L’esenzione del canone RAI per over75

 Ci sono tantissime esenzioni attive nel nostro paese, una in particolare avviene per criteri anagrafici ed è relativa al Canone RAI, una delle imposte maggiormente odiate dai nostri connazionali. La legge dice che chi ha compiuto 75 anni prima della scadenza della seconda rata dell’abbonamento alla radiotelevisione italiana, può chiedere l’esonero dalla tassa e pertanto sospenderne il pagamento.

Lo sconto sul canone RAI

L’esenzione per gli over75 del Canone RAI è attiva fin dal 2008 e riguarda la possibilità di chiedere l’interruzione del pagamento delle rate, sia quella annuale, sia quella semestrale una volta raggiunto il traguardo anagrafico indicato nella Finanziaria del 2008.

A partire dalla legge 244/2007, infatti, è stata inserita l’agevolazione, con una serie di requisiti da rispettare per rientrare nell’esonero: sicuramente è importante non convivere con altre persone oltre il coniuge. In più è necessario essere titolari di un reddito proprio che, anche sommato a quello del coniuge, non deve superare la soglia dei 6714 euro, quindi 516,46 euro per tredici mensilità.

Il canone RAI è un appuntamento per tutti

Il reddito deve essere calcolato tenendo conto dei dati inseriti nella dichiarazione del redditi, quindi nel modello UNICO, nel 730 oppure nel CUD. Non devono essere considerati tra i redditi, quelli esenti, i TFR e le anticipazioni degli stessi, il reddito che deriva dall’abitazione principale e dalle sue pertinenze, i redditi che sono sottoposti ad una tassazione separata.

 

Istruzioni INPS sulla tassa d’imbarco

 I passeggeri degli aeromobili devono versare un’addizionale comunale sul prezzo del biglietto a partire dal primo luglio del 2013, la scadenza che originariamente era stata associata all’aumento di un punto percentuale dell’IVA. Adesso, però, l’INPS, in una circolare, chiarisce la questione della tassa d’imbarco.

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Tutti i gestori dei servizi aeroportuali, entro un mese dalla riscossione, devono comunicare all’INPS quanto le singole compagnie aeree hanno versato a titolo di addizionale comunale, in relazione ai diritti d’imbarco dei passeggeri. La circolare in cui si chiarisce questa pratica è la numero 112 del 25 luglio.

Nel documento che si spiega che tutti i passeggeri degli aeromobili dovranno pagare due euro in più sul biglietto in qualità di addizionale comunale sui diritti d’imbarco. Prima la gabella corrisposta era di 3 euro, adesso la quota è salita a 5 euro.

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Quindi le compagnie aeree dovranno versare entro tre mesi dalla fine del mese in cui si ha l’obbligo di versamento, gli imporsi ai gestori dei servizi aeroportuali. Questi dovranno a loro volta occuparsi di versare le quote ottenute all’INPS inviando una comunicazione all’Istituto. Infine i gestori dei servizi aeroportuali dovranno comunicare all’INPS entro un mese dalla riscossione delle addizionali, gli importi versati dalle singole compagnie.

Riforma delle norme sulla diffamazione: giornalisti e direttori salvi dal carcere

 La Commissione Giustizia ha approvato alcuni emendamenti della riforma della normativa per il reato di diffamazione a mezzo stampa che a breve, ma forse non prima della fine dell’estate, approderanno anche in aula per l’espletamento dell’iter di legge.

Con questa approvazione la Commissione ha confermato l’impianto generale della nuova normativa, ratificando il provvedimento che elimina il carcere per i reati di diffamazione a mezzo stampa i giornalisti, i direttori responsabili e i blogger.

Inoltre, la Commissione Giustizia ha approvato anche altre modifiche alla proposta di riforma per la legge sulla diffamazione a mezzo stampa. Vediamole nel dettaglio.

Giornalisti e direttori responsabili

La Commissione Giustizia ha approvato l’emendamento che elimina la detenzione in caso di accusa per diffamazione o ingiuria, trasformando la pena detentiva in una pena pecuniaria proporzionale all’intenzionalità del reato stesso.

Blogger e testate giornalistiche on line

Con la riscrittura di due emendamenti, i blogger sono state esclusi dalla punibilità con la detenzione per diffamazione a mezzo stampa.

