Assunzioni per addetto contabilità presso Amnesty International

 Amnesty International, organizzazione non governativa, ha bandito una nuova selezione di personale per cercare un addetto contabilità. La risorsa sarà introdotta presso la sede centrale. Il contratto di lavoro è a tempo determinato.

Amnesty International è una organizzazione indipendente che ingloba una comunità globale di difensori dei diritti umani i quali si riconoscono nei principi della solidarietà internazionale e promuovono il rispetto dei diritti delle persone sanciti nella Dichiarazione universale dei diritti umani. Nata nel 1961 da un’idea dell’avvocato inglese Peter Benenson, l’associazione conta due milioni e ottocentomila soci, sostenitori e donatori, presenti in più di 150 paesi del mondo. Il suo simbolo è una candela nel filo spinato. Amnesty International vive solo in virtù del supporto economico di chi la sostiene, aziende o privati che effettuano donazioni, e non accetta soldi dai Governi.

La Sezione Italiana di Amnesty International è alla ricerca di un addetto contabilità generale che dovrà svolgere un’attività della durata di un anno. Le assunzioni Amnesty per questo profilo prevedono un inquadramento di IV livello CCNL Commercio. La sede del lavoro è Roma.

Requisiti

Ecco cosa si richiede al candidato:
Titolo di studio: diploma in ragioneria.
Esperienza: almeno triennale nell’ambito del settore Contabilità di Associazioni o Aziende oppure Studi professionali. Nel corso di tale esperienza la risorsa deve aver maturato:
– competenze di tenuta contabilità generale (in particolare ciclo passivo, scadenziario fornitori, contabilità sedi decentrate);
– capacità relazionali nei confronti di interlocutori sia all’interno della propria organizzazione che all’esterno (es.: referenti delle sedi decentrate, fornitori);
– capacità di lavorare in team.
Completa il profilo la conoscenza di applicativi per la tenuta contabilità e dei principali strumenti informatici (in particolare fogli elettronici).

Si configura come un requisito preferenziale ma non indispensabile la conoscenza delle tematiche amministrative e fiscali inerenti ad una ONLUS. Anche la conoscenza della lingua inglese in ambito amministrativo e la la conoscenza dell’attività di Amnesty International sono requisiti preferenziali.

Come candidarsi all’offerta
Coloro i quali sono interessati alle assunzioni Amnesty possono inviare il proprio curriculum vitae secondo le indicazioni precisate nella sezione online Lavoro, stage e volontariato relative all’annuncio per Addetto contabilità generale. In particolare è richiesto l’invio di un dettagliato cv (via posta, via fax o via email) a Amnesty International – Sezione Italiana Via Magenta 5 – 00185 Roma – Italia, indicando sulla busta o sul fax (06 4490222) o nell’oggetto della mail ([email protected]), il riferimento RIF. AMM 1/13. Il cv deve essere inviato entro il 31 Agosto 2013.

I disoccupati saranno 3,5 milioni a fine 2013

 Entro la fine del 2013 il numero dei disoccupati italiani potrebbe continuare a salire. Lo prevedono le ultime analisi della Confederazione Nazionale degli Artigiani, che stima che entro la fine di quest’ anno il numero delle persone senza un lavoro potrebbe salire a quota 3,5 milioni.

Assunzioni Vigili del Fuoco

 In relazione al decreto legge sul riordino della Pubblica Amministrazione, il quale entro fine mese arriverà al Consiglio dei Ministri, ecco il via libera per 1000 assunzioni come vigili del fuoco.

L’annuncio dei nuovi posti di lavoro era già giunto un mese fa da tramite il sottosegretario del Ministero dell’Interno Gianpiero Bocci. Nei primi giorni di agosto è stato approvato con decreto l’istituzione di un Fondo straordinario emergenze che gestirà direttamente il dipartimento dei pompieri e fungerà per anticipare le spese sostenute in occasione di calamità o situazioni di soccorso pubblico e protezione civile per garantire la sicurezza dei cittadini non solo in caso di incendi ma in occasioni di disastri naturali quali terremoti.

