Tagliati gli stipendi dei manager pubblici

 E’ anche una questione di spending review ma è soprattutto un’esigenza che nasce dalla particolare condizione di crisi che attraversa il nostro paese. Ci deve essere più equità negli stipendi, non è possibile che ci siano manager, la cui competenza è sfruttata dalle pubbliche amministrazioni e che guadagnano fior fiore di milioni di euro.

Tempo fa era stato inserito il passaggio in una legge per mettere un tetto massimo agli stipendi, poi l’idea era passata in cavalleria e il proposito abbandonato. Adesso, invece, il freno ci sarà e riguarderà sia le aziende possedute dallo stato sia le società quotate.

Il contributo di solidarietà sulle super pensioni è illegittimo

Si prevede e quindi si parla di una riduzione del 25 per cento degli stipendi ma entriamo nel dettaglio della normativa. Il tetto agli stipendi dei manager riguarderà anche aziende come Eni ed Enel. Per ora, nella nostra legislazione, tramite una deroga, era stato eliminato il tetto di 302,93 mila euro agli stipendi dei manager pubblici di società come Poste, Ferrovie, Invitalia e Anas.

I manager italiani sono i più pagati d’Europa

L’argomento però è stato rilanciato e dovrebbe essere quindi inserito un taglio del 25 per cento alle remunerazioni sia per i manager delle aziende pubbliche, sia per i manager delle aziende quotate, sia per i manager delle aziende non quotate che comunque emettono dei titoli.

In serata è stato smentito il buon proposito.

L’esigenza di un rating imparziale

 Le agenzie di rating sono degli strumenti in mano ai privati e questo danneggia tantissimo i paesi che la loro agenzia di rating non ce l’hanno. Nel nostro paese, la procura di Trani ha avviato anche un’inchiesta per capire fino a che punto sono manipolate le valutazioni.

Declassate 18 banche italiane

Il nostro paese, tra l’altro, nell’ultimo periodo è stato notevolmente bersagliato dalle agenzie di rating che ne hanno declassato prima la reputazione in generale e poi hanno effettuato il downgrade di alcune banche tricolore. Una declassamento che pone in una condizione molto rischiosa anche il governo.

Adesso, al di là di quello che succederà a Montecitorio, è necessario fare in modo che siano create delle agenzie di rating non più private ma imparziali. Il nostro paese ha già elaborato una proposta e forse verrà presentata in modo articolato anche al G20.

Dov’è arrivato il debito italiano

Il problema più grande evidenziato non solo nello Stivale è che abbassando il rating dei titoli di stato di un paese, si mette lo stesso in una condizione di difficoltà ma allo stesso tempo gli si chiudono le strade d’accesso al credito sovrastatale. L’Europa, per esempio, che ottiene i bond come garanzia della credibilità di un paese, non offre denaro ai paesi che hanno un rating basso.

Ai redditi esteri ci pensa Sonore

 Non di solo Redditometro vive la lotta all’evasione fiscale. Si potrebbe lanciare con questa frase fatta tutto il discorso intorno a Sonore, lo strumento usato dall’Erario per portare alla luce l’evasione fiscale, per incrociare i dati che riguardano l’anagrafe tributaria con quelli che arrivano dai paesi considerati parte della “lista bianca”.

Nuovo Redditometro – Le prove che il contribuente può fornire

Sonore è uno strumento informatico pensato dal fisco italiano per andare oltre i confini del nostro paese. Il problema dei redditi che non sono dichiarati in Italia, infatti, dipende da due tipologie di comportamenti: dipende sicuramente dal fatto che molto stranieri che lavorano e vivono nello Stivale, non pagano anche le tasse nel nostro paese, ma l’evasione dipende anche da tanti italiani che vanno all’estero per guadagnare e poi non sono tassati per quel che mettono da parte.

Nuovo Redditometro – Il doppio contraddittorio

L’esempio classico di “evasore” per Sonore è quello del professionista straniero che percepisce dei redditi nel nostro paese, non li dichiara ma allo stesso tempo ha un contratto d’affitto oppure ha addirittura comprato una casa. Per essere obbligati a pagare le tasse in Italia, ricorda l’erario, è importante che la presenza nel nostro paese sia documentata e sia superiore ai sei mesi in un anno.

Saranno inoltre presi in considerazioni i conti correnti e gli altri prodotti sottoscritti con una banca, nonché le prestazioni professionali erogate alle aziende che per gli stranieri devono versare una ritenuta d’acconto del 30 per cento.

La BCE secondo Hetzel sbaglia tutto

 Le banche centrali si sfidano a parole nel senso che dal discorso di Londra di Mario Draghi in poi, tutti gli istituti hanno iniziato ad annunciare quello che avrebbero fatto in merito ai tassi d’interesse in modo da dare indicazioni sempre più precise sulle forward guidance agli investitori.

