato, del reddito e della titolarità di ulteriori rapporti assicurativi o pensionistici.

Aliquote di finanziamento della Gestione Separata: piena e ridotta

Dal 2007 queste aliquote sono due (da applicare a qualunque livello di reddito fino a concorrenza del massimale previsto per l’anno di riferimento):

1. aliquota piena, applicata a tutti i soggetti privi di altra copertura previdenziale obbligatoria e non pensionati;

2. aliquota ridotta, applicata ai soggetti già iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria o già titolari di pensione (diretta o indiretta).

Nel caso in cui il lavoratore abbia avuto nell’arco di un anno solare diverse situazioni previdenziali e assicurative, tali da variare la tipologia di aliquota da applicare, il totale sarà la somma dei diversi importi ottenuti dall’applicazione dell’aliquota di riferimento per ogni porzione di reddito.

Guida alla Gestione Separata dell’Inps

Quali lavoratori devono iscriversi alla Gestione Separata dell’Inps?

I redditi esclusi ed esenti dalla Gestione Separata dell’Inps

Come si calcolano anzianità e contributi per la Gestione Separata

Le aliquote di finanziamento della Gestione Separata

Aliquote contributive e massimali per il 2013

Come si calcolano anzianità e contributi per la Gestione Separata

 I lavoratori autonomi che si iscrivono alla Gestione Separata dell’Inps, accettano di provvedere autonomamente al versamento periodico dei contributi per maturare la pensione, ma le modalità di calcolo e di accredito dei contributi, essendo la Gestione Separata una cassa previdenziale particolare, sono un po’ diverse da quelle dei lavoratori autonomi.

Reddito e minimale contributivo nella Gestione Separata

Diversamente dalla Gestione Artigiani e Commercianti, per la Gestione Separata non esiste un minimale Inps da pagare, ma a somme che periodicamente viene stimata come parametro per gli artigiani e i commercianti, qui viene assunta come misura di riferimento per la copertura contributiva.

Infatti, la Gestione Separata dell’Inps prevede che i contributi versati vengano accreditati per mesi sulla base dell’importo corrisposto all’Istituto (che si calcola con ad aliquote diverse per tipologia di lavoratore): i redditi che superano il minimale saranno in grado di coprire i 12 mesi di contribuzione, mentre quelli sotto soglia contribuiranno in proporzione al loro importo totale.

In questo secondo caso i contributi versati saranno accreditati a decorrere dal mese di gennaio, indipendentemente dal mese o dai mesi dell’anno in cui i compensi vengono percepiti, tranne che per il primo anno di iscrizione alla Gestione Separata, quando l’accredito contributivo parte con il mese di iscrizione.

Quindi, per la Gestione Separata, diversamente da quanto accade per Agricoltori e Commercianti, non esiste un contributo minimo fisso uguale per tutti ma solo un reddito minimo di riferimento su cui calcolarlo.

Guida alla Gestione Separata dell’Inps

Quali lavoratori devono iscriversi alla Gestione Separata dell’Inps?

I redditi esclusi ed esenti dalla Gestione Separata dell’Inps

Come si calcolano anzianità e contributi per la Gestione Separata

Le aliquote di finanziamento della Gestione Separata

Aliquote contributive e massimali per il 2013

 

I redditi esclusi ed esenti dalla Gestione Separata dell’Inps

 La Gestione Separata dell’Inps nasce per dare ai lavoratori autonomi che non appartengono a specifici albi o ordini di avere una cassa dove poter versare e far maturare i contributi per la pensione e l’assicurazione.

Ma non tutti i redditi possono concorrere alla determinazione dell’imponibile e al relativo calcolo dell’importo da versare all’Inps.

In base al principio di cassa e all’equivalenza tra imponibile fiscale e contributivo, sono esclusi dall’assicurazione nella Gestione Separata, le seguenti tipologie di redditi:

– redditi da lavoro dipendente e assimilati;

– redditi d’impresa;

– redditi diversi.

I redditi esenti dalla Gestione Separata

Dal momento che la Gestione Separata dell’Inps è una cassa assicurativa e previdenziale a carattere residuale, i redditi che hanno già una tale copertura sono esenti. Tra questi ci sono i redditi per i quali si è già contribuito presso altri enti o casse previdenziali o presso altre gestioni pensionistiche Inps.

Con la riforma Dini, inoltre, sono state create apposite casse professionali per professioni che ne erano sprovviste, mentre alcune sono state incluse in quelle già esistenti. Quindi, non devono iscriversi alla Gestione Separata i lavoratori che percepiscono compensi per attività autonome come chimici, agronomi e dottori forestali, geologi, attuari, infermieri professionali, assistenti sanitari, vigilatrici d’infanzia, psicologi, biologi, periti industriali, periti agrari ed agrotecnici, giornalisti professionisti e pubblicisti.