I nuovi vigili saranno assunti attraverso le graduatorie aperte, un’operazione che comporterà una maggior spesa per 5,3 milioni nel 2013, 29,8 milioni nel 2014 e 39,7 milioni a decorrere dal 2015.

Il potenziamento della dotazione organica del Corpo nazionale dei vigili del fuoco (noto con la sigla CNVVF) era già tra gli impegni presi dall’On. Bocci nel corso degli ultimi incontri con le organizzazioni sindacali, quando questi aveva parlato di assunzioni per 1.000 unità suddivise al 50% tra stabilizzazione e 814.

Quanto bisognerà aspettare? I tempi saranno brevi per la natura del provvedimento che, essendo un Decreto Legge, entrerà immediatamente in vigore.

In Italia ci sarà l’allarme precari

 Il mondo del lavoro è praticamente impazzito. Almeno per quel che riguarda l’Italia dove il premier Letta ha ribadito l’importanza di concentrarsi sui giovani. Per questo sono state pensate delle misure urgenti che dovrebbero far dilagare l’uso del contratto a tempo indeterminato.

Il problema è che nel frattempo continua ad aumentare il tasso di disoccupazione e, secondo la CGIL, ci sarà presto l’allarme precari. Entro la fine dell’anno ci saranno 150 mila persone che potrebbero restare senza lavoro. Il grido lanciato dal sindacato riguarda soprattutto coloro che lavorano nella pubblica amministrazione e non sanno se sarà loro rinnovato il contratto a tempo determinato oppure il Co.Co.Co..

► Allarme CNA sui disoccupati italiani

Alla fine del 2013 moltissimi lavoratori potrebbero restare senza impiego. L’unica notizia buona in questa situazione arriva dal settore dei beni culturali dove si annuncia che ci saranno prestissimo delle nuove assunzioni e dove gli enti si sono impegnati a non licenziare nessuno.

In Italia i postini sono in crisi

Il problema è che chi ha un contratto che scade il 31 dicembre ed ha avuto una proroga del contratto per tre anni consecutivi, è probabile che lascerà il servizio ricoperto nella pubblica amministrazione. L’idea è quella di rivedere lo sblocco dei contratti e rilanciare le assunzioni. Ci sono tra l’altro moltissime persone che pur avendo vinto un concorso, non sono state ancora assunte.

 

La rupia torna ai minimi storici

 Troppo poco spesso parliamo delle evoluzioni economiche e finanziarie dei paesi in via di sviluppo senza considerare che i paesi dei BRICS hanno anche una moneta che vive degli scambi sui mercati valutari. L’ultima notizia, in tal senso, riguarda l’andamento della rupia, la moneta del Subcontinente indiano.

OCSE preoccupata per le economie BRIC

La rupia, dicono i titoloni finanziari, ha raggiunto i minimi storici rispetto al dollaro ed è andata di pari passo con il crollo della borsa di Mumbai. Questo mercato ha perso più del 3 per cento del suo valore, mentre la rupia raggiungeva i minimi storici. Ma a far pensare che ci sia da investire al più presto in India, ci sono le decisioni della FED che tengono in tensione tutti i mercati internazionali.

La Federal Reserve, infatti, ha annunciato che, visto l’andamento del mercato del lavoro, ci sarà presto, prima del previsto, una riduzione degli stimoli monetari. Il mercato locale potrebbe “accusare” questa scelta. Gli analisti però, mettono in relazione il crollo della borsa di Mumbai con i segnali negativi che arrivano dalle altre borse asiatiche che hanno senz’altro contribuito alla definizione della situazione indiana.

L’ascesa dei paesi emergenti è imbarazzante

L’andamento negativo della rupia, adesso, sembra inarrestabile. La Reserve Bank of India e il governo hanno fatto delle scelte molto importanti per l’andamento della moneta locale e gli analisti della Ndtv dicono che il tracollo è ormai inarrestabile.

