Cresce ancora la disoccupazione in Grecia

 La Grecia, fino a qualche settimana fa, era data per salva. La crisi sembra aver lasciato Atene che adesso deve preoccuparsi soltanto del suo rientro sui mercati finanziari. Eppure le condizioni sociali non sono così rassicuranti visto che il mondo del lavoro è bloccato e la disoccupazione continua a crescere.

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L’allarme disoccupazione non è soltanto italiano, visto che anche la Grecia teme per la mancanza di posti di lavoro e ha pochissime speranze per i più giovani. Secondo gli ultimi dati statitici a disposizione, i ragazzi compresi nella fascia d’età 15-24 anni, possono puntare sul settore turistico ma si tratta soltanto di previsioni e speranze.

L’economista greco Varoufakis sulla crisi

La disoccupazione in Grecia, comunque, ha raggiunto il suo tasso record, salendo fino al 27,6 per cento. Il riferimento temporale è al mese di maggio. Da allora 2 cittadini su 3 sono in cerca di una nuova occupazione e per il momento hanno le braccia incrociate.

Il dato più preoccupante, però, è quello relativo ai giovani. In tal caso infatti, per gli under 24, si parla di tasso di disoccupazione al 64,7 per cento.

La Grecia, tra l’altro, dovrebbe avere meno problemi degli altri paese, visto che riceve ancora i fondi di salvataggio internazionali. Le erogazioni di tali fondi vanno avanti dal maggio del 2010 ma la cattiva gestione finanziaria del paese ha lasciato un buco difficile da coprire.

Attenti ai questionari di GdF

 La Guardia di Finanza ha molti strumenti per combattere gli illeciti ed ha deciso di essere più severa con i cittadini che non collaborano con le Fiamme Gialle. In pratica saranno inviati dei questionari ai cittadini tramite posta raccomandata e saranno applicate delle multe, fino a 2065 euro a cui non restituirà i documenti compilati.

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Le lettere della Guardia di Finanza, per quanto possano generare ansia nei contribuenti, forse anche più di quelle di Equitalia, che per via delle modifiche introdotte all’istituto dalla legge è diventata più soft, non devono essere buttate. Uniti ai documenti da compilare e restituire alle Fiamme Gialle, infatti, c’è lo spauracchio delle multe.

Professionisti controllati anche in base ai clienti

Le sanzioni sono di tipo pecuniario e variano dai 258 ai 2065 euro. Non si tratta di multe registrate a carico di chi rende dichiarazioni falsa, ma anche di multe per coloro che non restituiscono la documentazione. L’anno scorso, infatti, tramite i questionari, sono stati individuati moltissimi studenti che pur abitavano in case affittate senza contratto e sono stati individuati professionisti e imprenditori che avevano reso dichiarazioni false al fisco.

I questionari nuovi sembra che servano invece a tracciare i redditi in nero quindi la Guardia di Finanza li userà per decidere se archiviare i singoli casi, oppure approfondire il discorso attraverso un’indagine.

 

Spread più basso per il Mutuo You

 Accendere un mutuo in estate, quest’estate, sarà molto vantaggioso perché gli istituti di credito hanno deciso di abbassare gli spread per rilanciare il mercato e per adeguarsi al calo dei costi delle case. Un prodotto in tal senso interessante è il mutuo acquisto casa del Banco Popolare che è proposto sia a tasso fisso, sia a tasso variabile.

Il mutuo a tasso variabile di Intesa Sanpaolo

Il Banco Popolare, in questo momento, tra le sue offerte di punta, ha anche il Mutuo You che è finalizzato all’acquisto della casa. Lo spread, che per essere davvero conveniente deve essere inferiore al 3 per cento, è fissato al 2,75 per cento ed è in linea con le offerte più competitive presenti sul mercato.

Lo spread bancario, tanto per essere chiari, non è da confondere con lo spread dei titoli di stato. Mentre il differenziale tra Bund e Btp è legato all’andamento e all’affidabilità dell’economia tricolore, invece lo spread delle banche rappresenta il guadagno che queste ottengono sul mutuo erogato.

Il mutuo a tasso variabile di BNL

Il finanziamento a tasso variabile è legato agli indici Euribor e BCE, mentre il finanziamento a tasso fisso è indicizzato con l’EurIRS.

Il mutuo You consente di accendere un mutuo ad un tasso finale che è al massimo del 4,75 per cento ed è dato dalla somma tra EurIRS e spread ed è comunque inferiore alla media dei tassi applicati.

