Valigia sicura con l’assicurazione da viaggio

 Gli italiani hanno finito i risparmi e per questo si trovano in una condizione economica davvero precaria. I consumi medi sono calati anche nel periodo di saldi che l’anno scorso aveva attirato un gran numero di persone alla ricerca dell’occasione del momento. Non basta. Gli italiani, oberati dal fisco, rinunciano alle vacanze invece di provare ad accorciarle.

Poche vacanze perché siamo senza soldi

Così capita che 8 milioni circa di italiani restino a casa e in viaggio, nel periodo estivo, ci siano soltanto poco più di 23 milioni di persone. E proprio a loro che rivolge questo articolo, visto che stiamo per ribadire l’importanza di stipulare un’assicurazione legata alle vacanze. Qualsiasi imprevisto, infatti, non dovrebbe così incidere sul budget famigliare.

In aumento i prestiti legati a matrimoni e vacanze

L’assicurazione da viaggio è una polizza non obbligatoria che il turista di turno deve scegliere se stipulare o meno. I prezzi di queste assicurazioni non sono eccessivi quindi pagando la vacanza leggermente di più, si può ottenere un maggior quantitativo di serenità. Le assicurazioni da viaggio sono di diverso tipo, per effettuare l’opzione è necessario avere ben chiaro l’obiettivo della polizza.

Ci sono infatti le assicurazioni sanitarie che servono a coprire le spese sanitarie in caso di incidenti all’estero; le assicurazioni sulla responsabilità civile per danni a terzi, l’assicurazione bagaglio che non necessita di spiegazioni e l’assicurazione volo.

Si discute ancora di modifica dell’IMU

 L’imposta municipale sugli immobili, per quanto possa aprire una frattura nella compagine di governo, è finanziariamente necessaria visto che consentirebbe di evitare l’aumento dell’IVA e il conseguente impatto negativo sui consumi degli italiani. Eppure l’IMU, prima di essere di nuovo considerata papabile “tappa buchi”, deve subire una trasformazione.

Modello dichiarazione IMU

L’idea generale è quella di trovare delle soluzioni per esentare dal pagamento tutti coloro che hanno un reddito molto basso ed introdurre invece una tassa ad hoc che cumuli sia il possesso della casa, sia l’uso dei servizi comunali. Teoricamente tutto fila liscio come l’olio, peccato che non siano state ancora trovate le coperture necessarie. Riassumendo l’idea in voga in questo momento è quella relativa all‘introduzione dell’esenzione per reddito nel pagamento dell’IMU e quella legata all’accorpamento in una sola imposta dell’IMU e della TARES.

Imu – Istruzioni per la compilazione del modello per la dichiarazione

Attualmente, tanto per fare il quadro della situazione, esiste uno sconto sull’IMU di 200 euro. Questa franchigia potrebbe essere elevata fino a 600 euro se si trovassero le coperture economiche adeguate. L’escamotage per salvare capra e cavoli sarebbe quindi nell’introduzione di un legame tra imposta municipale sugli immobili e reddito ISEE.

Nella pratica, per finanziare questa riforma, servono ben 3 miliardi di euro. Intanto il governo studia un sistema per rimandare ancora il pagamento dell’IMU fino ad ottobre.

L’Italia ha le tasche bucate

 Se all’estero si chiede quali sono i simboli dell’Italia ci sentiamo rispondere sempre il solito trio che è entrato nel sentire comune: pizza, pasta e mandolino. In realtà l’immagine dell’italiano all’estero è molto più ricca e di recente si è arricchita di particolari legati al comportamento finanziario del management tricolore.

Nuove notizie sull’evasione fiscale italiana

Insomma, il nuovo luogo comune da sfatare è quello dell’Italia spendacciona, con le tasche e le mani bucate. Un cliché difficile da abbattere se si considera quello che è successo per la spesa pubblica. Basta fare un’analisi dell’Italia nel contesto europeo per scoprire che è il paese con la quota maggiore di pressione fiscale. Nel 2012, il 50,7 per cento del reddito dei nostri concittadini è finito nelle tasche dell’Erario.