Allarme CNA sui disoccupati italiani

 Il premier Letta, in una delle sue prime puntate a Bruxelles, ha ribadito la necessità d’intervenire, di concerto con l’Unione Europea, per la soluzione dei problemi legati alla disoccupazione ed in particolare alla disoccupazione giovanile. L’Europa, da parte sua, ha messo nel bilancio e nel preventivo di spesa, degli interventi che dovrebbero favorire l’impiego di giovani e meno giovani.

In Italia ci sarà l’allarme precari

A giugno, però, stando alle ultime statistiche, è calato sensibilmente il numero dei lavoratori. Coloro che hanno un’occupazione, adesso, sono soltanto 22,5 milioni di persone. Un record negativo che non si registrava dall’inizio del secolo. Sicuramente ha influito parecchio l’uso della Cassa Integrazione.

Le richieste di CI sono cresciute e stando ai conti fatti dall’istituto di previdenza sociale e non solo, si parla di una perdita di 322 mila posti di lavoro. L’istituto nazionale di statistica, comunque, ricorda che sono in crescita anche i lavoratori che hanno un’occupazione part time.

In Italia i postini sono in crisi

Le stime, quindi, si fanno preoccupanti. Alla fine del 2013, infatti, i nostri concittadini disoccupati dovrebbero essere circa 3,5 milioni con un incremento di questa “particolare popolazione” di ben 400 mila unità. Attualmente, infatti i disoccupati sono 3 milioni e 100 mila. La statistica è stata realizzata dal CNA che lancia un vero e proprio allarme.

Per il CNA è importante adesso far ripartire lo sviluppo.

 

Tornano gli acquisti su MPS

 La banca Monte dei Paschi di Siena è stata colpita da uno scandalo finanziario che ha mietuto vittime nel management ma ha anche atterrato i conti della società. In questo momento, che sembra più tranquillo dal punto di vista giudiziario e amministrativo, sul mercato riprendono gli acquisti sul titolo.

La Bundesbank prende tempo su MPS

Le azioni di Monte dei Paschi di Siena sono risultate tra le migliori del Ftse MIB. A dare una spinta positiva al titolo bancario ci ha pensato l’ex ministro Profumo che ha parlato sia degli sviluppi futuri dell’istituto di credito, sia del socio di riferimento che è sotto il 20 per cento del capitale.

Sicuramente, ad influire in modo positivo sul titolo, è stato anche il ribasso del differenziale che ha raggiunto in queste settimane il livello minimo mai registrato da due anni a questa parte. Lo spread, in questo momento, ha raggiunto i 235 punti base.

Tuttofare Una del Monte dei Paschi

Per Monte dei Paschi di Siena, però, bisogna anche accennare all’idea della Fondazione che ha deciso di ridurre la sua partecipazione ad MPS portandosi sotto la quota del 10 per cento. Una decisione che piace ad azionisti ed investitori che hanno ripreso con l’acquisto del titolo a Piazza Affari.

I dati semestrali sulla vendita parlano di un valore di bilancio di MPS di 23,4 miliardi di euro.

L’utile trimestrale di Dell testimonia il crollo

 Avete mai pensato a quante cose si possono fare con un tablet o con uno smartphone? Si può telefonare, quello è normale, ma si possono anche realizzare foto e video di alta qualità. si possono leggere i giornali, archiviare documenti, ascoltare la musica, accedere al proprio archivio digitale. In fondo, nonostante le dimensioni ridotte dello schermo e qualche problema legato alla connessione internet, i tablet e gli smartphone possono essere sufficienti per la gestione dell’identità digitale e qualche sono anche ottimi strumenti di lavoro.

In crisi tutta l’industria degli elettrodomestici

Si capisce allora che le imprese che hanno concentrato sforzi ed energie nella produzione esclusiva di notebook e computer desktop, per quanto possano mettere in commercio prodotti raffinati e interessanti, iniziano a subire una discreta concorrenza. Potrebbe essere il solito luogo comune, ma a guardare i risultati di Dell si ottengono le prove giuste.

