Redazione
Prestiti agevolati per gli studenti
Ancora poche settimane e ricomincia la scuola, ripartono i test d’ammissione all’università e la corsa all’acquisto dei libri di testo. Un periodo molto proficuo per mercatini e librerie ma molto doloroso per le famiglie che hanno a che fare con il caro scuola e con il caro università. Per queste tipologie di contribuenti sono segnalate le iniziative di prestito agevolato per gli studenti.
►I giovani credono nel lavoro in Italia
La promozione che abbiamo preso in esame è quella della Banca Popolare di Vicenza, ma sicuramente ce ne sono altre in circolazione. L’istituto di credito veneto, infatti, ha lanciato di recente l’Operazione Studenti 2013-2014 che sarà valida fino alla fine dell’anno, fino al 31 dicembre 2013.
In cosa consiste l’iniziativa? Si tratta di una promozione riservata ai clienti della banca che hanno già attivato presso la Banca Popolare di Vicenza un conto corrente, oppure una domiciliazione delle utenze, oppure ancora l’accredito dello stipendio.
►Cos’è il bonus mobilità per gli studenti
La banca, a tutti questi clienti, ha deciso di accordare un prestito fino a 2000 euro, valido per l’acquisto di materiale didattico. I soldi possono essere inoltre usati per il pagamento delle quote d’iscrizione scolastica, oppure per l’abbonamento ai servizi pubblici. L’Operazione studenti, a partire dall’anno 2013-2014, sarà aperta anche agli studenti universitari e post universitari, grazie ad una serie di accordi presi con gli Atenei italiani. Le spese finanziate, in questo caso, hanno un tetto diverso, fissato a 16 mila euro.
Il mercato automobilistico europeo è in ripresa
Il mercato dell’auto, in Europa, si è distinto per una fase di calo continuo che ha dato numerosi problemi ai produttori di autoveicoli. Immatricolazioni in affanno e vendite molto lente per nuovi e vecchi modelli. Adesso però, almeno per quanto riguarda il Vecchio Continente nel suo complesso, la situazione sta cambiando.
Ad anticipare l’inversione di tendenza è l’Associazione dei produttori tedeschi che fa riferimento ai dati raccolti nel luglio di quest’anno. Lo scorso mese infatti c’è stato un incremento del 4,9 per cento delle immatricolazioni. Non si può dire che si tratti però di una condizione generale visto che l’Italia è ferma al palo con un decremento del 2 per cento delle immatricolazioni.
►In calo i prestiti per auto e moto
Il vero boom, se di questo si può parlare, si ha soprattutto per Spagna, Portogallo, Grecia e Regno Unito. Per questo moltissimi analisti riassumono la situazione spiegando che il mercato automobilistico è in ripresa in tutta Europa eccetto che in Italia e che tutto si deve all’incremento della domanda nei paesi già elencati.
Adesso, dopo i dati dell’Associazione dei produttori tedeschi, si attendono i dati complessivi, riferiti al settore automobilistico, redatti dall?Acea, l’Associazione europea delle case automobilistiche. Per il momento però, il materiale su cui investire è questo. Nuove informazioni ci saranno a partire da settembre.
Del Vecchio tra gli uomini più ricchi d’Italia
In base all’andamento della borsa e delle azioni è possibile rintracciare nel panorama di Piazza Affari, gli uomini più ricchi d’Italia. A sorpresa il nome che svetta in cima alle classifiche non è quello di Silvio Berlusconi ma è quello del patron di Luxottica, Leonardo Del Vecchio.
►Ferragamo e Tod’s trascinano in alto le borse
E’ lui il vero Paperon de’ Paperoni. Silvio Berlusconi, però, che tutti avremmo pensato di vedere in questa classifica tricolore dei super ricchi, è tornato nella top ten. Il tutto grazie al governo di larghe intese che a questo punto, il patron di Mediaset non ha alcun interesse a far cadere.
Mediaset, tra l’altro, da aprile, continua la sua ascesa nonostante i guai giudiziari. A parlare della nuova classifica ci ha pensato il quotidiano Milano Finanza che è partito nelle sue considerazioni, proprio da quello che hanno combinato i vari titoli nostrani nel contesto di Piazza Affari che nel suo complesso è cresciuta del 26 per cento da un anno a questa parte.
►Piazza Affari ha dimenticato il Cavaliere
Mediaset è andata meglio della borsa se si pensa che un anno fa il coso delle sue azioni era i 1,17 euro ed ora siamo arrivati addirittura a 3,4 euro per azione. Per quanto riguarda Luxottica, invece, basta dire che le partecipazioni di Del Vecchio sono state rivalutate del 40 per cento.