Guida alla Gestione Separata dell’Inps

Quali lavoratori devono iscriversi alla Gestione Separata dell’Inps?

I redditi esclusi ed esenti dalla Gestione Separata dell’Inps

Come si calcolano anzianità e contributi per la Gestione Separata

Le aliquote di finanziamento della Gestione Separata

Aliquote contributive e massimali per il 2013

Gestione Separata, principio di cassa ed equivalenza imponibile fiscale e previdenziale

 La Gestione Separata dell’Inps, la cassa previdenziale nata nel 1995 con la Riforma Dini per provvedere a dare una copertura previdenziale per i lavoratori autonomi e i professionisti che non hanno uno specifico album o ordine, e quindi la relativa cassa previdenziale.

Con l’iscrizione alla Gestione Separata il lavoratore autonomo si prende la responsabilità del versamento dei contributi previdenziali atti al raggiungimento dei requisiti per la pensione. La contribuzione e la relativa pensione per i lavoratori iscritti alla Gestione Separata dell’Inps sono calcolati in base a due principi fondamentali: il principio di cassa e l’equivalenza tra l’imponibile fiscale e quello previdenziale.

Il principio di cassa

Il principio di cassa fa sì che i compensi del lavoratore che concorrono a formare il reddito imponibile sono quelli percepiti nell’anno solare nel quale sono stati percepiti, indipendente dal momento in cui sono stati inseriti.

Equivalenza fra imponibile fiscale e previdenziale

Per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata dell’Inps la base imponibile per il calcolo del contributo alla cassa previdenziale è calcolata secondo le stesse regole per l’individuazione dell’imponibile Irpef (l’importo che risulta dalla dichiarazione dei redditi e dagli accertamenti definitivi).

Guida alla Gestione Separata dell’Inps

Quali lavoratori devono iscriversi alla Gestione Separata dell’Inps?

I redditi esclusi ed esenti dalla Gestione Separata dell’Inps

Come si calcolano anzianità e contributi per la Gestione Separata

Le aliquote di finanziamento della Gestione Separata

Aliquote contributive e massimali per il 2013

 

 

 

Un piano da 280 mila posti di lavoro per l’edilizia

 Per l’ edilizia, uno dei settori economici italiani più colpiti dai rovesci della crisi, potrebbero aprirsi nuove opportunità di occupazione. Uno studio realizzato dalla Confederazione Nazionale degli Artigiani in collaborazione con Cresme ha infatti elaborato un piano che potrebbe apportare ben due vantaggi:

  • creare nuovi posti di lavoro – 280 mila – nel settore edile
  • utilizzare le risorse già stanziati ma ancora non utilizzati, che giacciono dispersi tra i vari enti locali e i fondi statali.

Quanto si deve pagare per la tassa annuale sulle unità da diporto

 Che cos’è la tassa annuale sulle unità da diporto

Tra le numerose tasse di cui l’ Agenzia delle Entrate richiede il pagamento vi è anche la tassa annuale sulle unità da diporto. La  tassa annuale sulle unità da diporto è infatti la tassa che sono tenute a pagare tutte le imbarcazioni e le navi che hanno una lunghezza superiore ai 10 metri.

Poche stabilizzazioni e molti tagli nella Pubblica Amministrazione

 Sarà presentato al Consiglio dei Ministri di venerdì prossimo, 23 agosto, la bozza del decreto legge che il ministro della Funzione pubblica Giampiero D’Alia ha preparato per risolvere le questioni ancora in sospeso relative all’ organico della Pubblica Amministrazione. 

Per l’IMU si pensa all’abolizione della prima rata e alla Service Tax

 E’ atteso per venerdì prossimo, 23 agosto, il Consiglio dei Ministri, durante il quale verranno probabilmente decise con più sicurezza le misure definitive da prendere per sciogliere il complicato nodo rappresentato dall’ IMU. E mentre si attende l’ esito del Consiglio e presentazione della bozza di riforma del sistema di tassazione degli immobili italiani, che, come promesso dal Presidente del Consiglio Enrico Letta, dovrebbe essere pronta per fine agosto o i primi di settembre, si moltiplicano le anticipazioni

Come e quando pagare la tassa annuale sulle unità da diporto

 Che cos’è la tassa annuale sulle unità da diporto

La  tassa annuale sulle unità da diporto è la tassa che sono tenute a pagare ogni anno all’ Agenzia delle Entrate tutte le imbarcazioni e le navi che hanno una lunghezza superiore ai 10 metri.