Prestiti online anche per protestati e disoccupati

 I prestiti sono uno strumento molto richiesto dai cittadini soprattutto in un periodo di crisi ma gli enti erogatori e le banche hanno delle difficoltà ad individuare i buoni pagatori. In genere i disoccupati e i protestati non fanno parte dell’insieme.

Bankitalia parla dei finanziamenti in calo

Tramite i prestiti online, invece, si apre una seconda chance per queste persone. In rete, infatti, è possibile trovare delle offerte di prestiti anche per chi non ha un lavoro o in passato è finito nell’albo dei cattivi pagatori. La crisi economica non dà certo una mano a queste persone che hanno bisogno di contanti senza offrire troppe garanzie.

Il possesso della busta paga, in realtà, spalanca le porte del prestito, consente anche di saltare le rate, cambiare gli importi delle rate e, nel caso in cui si abbia una disponibilità importante di contanti, estinguere anche il debito in modo anticipato e senza pagare penali.

Microcredito per disoccupati dalla Toscana

Il discorso che sembra generico, si può estendere a tutte le categorie di contribuenti, anche ai protestati e ai disoccupati. E’ fondamentale, però, pagare un tasso d’interesse maggiore e qualche spesa d’istruttoria in più. I prestiti online, così facendo, stanno riequilibrando il sistema bancario offrendo una chance alle famiglie in difficoltà.

Tutta la pratica, in genere, si risolve in poco più di 24-48 ore.

La carta di credito per pagare le bollette

 A far partire questa rivoluzione relativa al pagamento delle tasse tramite la carta di credito ci ha pensato Lottomatica che ha deciso di dare la possibilità di pagare utenze e tasse, nei punti vendita, tramite le carte. Un modo come un altro per rateizzare il pagamento dei servizi di cui si è usufruito.

L’inghippo delle carte revolving

Chi possiede una carta di credito, da oggi, può pagare con questa sia le bollette sia le tasse, nonché pagare i contributi previdenziali. La notizia è a dir poco rivoluzionaria ed è stata annunciata da Lottomatica che gestisce un gran numero di punti vendita per il pagamento delle utenze e non solo.

Sparsi per l’Italia ci sono circa 50 mila punti vendita LIS Paga di Lottomatica Italia Servizi in cui è possibile pagare i bollettini senza limiti legati agli importi. Un discorso che è partito con riferimento alle imposte ma è valido anche per i tributi. Il pagamento può avvenire con carta di credito, carta di debito o carta prepagato a patto che siano inserite nel circuito Visa oppure in quello Mastercard.

Meno truffe per le carte di credito

Tutto è stato pensato con l’obiettivo di rendere più semplici i pagamenti dei cittadini e allo stesso tempo ampliare la clientela dei punti vendita. Al momento è già possibile pagare con contanti, bancomat e carte prepagate Lottomaticard.

Qualche ragguaglio per gli investitori

 In questo momento, iniziare a fare trading online, può essere rischioso anche se si limitano i propri investimenti al settore del Forex. Per questo è importante, con l’aiuto di qualche esperto, ripassare alcune nozioni di macroeconomia che possano essere d’aiuto per individuare il trend corretto.

La ripresa è vicina secondo la BCE

I soldi, oggi, sono considerati un bene indispensabile nell’acquisto e nella vendita di beni e servizi ma il denaro ha almeno tre tipologie d’uso differenti che dipendono dalla sua natura composita. Quindi, prima di avviarsi verso il Forex che sembra tanto rassicurante, è bene ricordare che esiste un denaro commodity, una moneta legate e un denaro cosiddetto bancario.

I rischi delle valute dei paesi emergenti

Il denaro inteso come commodity è quello che viene usato per designare il prezzo di un’altra materia prima, per esempio l’oro o l’argento. La moneta legale, invece è il denaro che ha un valore inferiore al valore monetario che rappresenta. Si pensi, in tal senso al ruolo ricoperto dalle banconote. E abbiamo infine il denaro bancario che è quello a disposizione dei correnti degli istituti di credito.

Il denaro, quindi, non è soltanto la valuta da scambiare ma è uno strumento di pagamento che sostituisce l’antico baratto, è comodo, è veloce e durerà ancora a lungo, nonostante le ipotesi catastrofiste sul ritorno alla società d’un tempo.