L’home banking non è per tutti
Gestire i servizi bancari online, ormai, è una consuetudine. Tantissimi correntisti, infatti, dopo aver avviato un rapporto con l’istituto di credito, chiedono di poter accedere ai servizi messi a disposizione dei clienti, anche da casa. In realtà l’home banking, in questo momento, non è da considerare universale.
►Le caratteristiche della carta Prepaid Now
Basta fare il caso del ragazzo non vedente di Torino che ha promosso una petizione contro ING Direct e online ha già racimolato circa 10 mila firme. Sembra infatti che Conto Arancio, nella sua versione online, non tenga conto dei clienti con handicap fisici, ad esempio sembra che non tenga conto dei non vedenti.
►Il CC di ING Direct e i vantaggi
Secondo il management della banca, invece, non si tratta di un atteggiamento discriminatorio, quanto piuttosto di una questione di sicurezza. Soltanto abbassando il livello di protezione di conti online si possono ottenere “risultati visibili” a tutti. L’Unione Ciechi che in questa storia è praticamente parte in causa, replica spiegando che i conti online di molte banche sono già aperti a tutti quindi non può essere soltanto una questione di sicurezza.
Il non vedente che ha cominciato a raccogliere firme contro ING Direct ha spiegato di aver usato tutti gli strumenti a sua disposizione, anche Firefox con il plugin webvisum ma l’usabilità non è migliorata.
Perché si assumono stranieri in Italia
Il mondo del lavoro è in una fase molto particolare: siamo ad un livello di contrazione che lascia poco spazio alla visibilità della ripresa ma la politica rassicura sul fatto che presto saranno escogitati dei rimedi per la disoccupazione ed in particolare per la disoccupazione giovanile.
►Il consiglio del NYT agli imprenditori
Scommettere sull’incremento o sul decremento dell’indice di disoccupazione è affare degli opzionaristi ma di sicuro un’analisi più attenta del mercato del lavoro è importante. Nel nostro paese, infatti, secondo Giovanni Pagotto, che ha parlato tramite il microfono di Repubblica.it, è più semplice assumere gli immigrazioni piuttosto che i connazionali, visto che gli italiani si rifiutano spesso di fare turni notturni o di lavorare nel fine settimana.
Giovanni Pagotto, che è un imprenditore veneto molto conosciuto nel suo giro, parla molto francamente di quello che succede in Italia dove i cittadini, almeno per adesso, non sembrano essere così “affamati” da accettare la dura legge dei turni. In più gli italiani fanno cose che secondo Pagotto sono abbastanza strane. Per esempio molti ragazzi si fanno accompagnare dai genitori ai colloqui di lavoro, oppure, quando si parla di disponibilità, rimandano tutto a qualche mese dopo.
►Letta parla al Financial Times
Le accuse e le critiche ai danni del fondatore dell’Arredo Plast SPA non sono mancate ma questo non vuol dire che abbia fatto luce su una circostanza molto importante per chi tenta di analizzare il sistema finanziario contemporaneo.
Obblighi fiscali e costi: quando conviene aprire la Partita Iva?
Aprire una Partita Iva è conveniente solo quando i guadagni del lavoratore autonomo sono sufficienti a coprire i costi di gestione della Partita Iva.
I costi di gestione della Partita Iva
Gli obblighi fiscali della Partita Iva
Oltre questi, nel soppesare i pro e i contro dell’apertura di una Partita Iva, non va dimenticato di mettere sul piatto della bilancia anche il suo costo burocratico, che consiste, per lo più, degli obblighi fiscali.
Tra questi ci sono, naturalmente, l’obbligo dell’emissione della fattura ogni volta che si riceve un pagamento, la compilazione dei registri contabili che contengono tutto lo storico delle fatture emesse e ricevute, la liquidazione dell’Iva e la sua dichiarazione annuale tramite Modello Unico o gestione separata.
► Come si apre la Partita Iva?
Quindi, conviene aprire una Partita Iva?
Come anticipato la convenienza dell’apertura della Partita Iva dipende soprattutto da quanto si pensa di guadagnare in un anno. Per compensi totali che non superano i 5.000 euro all’anno, la Partita Iva è altamente sconsigliata perché il reddito sarebbe appena sufficiente per coprire i costi di gestione e le tasse. In questi casi è meglio scegliere altre modalità di pagamento, come la ritenuta d’acconto.
Per un reddito imponibile stimato tra i 5 e i 30 mila euro all’anno potrebbe essere conveniente, se si rientra nei limiti di età, l’apertura di una Partita Iva con il regime dei minimi.
Costi di gestione della Partita Iva
Avere una Partita Iva è una richiesta sempre più frequente tra i datori di lavoro. Si cercano figure professionali non dipendenti, da pagare con un compenso alla consegna del lavoro assegnato, senza doversi fare carico degli obblighi contributivi a favore di questo.