Le testate giornalistiche on line, che abbiano regolare registrazione e un direttore editoriale, hanno obbligo di rettifica entro 48 ore dalla segnalazione da effettuarsi ‘senza commento’.

Responsabilità dei giornalisti e dei direttori

Approvato dalla Commissione Giustizia anche l’emendamento che prevede la possibilità, in caso di rettifica, da parte di chi ha scritto o da chi ha l’obbligo di controllo, tempestiva, proporzionata e collocata adeguatamente, di non essere punibile.

Le sanzioni previste

Le sanzioni previste in caso di accusa di diffamazione a mezzo stampa è proporzionale all’intenzionalità del reato: si va da una multa base di 5/10 mila euro a quella di 20/60 mila euro per notizie diffamanti o ingiurianti con coscienza della loro falsità.

In rosso Air France-Klm

 Si è parlato talmente tanto di Air France come potenziale acquirente di Alitalia che si è persa di vista la condizione di forma della compagnia di bandiera francese. I conti sono stati messi in chiaro in questi giorni. Adesso è evidente che Air France-Klm sono in rosso nonostante una riduzione delle perdite fino a 793 milioni di euro.

Alitalia di nuovo pronta per la vendita

Alitalia non ha certo migliorato le finanze della cordata franco-olandese, anzi, ha avuto un impatto negativo sui risultati del primo semestre della compagnia, quantificabile in 65 milioni di euro. In più il consiglio di amministrazione di Alitalia, sui conti del secondo trimestre, si riunirà soltanto ad agosto. C’è ancora un po’ da aspettare per conoscere qualche misura complementare.

Air France-Klm, quindi ha dovuto prendere atto delle perdite e rivedere anche l’utile operativo stimato per il secondo trimestre. Ad un anno dalla ristrutturazione, la situazione di crisi del Vecchio Continente, ha inciso negativamente sui conti dell’azienda.

Scopri perché si parla tanto di Alitalia e AirFrance

Ci saranno però delle modifiche al fine di cambiare i risultati economici nel breve periodo: s’interverrà sui voli e medio raggio e sul cargo.

La perdita rilevata dalla compagnia Air France-Klm è di 793 milioni di euro. Alla chiusura del primo semestre del 2012, la perdita era di 1,26 miliardi a fronte di una crescita dell’1,3 per cento del fatturato.

Le professioni più richieste entro il 2015

 Quella dell’Isfol (Istituto per lo sviluppo e la formazione professionale dei lavoratori) sembra una previsione molto più rosea di quelle che si sentono ultimamente sul mondo del lavoro.

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Un mondo del lavoro immobile che non dà spazio ai giovani con ben poche distinzioni di livello di istruzione e di esperienza. Ma, secondo l’Isfol questa situazione è destinata a sbloccarsi da qui al 2015, anno in cui si vedrà finalmente la luce in fondo al tunnel.

L’Isfol prevede almeno 800 mila nuove assunzioni, prevalentemente orientate verso i due estremi del livello di istruzione: si richiederanno lavoratori altamente specializzati e quelli con qualifiche medio basse, piuttosto che professioni relative alla fascia media di istruzione.

Le professioni più richieste entro il 2015

Tra le professioni che richiedono un alto grado di specializzazione, l’Isfol prevede che le più richieste saranno:

Ingegneri;

Professionisti dell’educazione, dell’istruzione e della formazione;

Tecnici della chimica e della fisica;

Esperti nel settore sanitario;

Tecnici assicurativi e finanziari.

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Mentre nella fascia medio bassa di istruzione si distingueranno per numero di richieste di lavoratori

Operai;

Artigiani;

Servizi di pulizia non qualificati;

Ristoratori;

Servizi turistici non qualificati.

Le professioni meno richieste entro il 2015

Come anticipato, a soffrire dello stallo del mondo del lavoro, anche dopo il 2015, quando secondo l’Istituto, le condizioni di occupazione torneranno alla stabilità, ci saranno le professioni che si trovano nel mezzo, a metà tra le professioni altamente qualificate e i lavori più ‘umili’:

Addetti macchine produzione e lavorazione minerali e metalli;

Artigiani del cuoio, della pelle e delle calzature;

Allevatori;

Operai industria tessile;

Tecnici dei laboratori fotografici;

Gestori stock;

Dirigenti.

