Obbligo di assicurazione per i professionisti dal 15 agosto 2013

 Entra in vigore il 15 agosto 2013 l’obbligo per i professionisti iscritti ai rispettivi albi di stipulare la polizza assicurativa che garantisce per eventuali danni provocati al cliente durante l’esercizio della professione.

► Come si fa ad ottenere una casella di Posta Elettronica Certificata

A sancire l’obbligo è il decreto legge 138 del 2011, che sarebbe dovuto entrare in vigore lo scorso anno ma rinviato dal Dpr della riforma delle professioni (137 del 2012). Ma non tutti i professioni saranno interessati dall’obbligo dell’assicurazione.

Tra le professioni interessate ci sono i commercialisti, i consulenti del lavoro, gli ingegneri, gli architetti, i periti industriali e i biologi.

Questi professionisti dovranno informare i clienti sulle condizioni delle assicurazioni stipulate.

Non dovranno assicurarsi, invece, gli avvocati, che seguono quanto sancito in materia di obbligo di assicurazione dalla riforma forense (Legge 247/2012): per loro l’obbligo scatterà quando il Ministero della Giustizia comunicherà ufficialmente le condizioni.

Esentati anche i professionisti della sanità, fino a che non sarà varato il regolamento, come previsto dal Dl 158/2012.

► Novità sugli studi di settore

Le maggiori compagnie assicurative offrono già delle polizze create sulle esigenze di alcune categorie di professionisti, al momento commercialisti e ingegneri, altri ordini hanno già previsto delle convenzioni con le compagnie e, per le restanti categorie, la strada migliore è lo studio di una polizza mirata con il proprio assicuratore.

Prezzi della benzina congelati almeno fino a Ferragosto

 Sotto Ferragosto, almeno per quest’ anno, non ci sarà nessun inaspettato – o forse tradizionale? – rincaro dei prezzi dei carburanti e gli automobilisti italiani potranno dormire sonni tranquilli prima di mettersi in viaggio.

Per Letta, Visco e Saccomanni la ripresa è vicina

 Gli ultimi dati registrati dall’ Indice Pmi a livello europeo, nel mese di luglio 2013, fanno rilevare una leggera ripresa della produzione manifatturiera e dei valori del terziario. L’ economia dell’ Eurozona appare dunque in debole ascesa nella seconda parte dell’ anno.

L’economia dell’Europa in debole ripresa

 In Italia il primo semestre del 2013 è stato contrassegnato da ulteriori cali nei consumi. I consumatori italiani, infatti, stretti dalla congiuntura negativa della recessione, hanno cominciato a risparmiare sempre di più negli acquisti, riducendo sia quantità che qualità dei prodotti acquistati. 

Carta di debito (Bancomat)

La carta di debito, meglio nota come bancomat, viene emessa da un istituto bancario in favore di un consumatore che ha un conto corrente presso i suoi sportelli.

Si tratta di una tessera magnetica che permette di prelevare denaro contante dai distributori automatici ATM (Automatic Teller Machine) e di avere accesso ad una ampia serie di servizi. Tra questi ci sono le ricariche telefoniche. Inoltre il bancomat consente di effettuare acquisti in assenza di liquidità presso gli esercizi convenzionati tramite il sistema POS (Point of Sale).

A differenza della carta di credito, la carta di debito prevede l’addebito, tendenzialmente in tempo reale, di ogni transazione sul conto corrente bancario ad essa collegato.

L’addebito avviene direttamente sul conto corrente del titolare con valuta del giorno stesso. Il suo utilizzo, sia per il prelievo di contante che per il pagamento prevede la digitazione del proprio PIN (Personal identification number).

Bancomat, inteso come marchio, è dunque sinonimo di prelievo contante presso tutti gli sportelli ATM degli istituti bancari del circuito nazionale.

Al fine di accedere al servizio di prelievo contante o a qualsiasi altro servizio emesso dallo sportello automatico (ricariche dei cellulari, ad esempio) occorre inserire la carta bancomat nell’apposito spazio dedicato nello sportello stesso e digitare il codice personale di identificazione Pin (Personal identification number).

Codice PIN

Il PIN è un codice di 5 cifre che, onde mantenerne le garanzie di sicurezza, deve assolutamente restare segreto e custodito separatamente dalla carta bancomat.