La BCE, però, con il suo modo di fare e con il crescendo della sua politica di tassi ai minimi, secondo Robert L. Hetzel, sta sbagliando tutto. Chi è Hetzel? Si tratta di un economista che ha lavorato alla Federal Reserve e che ha già scritto un saggio per dimostrare che anche la crisi americana, non ha avuto certo inizio dal crollo della Lehman Brothers, quanto piuttosto dalle scelte della banca centrale.

BCE e BoE protagoniste del mercato

Insomma Hetzel se l’è presa con la FED ed ha usato il modello matematico monetarista, che in molti definiscono new-keynesiano, per spiegare gli errori della banca centrale. Errori che in realtà hanno una radice profonda e prendono il via dal 2006, anno in cui l’offerta monetaria in generale ha iniziato a rallentare.

La BCE, nel 2011, quando c’erano dei timidi segnali di ripresa, ha tenuto i tassi troppo alti ed ha tarpato le ali alle imprese creditizie e non che avevano bisogno di prestiti ingenti per dare una mano alla produzione.

Assunzioni Apple in Italia

 Chiunque sia appassionato di nuove tecnologie vorrebbe lavorare alla Apple. Il colosso di Cupertino, leader mondiale nella produzione e nella vendita di pc, sistemi operativi e dispositivi, in vista del lancio del suo nuovo prodotto di punta, l’iWatch, è alla ricerca di nuovo personale anche per le sedi italiane.

Apple è alla ricerca di personale giovane e motivato che sarà assunto sia nel settore retail che nella progettazione. Le posizioni attualmente aperte sono davvero tantissime e la ricerca è rivolta a laureati e diplomati con diversi livelli di esperienza richiesti in base alla mansione. Grazie all’Apple Store Leader Program c’è posto anche per i neolaureati senza esperienza.

Le offerte di lavoro di Apple in Italia

Al momento Apple sta cercando in Italia le seguenti figure professionali:

Business Leader;
Business Manager;
Specialista Business;
Creative;
Esperto;
Genius;
Specialista magazzino;
Manager;
Market Leader;
Solution Engineer;
Specialista;
Store Leader;
Interim AppleCare Business Development Manager;
Apple Solutions Consultant;
Lead Apple Solution Consultant;
Maps Ground Truth Local Expert;
HR Country Leader;
iOS International QA.

Per i requisiti richiesti per le diverse posizioni e per candidarsi consultare il sito della Apple alla pagine dedicata alle Carriere.

BNL cerca personale per call center

 La BNL è alla ricerca di laureati in materie giuridiche o economiche per l’inserimento nei suoi call center con il ruolo di Gestore Commerciale Telefonico.

Le risorse si occuperanno delle relazioni con i clienti della banca, attraverso un’attività di front end commerciale telefonico o via mail. L’attività consiste nell’informare i clienti sui prodotti finanziari offerti dalla BNL con finalità promozionali, occuparsi, quindi della prevendita e dell’organizzazione degli appuntamenti del gestore con i clienti.

I selezionati per il ruolo di Gestore Commerciale Telefonico saranno inseriti presso il Centro Relazioni e Sviluppo Clientela di Roma, con incarico di lavoro sia part time che full time, su turni 8.00 – 22.00 dal lunedì al venerdì e 8.00 – 14.00 il sabato.

Inquadramento e retribuzione in base al Contratto Collettivo Nazionale del Credito.

I requisiti richiesti per la candidatura alla posizione di Gestore Commerciale Telefonico presso la BNL sono:

– laurea in discipline economiche, Giurisprudenza o Scienze Politiche,

votazione non inferiore a 100/110,

– esperienza di almeno tre mesi in call center

– conoscenza del Pacchetto Office e della lingua inglese.

La giornata di selezioni si svolgerà a Roma il 26 settembre 2013, per partecipare è necessario registrare il proprio curriculum vitae sul sito della BNL nella pagina dedicata alle Posizioni Aperte.

Le agevolazioni per l’ apertura di una Srls

 Le Società a responsabilità limitata semplificate o Srls, introdotte per la prima volta dal Governo Monti, nel gennaio del 2012, e la cui normativa è stata recentemente in parte modificata dalla pubblicazione del Decreto Lavoro, a giugno del 2013, sono un tipo di società che, per loro natura, presentano una veste “semplificata” anche dal punto di vista degli adempimenti necessari in fase di apertura. 

I requisiti per l’ apertura di una Srls

 A partire dal mese di gennaio 2012 il Governo Monti, inserendo un nuovo articolo nel Codice Civile – il 2463 bis, ha concesso la possibilità della costituzione di un nuovo tipo di società a responsabilità limitata, la Srls, prima non esistente in Italia, che si caratterizza per avere una sua forma semplificata rispetto al modello della S.r.l. tradizionale.