Prorogata la validità dei certificati di esposizione all’amianto per gli esodati

 Con il Decreto del Fare è stato raggiunto un importante traguardo per gli esodati che durante la loro carriera lavorativa siano stati esposti all’amianto.

► Tiriamo le somme sugli esodati: il primo decreto

L’articolo 42-ter della legge di conversione al decreto legge del fare, infatti, ha previsto che i certificati rilasciati dall’Inail che accertano l’esposizione all’amianto restino validi anche per la definizione dell’ammontare del trattamento pensionistico anche per tutti i lavoratori che risultino cessati (mobilità, proseguimento volontario contributi e beneficiari di fondi di solidarietà) alla data del 23 giugno 2013, giorno di entrata in vigore del del D.L. 76/2013.

Quindi, per tutti questi lavoratori esodati il calcolo del trattamento pensionistico si effettuerà in base ai coefficienti di moltiplicazione definiti in base al grado di esposizione all’amianto, e sono invalidati tutti i provvedimenti di revoca delle certificazioni già rilasciate.

Cos’è il beneficio previdenziale per l’esposizione all’amianto

Il beneficio previdenziale che l’Inps ha accordato in relazione all’esposizione all’amianto consiste in una maggiorazione del trattamento pensionistico in base a dei coefficienti di moltiplicazione proporzionali al tempo di esposizione del lavoratore.

► Tiriamo le somme sugli esodati: il secondo e terzo decreto

I coefficienti di moltiplicazione delle pensioni per l’esposizione all’amianto

I coefficienti di moltiplicazione che si applicano ai trattamenti pensionistici erogato dall’Inps hai lavoratori che ne abbiano fatto richiesta tramite certificazione dell’Inail sono:

1. 1,5 per i periodi di prestazione lavorativa nelle miniere e nelle cave di amianto;

2. 1,5 al periodo di esposizione all’amianto, nel caso di contrazione di malattia professionale documentata dall’INAIL a causa della medesima esposizione;

3. 1,25 all’intero periodo di esposizione all’amianto soggetto alla relativa assicurazione INAIL, purché di durata superiore a 10 anni.

Schäuble vuole aiutare ancora Atene

 Il ministro delle finanze tedesco, dopo le numerose perplessità mostrate nei mesi scorsi, ha deciso di aprirsi al futuro, considerando che potrebbe non essere roseo per tutti. A tal proposito Schäuble ha confermato di voler dare il suo sostegno al governo di Atene anche dopo la scadenza fissata del 2014.

Il ministro delle finanze tedesco parla dal vertice di Roma

Le perplessità a riguardo nascevano dal fatto che l’Europa ha dimostrato di essere ancora in crisi anche se, a conti fatti, l’indebitamento del Vecchio Continente si è dimezzato rispetto a tre anni fa. Il ministro delle finanze tedesco, poi, per rendere il suo intervento completo, ha menzionato anche il Papa approvando l’operato del Pontefice.

A livello finanziario, quindi, si prende atto della volontà tedesca ed europea d’inviare ancora aiuti comunitari alla Grecia, fermo restando che non ci sarà assolutamente un taglio del debito di Atene. Dopo il 2014, comunque, questo stato in crisi potrà ancora contare sugli stati membri ma dovrà rispettare gli impegni presi con la comunità europea.

La crisi francese e le altre fratture europee

Il Vecchio Continente, da parte sua, non deve pensare si essere fuori dalla crisi anche se la situazione del debito è migliorata, al contrario deve lavorare ancora per mettere a punto le riforme economiche e sociali che possono stimolare la crescita del territorio. Schäuble ha voluto dimostrare di essere cruciale nella definizione delle politiche comunitarie del suo paese.

Rendiconto dell’asta Ctz

 La scorsa settimana finanziaria si è chiusa con una serie di notizie interessanti. Una che ha riscosso molto interesse è quella relativa all’asta dei Ctz per i quali il rendimento è sceso al di sotto del 2 per cento. Ecco una panoramica riassuntiva per affrontare al meglio la nuova settimana.