L’austerity blocca il PIL americano

I cittadini hanno quindi pagato le imposte e offerto tantissimi soldi allo Stato che non è stato però capace di usarli in modo efficace visto che oggi la spesa pubblica ha raggiunto quota 50,1 per cento, vale a dire 805 miliardi di euro. Nel 2001, circa 11 anni fa, la spesa pubblica ammontava a 536 miliardi di euro.

Non si può nemmeno attribuire l’incremento della spesa pubblica a quello o a quell’altro partito visto che 8 anni e mezzo di centrodestra hanno comportato una spesa di 206 miliardi di euro, 2 anni e mezzo di centrosinistra hanno comportato una spesa di oltre 60 miliardi di euro e 1 anno e mezzo di governo Monti oltre 8 miliardi di euro.

Confermata la tripla A per la Germania

 Nonostante lo scetticismo dimostrato da molti Stati membri europei sul primato della Germania, le agenzie di rating ritengono questo paese molto affidabile, anzi, affidabilissimo. La Germania, infatti, resta nel club sempre più elitario delle triple A dopo le considerazioni dell’agenzia di rating Standard&Poor’s.

Triple A nel mondo in via d’estinzione

L’agenzia in questione, recentemente, ha deciso di revisionare i giudizi di merito su tutti i paesi dell’area euro. Per il nostro paese le cose si sono messe male visto che l’Italia è stata declassata dal livello BBB+ al livello BBB con la conferma dell’outlook negativo. Questo vuol dire che tra poco i nostri titoli di stato potrebbero essere considerati titoli spazzatura.

Il declassamento dell’Italia

L’agenzia americana, però, ha deciso di lasciare allo stesso tempo invariato il rating della Germania così che il gap tra la prima della classe e i paesi che stanno soffrendo di più la crisi si è allargato parecchio. La Germania si conferma dunque la prima potenza economica del Vecchio Continente.

Tutto dipende dal fatto che l’economia tedesca appare diversificata e competitiva, in grado di assorbire i colpi assestati dalla crisi economica e finanziaria. La ripresa, se poi si va a cercare il pelo nell’uovo, è cominciata soltanto in Germania. Il ritmo è molto lento, ma il PIL tedesco fa comunque segnare un confortante +0,4 per cento.

I derivati e il caso particolare del Piemonte

 I derivati sono degli strumenti finanziari studiati per fare soldi ma in questo momento sono al centro del dibattito economico perché potrebbero far aprire un altro capitolo della crisi molto importante. Nello specifico, in questa settimana, si è parlato del caso dei derivati in Piemonte.

Nuovo accordo USA – Europa sui derivati

In Tribunale di Londra, infatti, deve decidere della validità di un accordo, che mette sul piatto parecchi milioni di euro, e che coinvolge la Regione Piemonte. Un funzionario della regione italiana, tra l’altro, ha dichiarato all’agenzia di stampa Bloomberg che al momento della firma del contratto, nel 2007, chi ha siglato l’accordo non parlava bene italiano e per questo non ha capito la profondità e la complessità dell’intesa. 

Le borse crescono grazie a Draghi

Riepiloghiamo brevemente l’accordo che è al centro delle considerazioni. Tutto parte dal 2007 quando Mercedes Bresso, presidente della Regione per il PD, ha emesso un’obbligazione del valore di 1,8 miliardi di euro. Al fine di non perdere troppo denaro la Regione Piemonte ha deciso anche di sottoscrivere qualche contratto derivato, che fungesse da assicurazione sulle oscillazioni dei tassi d’interesse, con Merryl Lynch, Dexia e con Intesa Sanpaolo.

Dall’anno scorso però, la Regione ha smesso di pagare gli interessi sull’obbligazione ed ha smesso anche di corrispondere le cedole alle tre banche coinvolte nell’affare, accusandole di truffa. Il TAR, chiamato in prima battuta a pronunciarsi sull’argomento, ha detto di non essere competente in materia finanziaria ed ora è tutto nelle mani dei porporati londinesi.