Utilizzare lo sportello automatico ATM, è un servizio che può essere soggetto o meno a commissione, a discrezione delle condizioni dell’istituto emittente. Solitamente le commissioni sono più alte quando si usufruisce del servizio presso lo sportello automatico di un istituto diverso da quello che ha emesso la carta bancomat.

Il servizio di prelievo contante presso gli sportelli automatici è attivo 24 ore su 24. Talvolta, tale servizio presso lo sportello automatico di un istituto diverso rispetto a quello che ha emesso la carta bancomat, risulta usufruibile solamente dalle 6.00 alle 24.00.

Consumi sempre più ridotti per le famiglie italiane

 La crisi coinvolge sempre più da vicino i bilanci familiari e va a modificare le abitudini di spesa degli italiani che acquistano e spendono sempre meno. Lo rilevano, infatti, gli analisti di Confindustria, che hanno registrato come dal 2007 ad oggi ci sia stata una riduzione nei consumi annuali pari a  3.660 euro. 

Carte di credito in co-branding

 Il termine ‘carte di credito co-branding’ è teso all’identificazione di quegli strumenti di pagamento erogati da una banca o da una finanziaria, in collaborazione con un partner commerciale dotato di un proprio sistema di distribuzione e di un marchio affermato e riconosciuto in uno specifico settore.

Le carte di credito co-branded hanno una duplice funzione:

– permettono all’emittente di ampliare il numero dei clienti;

– rappresentano per il partner un efficace mezzo di marketing per la fidelizzazione degli utenti.

Tali carte possono essere sia classiche che revolving: mentre con le classiche la spesa effettuata è addebitata sul conto corrente collegato nella mensilità successiva, con le seconde si ha accesso a dei veri e propri servizi di finanziamento, mediante i quali, è possibile dilazionare a rate il saldo di fine mese.

Quali sono i vantaggi?

Il titolare, in genere, usufruisce di molti vantaggi:

Sconti sul merchandising;

Programmi di fidelizzazione, come ad esempio quelli che prevedono l’accumulo punti per vincere premi;

Sovvenzioni con il partner dell’azienda che sponsorizza il prodotto;

Commissioni e tassi vantaggiosi.

Esempi di carte co-branding

 

Tra le più diffuse sul mercato, evidenziamo quelle emesse in collaborazione con le società calcistiche. Si tratta di carte che, oltre a garantire le agevolazioni sopra elencate, sono prodotte con un design accattivante e, solitamente, sono erogate in edizione limitata, così da aumentare l’appeal sul mercato.

Altro esempio di carte cobranding, sono quelle erogate in collaborazione con famosi marchi commerciali: una delle più diffuse è quella Euronics, che offre particolari agevolazioni sugli acquisti nei negozi collegati a questa catena. In particolare, consente di ottenere tassi agevolati sulla spesa effettuata in tali esercizi commerciali.

Guida al Nuovo Redditometro

 A partire dalla fine di Luglio l’ Agenzia delle Entrate ha dato il via ad una nuova fase della lotta all’ evasione fiscale, che d’ ora in avanti potrà servirsi, per rilevare la presenza di eventuali irregolarità nella contribuzione, di un nuovo strumento applicativo: si tratta del famoso Redditometro, lo strumento che avrà il compito di incrociare i dati fiscali a disposizione dell’ Agenzia delle Entrate e delle altre autorità fiscali per eseguire dei controlli più dettagliati sui diversi profili fiscali dei contribuenti italiani.

Nuovo Redditometro – I contribuenti che non rischiano i controlli

 Con l’ entrata in vigore del Nuovo Redditometro, le cui modalità di funzionamento sono state precisate nel corso dei giorni scorsi, l’ Agenzia delle Entrate potrà usufruire di un ulteriore strumento per la lotta all’ evasione fiscale, dal momento che verranno passate al setaccio le dichiarazioni dei redditi degli italiani a partire dall’ anno 2009.

Nuovo Redditometro – Il metodo delle liste selettive

 I responsabili dell’ Agenzia delle Entrate attraverso la pubblicazione di una circolare hanno precisato, in maniera ancora più dettagliata, quali saranno i contribuenti maggiormente a rischio controlli in seguito all’ entrata in vigore del Redditometro.