Aiuti greci a rischio per via del FMI

Le borse, nella settimana passata, hanno preso nota dei dati trimestrali di Samsung che ha deluso le aspettative degli investitori, notificando un calo nelle vendite degli smartphone. A livello valutario ci sono stati dei movimenti che hanno finito per avvantaggiare la borsa di Tokyo.

In Europa, infatti, i listini hanno chiuso i conti in modo molto contrastato. Per quel che riguarda l’Italia, il valore del Ftse Mib è praticamente rimasto invariato. Per il nostro paese, quindi, la buona notizia è arrivata dal ministero del Tesoro che ha dichiarato di aver venduto ben 3 miliardi di titoli con una domanda in crescita.

L’Italia riparte dai BOT

L’asta dei Ctz si è chiusa con una crescita delle richieste a testimonianza del fatto che siamo un paese finanziariamente ancora degno di fiducia, in più i rendimenti delle obbligazioni sono scesi sotto la soglia del 2 per cento senza andare a modificare la situazione di equilibrio che si è creata nel mercato azionario.

La divisa del Vecchio Continente, intanto, è arrivata ad 1,33 sul dollaro.

Nessun obbligo di iscrizione all’Inps per lavoro famigliare

 Anche per il lavoro nell’azienda di famiglia è prevista una distinzione tra lavoro occasionale e lavoro continuativo, distinzione necessaria per dettare il relativo obbligo all’iscrizione di una posizione previdenziale presso l’Inps.

Con la Circolare 10478 del Ministero del Lavoro sono stati chiariti i parametri di distinzione per le collaborazioni familiari nei settori dell’artigianato, dell‘agricoltura e del commercio.

In questi ambiti l’iscrizione all’Inps non è necessaria se si tratta di una collaborazione occasionale e a titolo gratuito, ma solo se prestata da due precise categorie di lavoratori: i pensionati, che, in base alla circolare si caratterizzano per una scarsa tendenza a impegnarsi in una attività abituali, e i lavoratori che prestano già opera in un’altra azienda a tempo pieno, impossibilitato per la scarsità di tempo a disposizione ad impegnarsi sistematicamente in un’altra attività lavorativa.

Per queste due tipologie di lavoratori che prestino servizio occasionalmente e a titolo gratuito presso l’attività di famiglia nei settori dell’artigianato, del commercio e dell’agricoltura, non sussiste l’obbligo di iscrizione alla relativa gestione dell’Inps.

Per tutte le altre tipologie vale la regola generale: non è necessario iscriversi all’Inps per la collaborazione nell’azienda famigliare se la prestazione è prestata per meno di 90 giorni in un anno, frazionabili in 720 ore.

Nasce il top dei gruppi pubblicitari

 Senza pubblicità non si va da nessuna parte ma soprattutto bisogna essere parte di un gruppo ampio e consolidato. Lo sanno bene gli amministratori delegati della francese Omnicom e dell’americana Publicis che hanno deciso di fondersi per mettere al tappeto la concorrenza.

Mediaset cresce e pensa alla paytv

E’ forse la notizia più interessante del fine settimana. Omnicom e Publicis sono convolati a nozze al fine di recuperare il terreno perso sui mercati emergenti rispetto a Wpp. Una battaglia che, combattuta sul terreno della pubblicità, ha come obiettivo quello di dare nuova linfa a tutto il settore dell’advertising.

Quanto valgono i dati personali per il marketing?

Omnicom e Publicis, infatti, sono le principali agenzie mondiali di pubblicità che si sono fuse per la modica cifra di 30 miliardi di dollari. Adesso rappresentano il maggior gruppo pubblicitario del mondo. Le trattative per la fusione non sono finite sui giornali di settore, ma sono state condotte con molta riservatezza.

L’obiettivo dell’accordo è quello di sfruttare i lati positivi del business di entrambi per accumulare competitività rispetto al Wpp che opera sui mercati emergenti. E’ proprio qui, infatti che gira la maggior parte del denaro e quindi è necessario consolidare il proprio potere. A trarne vantaggio, da tutta la storia della fusione, potrebbe essere il business asiatico che rappresenta il maggior terreno d’azione dell’azienda americana.