L’accordo commerciale tra USA e UE

 Sono iniziate in questa settimana le trattative per la definizione di un accordo a 360 gradi tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea. Si definisce questo accordo come il più grande punto d’incontro commerciale che sia stato sistematizzato finora. Il fatto è questa intesa riguarderà sa gli OGM, sia i film francesi, in pratica qualsiasi “materia” di scambio. La trattativa andrà sicuramente per le lunghe.

Il cartello Apple sugli eBook

L’accordo è stato accompagnato da una serie di polemiche dopo che il Der Spiegel e il Guardian hanno pubblicato una serie di documenti, dove si specifica che la NSA ha spiato alcuni enti diplomatici europei. Un motivo per mandare all’aria uno degli accordi commerciali più grandi di sempre.

Olli Rehn tiene duro sulla questione deficit

Eppure gli Stati Uniti e l’Unione Europea non sembrano voler rinunciare all’accordo sul libero scambio commerciale tra America ed Europa. Certo è che con queste premesse si andrà avanti molto a lungo con i negoziati. Il nome dell’accordo, dato quasi per “ufficiale” dovrebbe essere Transatlantic Trade and Investment Partnership. Non ci sono degli accordi commerciali specifici già definiti che interessano l’America e l’Europa e l’obiettivo dell’intesa dovrebbe essere quello di abolire una serie di tariffe che intralciano gli scambi ed hanno un valore di 7 miliardi e mezzo di euro.

Corso per docenti a Bari

 Entro e non oltre il 20 luglio 2013 si potrà partecipare ai concorsi per insegnanti di scuola materna e nido indetti dal Comune di Bari. I bandi sono finalizzati al conferimento di supplenze nel triennio 2013 / 2016.

Il Comune di Bari ha pubblicato infatti 2 bandi di selezione per l’inclusione nelle graduatorie generali triennali per il conferimento di incarichi di supplenza temporanea negli asili nido e nelle scuole d’infanzia comunali, per gli a.s. 2013/2014, 2014/2015, 2015/2016. I concorsi per insegnanti sono per soli titoli e sono rivolti a candidati in possesso di diploma o laurea in linea con quanto specificamente indicato nelle apposite tabelle allegate ai bandi.

Requisiti
Possono partecipare ai concorsi per insegnanti di scuola materna e nido a Bari i candidati in posseso dei seguenti requisiti generali:
– età non inferiore agli anni 18 e non superiore ai limiti previsti;
– idoneità fisica;
– godimento dei diritti politici;
– posizione regolare nei riguardi degli obblighi di leva e di quelli relativi al servizio militare volontario;
– titolo di studio in linea con quanto dettagliatamente riportato nei singoli bandi;
– non essere stati esclusi dall’elettorato politico attivo e destituiti o dispensati o licenziati dall’impiego presso una pubblica amministrazione, e non aver riportato condanne penali che impediscano l’accesso al pubblico impiego.

Come presentare la domanda

Per partecipare al concorso i candidati dovranno registrarsi attraverso l’apposito form online sul portale web del Comune di Bari, compilare entro il 20 luglio 2013 la domanda in via telematica seguendo le istruzioni riportate nella GUIDA (Pdf 712Kb), stampare l’ultima versione della stessa, sottoscriverla e presentarla, unitamente alla fotocopia di un documento valido, entro il 5 agosto 2013, in una delle seguenti modalità:
– a mezzo del servizio postale con raccomandata R.R. o a mano al Comune di Bari – Ripartizione Politiche Educative Giovanili – Via Venezia n° 41 – CAP 70122 Bari;
– tramite PEC all’indirizzo di posta elettronica certificata della Ripartizione Politiche Educative Giovanili: [email protected].

Bando

Per maggiori informazioni, vi invitiamo a scaricare e leggere attentamente i bandi e gli allegati relativi ai concorsi per insegnanti di ASILI NIDO (Zip 149Kb) e SCUOLA MATERNA (Zip 173Kb) e a visitare la pagina dedicata sul portale del Comune di Bari.