Il professionista a Partita Iva gestisce da sé la sua posizione fiscale e contributiva, ma non sempre questo è un male. La Partita Iva può anche essere vantaggiosa, a patto, però, che i compensi che si ricevono siano tali da coprire le spese di gestione della Partita Iva.
► Come si apre la Partita Iva?
Infatti, aprire una Partita Iva non ha nessun costo, i problemi si manifestano per il suo mantenimento: vediamo nello specifico quali sono.
I costi di gestione della Partita Iva
I costi di gestione della Partita Iva sono di due tipi: da un lato le spese per la gestione della contabilità da parte di un professionista e, dall’altra, le quote di iscrizione alle Camere di Commercio – per le categorie per le quali è prevista, con un importo medio tra gli 80 e i 100 euro all’anno – tasse e tributi.
Questi ultimi sono:
– Inps: calcolata al 27% del reddito imponibile, più un eventuale conguaglio se questo risulta superiore ai 13.819 euro in un anno;
– Irpef e Irap, da calcolare in base al reddito.
► Obblighi fiscali e costi: quando conviene aprire la Partita Iva?
Come si calcola l’importo delle multe con lo sconto?
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo di conversione del Decreto del Fare, prevista nei prossimi giorni, entrerà in vigore anche la norma che prevede la possibilità di pagare le multe per infrazione al codice della strada in misura ridotta del 30%, se il versamento avviene entro cinque giorni dalla notifica.
► Come funziona lo sconto del 30% sulle multe?
Le indicazioni in merito arrivate dal Ministero dell’Interno non sono ancora molte, ma si possono dedurre le prime indicazioni su come si dovrà calcolare l’importo finale della sanzione pecuniaria scontata del 30%.
Da ciò che si legge nel testo del decreto, il calcolo dello sconto del 30% deve essere effettuato sulla somma che compare nel verbale. Se l’infrazione è contestata al momento, la cifra scontata sarà scritta direttamente sul verbale che sarà consegnato all’automobilista, mentre se la notifica arriva per posta sarà il contribuente a dover fare il calcolo.
In questo caso, c’è da fare particolare attenzione alla precisione di questo, applicando lo sconto del 30% alla cifra così come indicata: se vi viene notificata una multa di 41.00 euro, l’importo scontato sarà 41.00 – 30% = 28,70 euro.
La cifra così ottenuta deve essere riportata sul bollettino per il pagamento, ma non si hanno precisazioni in merito alla causale o eventuali altre diciture da riportare sul tagliando.
► I pro e i contro dello sconto sulle multe
Si consiglia, pertanto, di fare particolare attenzione in quanto un errore di calcolo – anche solo di pochi centesimi – può portare a cartelle esattoriali piuttosto impegnative: l’importo sbagliato viene considerato come mancato pagamento e l’autista multato rischia di pagare la multa per intero, la mora per il ritardo del pagamento, più spese di notifica e interessi.
Come funziona lo sconto del 30% sulle multe?
Con la pubblicazione, prevista a breve, della legge di conversione del Decreto del Fare, entrerà in vigore anche il provvedimento che permette di usufruire di uno sconto del 30% sulle sanzioni pecuniarie per infrazioni al Codice della Strada se si paga entro 5 giorni dalla notifica.
► Come si calcola l’importo delle multe con lo sconto?
Cosa si intende per 5 giorni dalla notifica?
Il pagamento con lo sconto è possibile per chi effettua il versamento entro 5 giorni dalla contestazione dell’infrazione (ossia quando si viene fermati dalle forze dell’ordine e viene immediatamente redatto il verbale) o dalla notifica del verbale (il giorno di consegna presso la propria abitazione della famigerata busta verde).
Lo sconto del 30% si può applicare a tutte le multe?
Secondo quanto contenuto nel testo della normativa, lo sconto si può applicare, se il pagamento avviene entro i termini stabiliti, a tutte le multe che non riguardano infrazioni:
– che non prevedono pagamento in misura ridotta es. non seguire le indicazioni del vigile);
– per le quali è prevista la confisca del veicolo o la sospensione della patente di guida (es. eccesso di velocità oltre i 40 chilometri all’ora);
– non previste nel codice della strada, ma dalla legislazione complementare.
► I pro e i contro dello sconto sulle multe
È utile ricordare che il pagamento in misura ridotta effettuato dopo la scadenza dei 5 giorni dalla contestazione o dalla notifica non costituisce l’estinzione dell’obbligazione e la somma ancora dovuta – lo sconto del 30% più spese varie e di notifica – sarà iscritta a ruolo e come tale sarà esigibile dalle amministrazioni.