Consumi in calo e arretra Nestlè

 I consumi, in Italia come all’estero sono in calo. Nel nostro paese, che come suggeriscono diverse analisi, sembra aver intrapreso il cammino verso la luce oltre la crisi, gli italiani non comprano più pane e pasta e hanno effettuato un giro di vite anche sulle spese per la prevenzione e la cura della propria salute.

Nuovi concorrenti per la Nestlè

Ma in questo momento dobbiamo concentrarci sui consumi alimentari per capire meglio la crisi in cui sta incappando l’azienda Nestlè che fino a pochi mesi fa poteva dirsi sostenuta dalle abitudini di spesa dei paesi emergenti. La multinazionale che ha sede in Svizzera, infatti, ha dovuto archiviare il primo semestre dell’anno con dei risultati inferiori a quelli previsti.

Stage da Nestlé

In pratica il primo semestre del 2013 si è chiuso per Nestlé con una crescita del 3,7 % che ha portato gli utili fino a 4 miliardi di euro, pari a 5,1 miliardi di franchi. Il mercato si aspettava qualcosa in più ma a zavorrare i risultati c’è stato soprattutto l’immobilismo delle economie in via di sviluppo e la progressione davvero minima dei paesi emergenti.

Gli azionisti, in fin dei conti, possono ritenersi soddisfatti e ascoltano con piacere il bilancio provvisorio del management della Nestlè che spiega come entro la fine del 2013 si ambisca a fare molto meglio del primo semestre. La crescita attesa è pari al 5 per cento.

La ripresa è vicina secondo la BCE

 Dopo lo spread, il tormentone del mondo della finanza è cambiato: adesso si parla soltanto di ripresa economica. Il fatto è che si cercano segnali del miglioramento delle condizioni economiche globali e dei singoli paesi, in continuazione, in ogni settore.

Il bollettino mensile della Banca Centrale Europea, uno dei documenti più attesi del momento per la scelta del trading estivo, parla di segnali positivi legati al prolungamento dei tassi d’interesse molto bassi. C’è sicuramente un taglio riguardo le stime di crescita di qui al 2015, si parla ancora di aumento del numero dei disoccupati, ma è anche vero che si vocifera di una ripresa del Vecchio Continente entro i 6 mesi.

La BCE secondo Hetzel sbaglia tutto

Entriamo nel dettaglio delle dichiarazioni dell’istituto europeo. La BCE, nel secondo semestre del 2013 e all’inizio del 2014, è convinta che ci sia un miglioramento delle condizioni economiche dell’area euro. I rischi legati all’aggravarsi della crisi, sono sempre di meno.

Le banche centrali si sfidano a parole

A dimostrazione del fatto che la finanza prosegue spedita e si basa anche su dati reali, trascurando le valutazioni generali, si rileva che il downgrade operato dalle agenzie di rating per la Francia e l’Italia, non hanno avuto impatto sui mercati obbligazionari.

Adesso, più che mai, la BCE sembra intenzionata a proseguire con la politica monetaria definita in tempi di crisi.

L’inghippo delle carte revolving

 Meno truffe per le carte di credito dice il ministero dell’Economia spiegando i miglioramenti che hanno interessato la penisola italiana. In pratica è ancora un po’ rischioso effettuare pagamenti su internet o tramite le biglietterie online ma le altre spese negli esercizi commerciali, fatte con carte di credito, bancomat e prepagate, non sono poi così male.

Il problema, secondo alcuni analisti dell’ABI è nella tipologia di carta di credito che i correnti degli istituti di credito tricolore scelgono o sono costretti a scegliere. Ci sono infatti le carte di credito revolving che attivano un finanziamento per pagare le spese sostenute dal proprietario della carta.

Chi usa la carta di credito in Italia

Le carte revolving che in fin dei conti sono degli strumenti di pagamento rateale, come un prestito, sono in aumento, complice la crisi. In circolazione, soltanto in Italia, ce ne sono ben 3,5 milioni. Il problema è che non si capisce sempre bene il loro funzionamento, sono poco trasparenti nelle condizioni e soprattutto offrono denaro a tassi altissimi.

L’ABI consiglia quindi ai consumatori di avvicinarsi più consapevolmente a questi strumenti, considerando anche le spese d’istruttoria e le condizioni applicate dall’ente erogatore.

Mediamente il TAEG su base annua di una carta revolving è del 17,20 per cento per i prestiti fino a 5000 euro ma può arrivare anche al 25,2 per cento se gli importi sono più elevati.