Acer vuole il mercato dei mini tablet

L’azienda americana in questione, infatti, ha annunciato ai mercati, con sette giorni d’anticipo, la contrazione dei conti trimestrali. E’ stato certificato infatti un crollo del 72 per cento degli utili che sono stati contabilizzati in 204 milioni di dollari. Gli analisti avevano quasi centrato la performance aspettandosi un guadagno di 24 centesimi per azione. Adesso, a conti fatti, ogni azione della Dell costa 25 centesimi.

I soci di Dell stanno valutando l’ipotesi di delistare il gruppo da Wall Street.

Rizzani de Eccher fa affari in Algeria

 Un po’ di tempo fa abbiamo spiegato che per fare affari, al giorno d’oggi, non è più sufficiente puntare sui paesi in via di sviluppo. E’ molto più utile, al contrario, andare ad investire capitali in Africa. Una recente notizia finanziaria che arriva dall’Italia, sembra giustificare questo nuovo “trend”.

C’è infatti una società nostrana, specializzata in grandi costruzioni, che ha ottenuto un appalto per la realizzazione di un tratto autostradale in Algeria. Questa nuova arteria servirà a collegare l’interno del paese con la costa. Il fatturato dell’azienda arriverà a 2,5 miliardi di euro. 1,65 miliardi saranno intascati direttamente dalla friulana Rizzani de Eccher.

Valute e materie prime legate verso il ribasso

Perché abbiamo parlato di “parte dei soldi”? Perché l’impresa friulana di costruzioni è a capo di una join venture costituita assieme a due imprese algerine, la Etrhb e la Sapta. Il progetto non è certo una grande opera all’italiana, ma c’è già un disegno molto importante. L’autostrada dovrà essere realizzata prevedendo tre corsie per ogni senso di marcia.

Il futuro degli investimenti è in Africa

L’interno del paese, molto vicino al deserto, dovrà avere un punto d’accesso alla costa mediterranea. La posa della prima pietra, l’inaugurazione dei lavori, c’ stata alla presenza delle autorità locali. Ha partecipato infatti il primo ministro algerino Abdel Malek Sellal.

La Rizzani de Eccher, in questo momento, ha 1600 dipendenti, nel 2012 ha fatturato 423 milioni di euro, ma il suo fatturato per l’anno in corso dovrebbe salire fino a 2,5 miliardi di euro.

Problemi per Samsung in Brasile

 La Samsung è un’azienda che sta dando del filo da torcere alla Apple e a tutti coloro che decidono di avviare un business nel settore della tecnologia. Nonostante la crisi delle vendite di smartphone e tablet, infatti, la Samsung si tiene a galla ed ha praticamente vinto una serie di guerre di brevetti contro Apple che ne hanno accresciuto il rating.

Record di utili e calo delle vendite per Samsung

Adesso, però, anche Samsung vacilla come la Mela Morsicata, sotto gli attacchi dei lavoratori. Per l’azienda di Cupertino, ad esempio, è stata fondamentale la storia della Foxconn, per Samsung i guai arrivano invece dal Brasile. Questo paese sudamericano, inserito tra i BRICS, ha accusato i coreani di trattare molto male i lavoratori.

Apple contro Samsung ma vince la seconda

Sotto la lente d’ingrandimento ci sono finiti gli operai della fabbrica brasiliana di Manaus dove i lavoratori sono costretti a fare turni di 15 ore per 27 giorni di fila. In alcuni casi, per la mansione che ricoprono, questi lavoratori devono stare anche 10 ore in piedi. La Samsung non ha reagito negando questo disagio ma si è detta disposta a collaborare con chi ha denunciato la situazione.

Sicuramente non ci sarà una rinuncia agli stabilimenti in Brasile visto che dalla delocalizzazione delle attività produttive è stato ottenuto un buon vantaggio economico nel corso degli anni. E’ necessario, però, non entrare in collisione con il governo brasiliano e per questo si andrà verso l’accordo nel più breve tempo possibile.